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La Liturgia di Sabato 22 Ottobre 2016

21/10/2016

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22.10.2016 - Sabato della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Colletta

Dio onnipotente ed eterno,  
crea in noi un cuore generoso e fedele,  
perché possiamo sempre servirti con lealtà  
e purezza di spirito.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA - Ef 4,7-16
Cristo è il capo: da lui tutto il corpo cresce.

Fratelli, a ciascuno di noi, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per questo è detto:
«Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri, 
ha distribuito doni agli uomini».
Ma cosa significa che ascese, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per essere pienezza di tutte le cose.
Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo. 
Così non saremo più fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all’errore. Al contrario, agendo secondo verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa tendendo a lui, che è il capo, Cristo. Da lui tutto il corpo, ben compaginato e connesso, con la collaborazione di ogni giuntura, secondo l’energia propria di ogni membro, cresce in modo da edificare se stesso nella carità.

SALMO RESPONSORIALE - Sal 121
Rit: Andremo con gioia alla casa del Signore.

Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme! 

Gerusalemme è costruita
come città unita e compatta.
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore. 

Secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.

VANGELO - Lc 13,1-9
Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. 

In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

Commento
NON SAPER DISTINGUERE IL SEGNO DI DIO E' PERDERE LA VITA
IL SEGNO CI AIUTA A DISCERNERE LA NOSTRA AZIONE VITALE
SENZA IL SEGNO LA NOSTRA VITA PERDE IL SENSO E IL VALORE

Senza l'interpretazione del segno avviene l'impossibilità alla conversione e quindi la perdita della grazia.
Ogni volta che rimandiamo via da noi il segno della grazia o non lo accogliamo per la nostra conversione, avviene l'attuazione della morte.

Quello che accade attorno a noi, tutto è segno della grazia e della non conversione a essa.
La grazia di Dio attraverso i segni si pone per la nostra vita accanto a noi nel percorso dell'esistenza; ma la nostra disattenzione e gli interessi che si rivolgono altrove diventano segni disgrazianti per noi.

Comunque e sempre, in ogni caso, il segno è operativo e non lascia quelli che siamo: ci cambia verso la vita oppure verso la morte; ci porta alla conversione, oppure attua il giudizio su di noi in morte dell'amore.

Ecco perché il rimandare il segno di Dio diventa anche l'attestazione della nostra morte, dell'indirizzo che poniamo verso la scelta della situazione a noi sfavorevole, e prima fra tutte l'incapacità di essere in grado di discernere il segno, occasione di vita per noi e per il mondo

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oggi
San Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla), PAPA
Memoria facoltativa.

(Papa dal 22/10/1978 al 02/04/2005)
Nato a Wadovice, in Polonia, è il primo papa slavo e il primo Papa non italiano dai tempi di Adriano VI. Nel suo discorso di apertura del pontificato ha ribadito di voler portare avanti l'eredità del Concilio Vaticano II. Il 13 maggio 1981, in Piazza San Pietro, anniversario della prima apparizione della Madonna di Fatima, fu ferito gravemente con un colpo di pistola dal turco Alì Agca. Al centro del suo annuncio il Vangelo, senza sconti. Molto importanti sono le sue encicliche, tra le quali sono da ricordare la "Redemptor hominis", la "Dives in misericordia", la "Laborem exercens", la "Veritatis splendor" e l'"Evangelium vitae". Dialogo interreligioso ed ecumenico, difesa della pace, e della dignità dell'uomo sono impegni quotidiani del suo ministero apostolico e pastorale. Dai suoi numerosi viaggi nei cinque continenti emerge la sua passione per il Vangelo e per la libertà dei popoli. Ovunque messaggi, liturgie imponenti, gesti indimenticabili: dall'incontro di Assisi con i leader religiosi di tutto il mondo alla preghiere al Muro del pianto di Gerusalemme. Così Karol Wojtyla traghetta l'umanità nel terzo millennio. La sua beatificazione ha luogo a Roma il 1° maggio 2011 e canonizzato il 27 aprile 2014.


Orazione
O Dio, ricco di misericordia,
che hai chiamato San beato Giovanni Paolo II, papa,
a guidare l’intera tua Chiesa,
concedi a noi, forti del suo insegnamento,
di aprire con fiducia i nostri cuori
alla grazia salvifica di Cristo, unico Redentore dell’uomo. Egli è Dio e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA
Is 52, 7-10: Tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Sal 96 (95), 1-2a. 2b-3. 7-8a. 10.
Rit: Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.
VANGELO
Gv 21,15-17: Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore
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La Liturgia di Venerdi 21 Ottobre 2016

20/10/2016

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21.10.2016 - Venerdì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Colletta

Dio onnipotente ed eterno,  
crea in noi un cuore generoso e fedele,  
perché possiamo sempre servirti con lealtà  
e purezza di spirito.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA - Ef 4,1-6
Un solo corpo, un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo.

Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. 
Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.

SALMO RESPONSORIALE - Sal 23
Rit: Noi cerchiamo il tuo volto, Signore.

Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito. 

Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.

Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

VANGELO - Lc 12,54-59 
Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? 

In quel tempo, Gesù diceva alle folle: 
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? 
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».

Commento
Accorgersi del segno.
Vedere non basta.
Occorre avvertire che nell'aria non c'è solo la realtà fisica e scientifica che tocchiamo con mano, che possiamo vedere e udire, odorare e tastare, e mangiare.
Occorre anche accorgersi dei segni.
L'aria spirituale è atmosfera di segni universali disposti sul nostro cammino.

Cogliere nel segno.
Accorgersi del segno è entrare in esso e lasciare che esso a sua volta ci penetri in profondità come dono di energia per la nostra esistenza rinnovata.
Senza segni, la nostra vita è zona incolta.
Cogliendo il segno, cogliamo anche nel segno quello che la vita ci dona in quel mentre, in quella situazione.

Saper discernere e giudicare i segni.
Discernere è avvertire, accorgersi e cogliere che al di là di ogni cosa, di ogni situazione, di ogni persona che incontriamo e con la quale abbiamo a che fare c'è sempre un "quid" misterioso di energia per noi.
Anche nella disgrazia, appare allora la grazia; e nella grazia, più grazia.
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La Liturgia di Giovedi 20 Ottobre 2016

19/10/2016

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20.10.2016 - Giovedì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Colletta

Dio onnipotente ed eterno,  
crea in noi un cuore generoso e fedele,  
perché possiamo sempre servirti con lealtà  
e purezza di spirito.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Ef 3,14-21)
Radicati e fondati nella carità, siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.

Fratelli, io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell’uomo interiore mediante il suo Spirito. 
Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e di conoscere l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.
A colui che in tutto ha potere di fare
molto più di quanto possiamo domandare o pensare,
secondo la potenza che opera in noi,
a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù
per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen.

SALMO RESPONSORIALE - Sal 33
Rit: Dell’amore del Signore è piena la terra.

Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate. 

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra. 

Il disegno del Signore sussiste per sempre,
i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.
Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

VANGELO - Lc 12,49-53
Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione. 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Commento
"FUOCO"...e... "DIVISIONE"...................................

Gesù d'ora in poi, con la sua presenza nel cammino della storia umana, mette in atto un'operazione di gestione e di rinnovamento dei rapporti umani, fondata su una azione purificatrice del "fuoco", offerto come dono di energia potente, e su una capacità di discernimento e di formazione della mente, del cuore e dell'anima attraverso l'attuazione netta, precisa e decisa della "divisione".

Questa duplice azione è accensione di una realtà nuova descritta dal Vangelo come il Battesimo nello Spirito.

Il compimento di questa azione avviene non solo nel desiderio e nell'augurio che Gesù fa al proprio intervento nella storia umana, ma anche nella vita di chi accoglie quella sua proposta.
Attraverso il fuoco dello Spirito, la divisione netta tra ciò che è Regno di Dio e potenza umana, avviene l'accensione per l'avvio di questo cammino nuovo e rinnovante, di questo procedere battesimale alla luce dello Spirito.

Il fuoco e la divisione eliminano l'illusione del mondo di poter giacere e pascere in piena tranquilllità nei pascoli dell'ambiguità, dell'ipocrisia, del piacere, della superficialità, delle abitudini, delle coscienze anestetizzate.
FUOCO E DIVISIONE SONO LE MANI PER L'AZIONE DELLO SPIRITO
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La Liturgia di Mercoledi 19 Ottobre 2016

18/10/2016

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19.10.2016 - Mercoledì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Colletta

Dio onnipotente ed eterno,  
crea in noi un cuore generoso e fedele,  
perché possiamo sempre servirti con lealtà  
e purezza di spirito.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA - Ef 3,2-12
Il mistero di Cristo è stato manifestato: le genti sono chiamate a condividere la stessa eredità.

Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero, di cui vi ho già scritto brevemente. Leggendo ciò che ho scritto, potete rendervi conto della comprensione che io ho del mistero di Cristo. 
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo, del quale io sono divenuto ministro secondo il dono della grazia di Dio, che mi è stata concessa secondo l’efficacia della sua potenza. 
A me, che sono l’ultimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia: annunciare alle genti le impenetrabili ricchezze di Cristo e illuminare tutti sulla attuazione del mistero nascosto da secoli in Dio, creatore dell’universo, affinché, per mezzo della Chiesa, sia ora manifestata ai Principati e alle Potenze dei cieli la multiforme sapienza di Dio, secondo il progetto eterno che egli ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore, nel quale abbiamo la libertà di accedere a Dio in piena fiducia mediante la fede in lui.

SALMO RESPONSORIALE - Is 12
Rit: Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza.

Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.

Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.

VANGELO - Lc 12,39-48 
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto. 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». 
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. 
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli. 
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. 
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

Commento
SEMPRE PRONTI
AMMINISTRATORI SAGGI.

Avere in mano l'amministrazione della nostra vita e del rapporto con gli altri richiede da parte nostra la coscienza della prontezza nella saggezza: essere pronti e saggi, pronti nella saggezza e saggi nella prontezza.

E' qui che l'amministrazione della vita ci fa atti a ricevere quei doni che proprio la saggia amministrazione e la pronta azione nell'amministrare ci offre ogni giorno.

Ma se nella vita la nostra prontezza e saggezza vengono lasciate a sè, senza una amministrazione della nostra esistenza, senza la cura del rapporto con l'altro, profittando della nostra situazione e a scapito dell'altro, ecco che ricade su di noi la stoltezza e l'incapacità a vivere, come una forte percossa che ci abbatte a terra.

Nella vita te la puoi godere e te la puoi spassare, a scapito degli altri e profittando dell'assenza del "padrone", ma quello che in quel mentre ti sta tornando indietro a mo' di specchio riflette quello che non sei e quello che non hai: giustizia, amore, pace, verità.
Questa mancanza si ripercuote sempre più come una ripercussione che ha come lento ma efficace effetto la paura, la morte, e sempre meno la percezione del ricevere in dono la serenità.
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La Liturgia di Martedi 18 Ottobre 2016

17/10/2016

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18.10.2016 - SAN LUCA
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Grado della Celebrazione: FESTA
Colore liturgico: Rosso

L'evangelista Luca può esserci particolarmente caro perché è l'evangelista della Madonna. Solo da lui ci sono state tramandate l'annunciazione, la visitazione, le scene del Natale, della presentazione al tempio di Gesù. E si può anche dire l'evangelista del cuore di Gesù, perché è Luca che ci rivela meglio la sua misericordia: è l'evangelista della parabola del figlio prodigo un tesoro che troviamo soltanto nel suo Vangelo, della dramma perduta e ritrovata. E' l'evangelista della carità: lui solo ci racconta la parabola del buon samaritano, e parla dell'amore di Gesù per i poveri con accenti più teneri degli altri: ci presenta il Signore che si commuove davanti al dolore della vedova di Nain; che accoglie la peccatrice in casa di Simone il fariseo con tanta delicatezza e le assicura il perdono di Dio; che accoglie Zaccheo con tanta bontà da cambiare il suo esoso cuore di pubblicano in un cuore pentito e generoso.  
San Luca è dunque l'evangelista della fiducia, della pace, della gioia; in una parola possiamo dire che è l'evangelista dello Spirito Santo. Negli Atti degli Apostoli è lui che ha trovato la formula tanto cara alle comunità cristiane: "formare un cuor solo e un'anima sola", che è ripresa anche dall'orazione della Colletta di oggi:  
"Signore Dio nostro, che hai scelto san Luca per rivelare al mondo il mistero della tua predilezione per i poveri, fa' che i cristiani formino un cuor solo e un'anima sola, e tutti i popoli vedano la tua salvezza". E la comunità cristiana, fondata sull'amore di Gesù e anche sull'amore alla povertà: solo persone non attaccate ai beni terreni per amore del Signore possono formare un cuor solo e un'anima sola.  
Il Vangelo di san Luca lo rivela pieno di zelo. Soltanto lui riporta l'invio in missione dei settantadue discepoli (gli esegeti pensano che questo sia un numero simbolico e rappresenti le settantadue nazioni dell'universo) e alcuni particolari di questa missione: "Il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi". San Gregorio Spiega: "Bisogna che i discepoli siano messaggeri della carità di Cristo. Se non sono almeno due la carità non è possibile, perché essa non si esercita verso se stessi, ma è amore per l'altro".  
Ci sono dunque molti tesori nell'opera di san Luca e noi possiamo attingervi con riconoscenza, non dimenticando l'aspetto che l'evangelista sottolinea maggiormente: darci tutti al Signore, essere suoi discepoli pronti a portare la croce ogni giorno con lui. Allora il nostro amore è autentico e porta veramente i frutti dello Spirito: la pace, la gioia, la benevolenza.


Colletta
Signore Dio nostro, che hai scelto san Luca  
per rivelare al mondo  
con la predicazione e con gli scritti  
il mistero della tua predilezione per i poveri,  
fa’ che i cristiani  
formino un cuor solo e un’anima sola,  
e tutti i popoli vedano la tua salvezza.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA - 2Tm 4,10-17
Solo Luca è con me.

Figlio mio, Dema mi ha abbandonato, avendo preferito le cose di questo mondo, ed è partito per Tessalònica; Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia. Solo Luca è con me. 
Prendi con te Marco e portalo, perché mi sarà utile per il ministero. Ho inviato Tìchico a Èfeso. Venendo, portami il mantello che ho lasciato a Tròade in casa di Carpo, e i libri, soprattutto le pergamene.
Alessandro, il fabbro, mi ha procurato molti danni: il Signore gli renderà secondo le sue opere. Anche tu guàrdati da lui, perché si è accanito contro la nostra predicazione.
Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero.

SALMO RESPONSORIALE - Sal 144
Rit: I tuoi santi, Signore, dicano la gloria del tuo regno.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza. 

Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni. 

Giusto è il Signore in tutte le sue vie
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
a quanti lo invocano con sincerità.

VANGELO - Lc 10,1-9
La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai. 

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. 
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. 
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

Commento
CHISSA' CHE COSA HA VISTO QUESTO TIPO PER SCRIVERE COSI'

Che abbia scritto quel Vangelo della sua testimonianza, "secondo" lui, diventa un invito che lui ci vuol fare, a ciascuno personalmente, per riscrivere, nella vita e con la vita, il Vangelo oggi "secondo" me.
Non partendo certo da me, ma da lui, che avvia a questa operazione.

E, a proposito di operazione, pare che lui sia stato un medico, una specie di dottore.
Chissà che paragone avrà fatto le prime volte, nel constatare la forza delle guarigioni nello Spirito, rispetto alle sue cure, alle sue medicine.
Chissà che non abbia sottinteso il suo Vangelo come una medicina e una vitamina per le nostre anime in cura.
Ecco, forse era proprio un dottore...in cura d'anime: le nostre, ora, che lo leggiamo.

Ma che abbia visto qualcosa di sicuro, parrebbe proprio di no.
Dalla testimonianza della prima comunità e dagli "Atti" non emergono azioni particolari che lo definiscano come un esperto in medicinali; forse però è un medico che cura con gli "atti" che abbiamo anche noi come medicine di salvezza: l'atto di fede, l'atto di speranza e l'atto di carità.
Che siano questi i veri "Atti" degli apostoli espressi anche nella vita di Luca?

E ALLORA, NON POSSIAMO MEDICARCI E MEDICARE ANCHE NOI?
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La Liturgia di Lunedi 17 Ottobre 2016

16/10/2016

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17.10.2016 - Sant'Ignazio di Antiochia
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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Rosso

Colletta

Dio onnipotente ed eterno,  
che nel sacrificio dei martiri  
edifichi la tua Chiesa, mistico corpo del Cristo,  
fa’ che la gloriosa passione  
che meritò a sant’Ignazio una corona immortale,  
ci renda sempre forti nella fede.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA - Ef 2,1-10
Con Cristo ci ha risuscitato e con lui ci ha fatto sedere nei cieli.

Fratelli, voi eravate morti per le vostre colpe e i vostri peccati, nei quali un tempo viveste, alla maniera di questo mondo, seguendo il principe delle Potenze dell’aria, quello spirito che ora opera negli uomini ribelli. Anche tutti noi, come loro, un tempo siamo vissuti nelle nostre passioni carnali seguendo le voglie della carne e dei pensieri cattivi: eravamo per natura meritevoli d’ira, come gli altri. 
Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati. Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù.
Per grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha preparato perché in esse camminassimo.

SALMO RESPONSORIALE - Sal 99
Rit: Il Signore ci ha fatti e noi siamo suoi.

Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza. 

Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo. 

Varcate le sue porte con inni di grazie,
i suoi atri con canti di lode,
lodatelo, benedite il suo nome. 

Perché buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.

VANGELO - Lc 12,13-21
Quello che hai preparato, di chi sarà? 

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». 
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». 
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

Commento
ARRICCHIRE DAVANTI A DIO...

Accumulare tesori davanti al mondo e non dinnanzi a Dio ci procura l'esito della morte o anche solo della paura della morte che arriva.

Accumulare tesori davanti a Dio ci permette di essere sempre in sintonia con quella Provvidenza che ci permette di stare sereni e tranquilli nelle braccia della presenza amorosa e premurosa di Dio.

Ogni volta che accumuliamo per noi stessi e in vista dei nostri interessi, dobbiamo anche riconoscere che stiamo accumulando per la morte: essa ci sta sempre dinnanzi e in agguato, per attenderci al varco.

Gli interessi umani legati alla vita e alla nostra morte, ad esempio nel caso dell'eredità, ci fanno ragionare tra noi circa il fatto di come gestire i nostri beni, i nostri "raccolti".
Ma quello che accumuliamo non è più in mano nostra, ma della morte: essa ci fa da inquinamento e da virus letale in ogni nostra scelta che procede verso di essa, nel campo umano e nell'ambito terreno.

Accumulare tesori di fronte a Dio invece è la realtà più preziosa e saliente per la nostra esistenza: essere in grado di gestire tutti i nostri beni in riferimento a Dio ci fa essere sereni e tranquilli, anche se ci mancasse la terra sotto i piedi: Dio sarà sempre e comunque con noi.
ARRICCHIRE DAVANTI A DIO E' UN DONO CHE CRISTO OGGI CI FA
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La Liturgia di Domenica 16 Ottobre 2016

14/10/2016

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XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C - RITO ROMANO
Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: VERDE
COMMENTO AL VANGELO
ATTRAVERSO LA DISONESTA'
di Don Luciano Sanvito

​
ATTRAVERSO LA DISONESTA' SI PUO' AVERE LA GIUSTIZIA...
Strano, ma vero, secondo il Vangelo: un giudice disonesto, dietro insistenza ripetuta, fa giustizia alla vedova che chiede e ottiene da lui.

L'importante è combattere non l'ingiustizia, ma per la giustizia.
Noi non otteniamo perché combattiamo contro le ingiustizie, ma non chiediamo per ottenere giustizia.
Invece, il buon esito dell'insistenza si fonda non sull'andare contro, ma sul vivere per, sul combattere quindi per la giustizia.
Essere giustizieri nel mondo di oggi è facile, ma non porta ai valori.
E non ci fornisce alcuna giustizia, ma ci gratifica soltanto al momento.

Combattere per la giustizia.
Perché su di noi - ci dice indirettamente la vedova del Vangelo - avvenga il Regno di Giustizia.
E questo atteggiamento cambia anche chi è ingiusto e si fa beffa di tutto e di tutti: anche il giudice disonesto pone in atto strumenti per far ottenere giustizia.
Mai disprezzare la disonestà e chi secondo noi è disonesto.
Trasformarli con un atteggiamento nuovo e rinnovante: quello dello spirito della giustizia che con tutta l'anima, la mente e il cuore vogliamo su di noi.
Quella giustizia come fontana sarà sorgente benefica per tutti gli altri...

ATTRAVERSO IL MALE SI PUO' OTTENERE IL BENE...E VICEVERSA
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LETTURE DELLA DOMENICA
Colletta
Dio onnipotente ed eterno,  
crea in noi un cuore generoso e fedele,  
perché possiamo sempre servirti con lealtà  
e purezza di spirito.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...  

oppure:  
Colletta
O Dio, che per le mani alzate del tuo servo Mosè  
hai dato la vittoria al tuo popolo,  
guarda la Chiesa raccolta in preghiera;  
fa’ che il nuovo Israele cresca nel servizio del bene  
e vinca il male che minaccia il mondo,  
nell’attesa dell’ora  
in cui farai giustizia ai tuoi eletti,  
che gridano giorno e notte verso di te.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA - Es 17,8-13
Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva.

In quei giorni, Amalèk venne a combattere contro Israele a Refidìm. 
Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalèk. Domani io starò ritto sulla cima del colle, con in mano il bastone di Dio». Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalèk, mentre Mosè, Aronne e Cur salirono sulla cima del colle. 
Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva; ma quando le lasciava cadere, prevaleva Amalèk. Poiché Mosè sentiva pesare le mani, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi si sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l’altro dall’altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole. 
Giosuè sconfisse Amalèk e il suo popolo, passandoli poi a fil di spada.

SALMO RESPONSORIALE - Sal 120
Rit: Il mio aiuto viene dal Signore.

Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore:
egli ha fatto cielo e terra.

Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno
il custode d’Israele.

Il Signore è il tuo custode,
il Signore è la tua ombra
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte.

Il Signore ti custodirà da ogni male:
egli custodirà la tua vita.
Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri,
da ora e per sempre.

SECONDA LETTURA - 2Tm 3,14-4,2
L’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona. 

Figlio mio, tu rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente. Conosci coloro da cui lo hai appreso e conosci le sacre Scritture fin dall’infanzia: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù. 
Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù, che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento.

VANGELO - Lc 18,1-8
Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui. 

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: 
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. 
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». 
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?»
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La Liturgia di Sabato 15 Ottobre 2016

13/10/2016

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15.10.2016 - Santa Teresa di Gesù (d'Avila) Vergine e Dottore della Chiesa
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Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco 

Nata nel 1515, fu donna di eccezionali talenti di mente e di cuore. Fuggendo da casa, entrò a vent'anni nel Carmelo di Avila, in Spagna. Faticò prima di arrivare a quella che lei chiama la sua «conversione», a 39 anni. Ma l'incontro con alcuni direttori spirituali la lanciò a grandi passi verso la perfezione. Nel Carmelo concepì e attuò la riforma che prese il suo nome. Unì alla più alta contemplazione un'intensa attività come riformatrice dell'Ordine carmelitano. Dopo il monastero di San Giuseppe in Avila, con l'autorizzazione del generale dell'Ordine si dedicò ad altre fondazioni e poté estendere la riforma anche al ramo maschile. Fedele alla Chiesa, nello spirito del Concilio di Trento, contribuì al rinnovamento dell'intera comunità ecclesiale. Morì a Alba de Tormes (Salamanca) nel 1582. Beatificata nel 1614, venne canonizzata nel 1622. Paolo VI, nel 1970, la proclamò Dottore della Chiesa

Colletta
O Padre, che per mezzo del tuo Spirito  
hai suscitato nella Chiesa santa Teresa di Gesù  
per indicare una via nuova  
nella ricerca della perfezione,  
concedi a noi, tuoi fedeli,  
di nutrirci spiritualmente della sua dottrina  
e di essere infiammati da un vivo desiderio di santità.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA - Ef 1,15-23
Dio ha dato Cristo alla Chiesa come capo su tutte le cose: essa è il corpo di lui.

Fratelli, avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell’amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore.
Egli la manifestò in Cristo,
quando lo risuscitò dai morti
e lo fece sedere alla sua destra nei cieli,
al di sopra di ogni Principato e Potenza,
al di sopra di ogni Forza e Dominazione
e di ogni nome che viene nominato
non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro.
Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi
e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose:
essa è il corpo di lui,
la pienezza di colui che è il perfetto compimento di tutte le cose.

SALMO RESPONSORIALE - Sal 8
Rit: Hai posto il tuo Figlio sopra ogni cosa.

O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza,
con la bocca di bambini e di lattanti. 

Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?

Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi.

VANGELO - Lc 12,8-12
Lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».

Commento
RICONOSCERE DIO E TESTIMONIARLO NELLA STORIA
...allora...
DIO CI RICONOSCE NELL'ETERNITA' E CI TESTIMONIA ETERNI.

Testimoniare Dio nella vita porta anche a essere creduti e testimoniati da Dio quali partecipanti della sua eternità, "davanti agli angeli" suoi testimoni.

E questo non in un tempo futuro a venire, ma già da adesso, qui e ora.

Rinnegare Dio ora nella storia è anche non essere riconosciuti quali eterni nelle realtà della nostra vita.

QUESTO NON RICONOSCERE L'AZIONE DI DIO E' LA BESTEMMIA CONTRO LO SPIRITO SANTO.
Non può essere perdonato questo peccato, in quanto non permette alla presenza di Dio di accedere nella coscienza umana attraverso l'azione di salvezza del suo Spirito.
Ogni altro peccato invece apre alla possibilità di questo intervento.

Lo Spirito Santo interviene nella testimonianza di riconoscimento di chi lo testimonia, quando appaiono le prove e le tribolazioni, quando si è condotti davanti ai falsi tribunali e alle accuse degli uomini.

LO SPIRITO INSEGNA COME RICONOSCERE IL PIANO DEL REGNO
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La Liturgia di Venerdi 14 Ottobre 2016

13/10/2016

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14.10.2016 - Venerdì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde 

Colletta

Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia,  
Signore,  
perché, sorretti dal tuo paterno aiuto,  
non ci stanchiamo mai di operare il bene.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA - Ef 1,11-14
Noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo, siamo stati fatti eredi; e anche voi avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo.

Fratelli, 
in Cristo siamo stati fatti anche eredi,
predestinati – secondo il progetto di colui
che tutto opera secondo la sua volontà –
a essere lode della sua gloria,
noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.
In lui anche voi,
dopo avere ascoltato la parola della verità,
il Vangelo della vostra salvezza,
e avere in esso creduto, 
avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso,
il quale è caparra della nostra eredità,
in attesa della completa redenzione
di coloro che Dio si è acquistato a lode della sua gloria.

SALMO RESPONSORIALE - Sal 32
Rit: Beato il popolo scelto dal Signore.

Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate. 

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra. 

Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
Il Signore guarda dal cielo:
egli vede tutti gli uomini.

VANGELO - Lc 12,1-7
Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati.

In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: 
«Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze.
Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. 
Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!».

Commento
"...IPOCRISIA..."
..TUTTO NASCOSTO O DA NASCONDERE DI FRONTE ALLA VERITA'

TUTTO VERRA' RESO EVIDENTE, NELLA VERITA', DI FRONTE ALLA PAROLA DI GESU'

Temere non quelli e quello che può uccidere il corpo, ma quelli e quello che può danneggiare e uccidere l'anima.

Avere fiducia in quella Provvidenza che Dio affida nella vita in ogni nostra occasione alla grazia del mistero della vita.

Tutto quello che Dio porta alla luce è l'azione della verità.
E Dio porta tutto alla luce attraverso la presenza del Cristo, la Verità.

Di fronte alla Parola di Dio anche noi siamo giudicati o nella vita della grazia e della luce, o nella tenebra dell'ipocrisia, del tenere nascosto.

IPOCRISIA o VERITA' è il dilemma di sempre e di ogni persona, nelle occasioni della vita.
Se sappiamo accogliere la Parola, essa ci guida alla Verità tutta intera, cioè alla presenza di Gesù con noi, dandoci come grazia il senso della Provvidenza del Padre.

SOTTO IL VELO DELL'IPOCRISIA SCOPRIAMO SEMPRE LA VERITA'
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La Liturgia di Giovedi 13 Ottobre 2016

12/10/2016

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13.10.2016 - Giovedì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Colletta

Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia,  
Signore,  
perché, sorretti dal tuo paterno aiuto,  
non ci stanchiamo mai di operare il bene.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA - Ef 1,1-10
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo.

Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, ai santi che sono a Èfeso credenti in Cristo Gesù: grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo.
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
In lui, mediante il suo sangue,
abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe,
secondo la ricchezza della sua grazia.
Egli l’ha riversata in abbondanza su di noi
con ogni sapienza e intelligenza,
facendoci conoscere il mistero della sua volontà,
secondo la benevolenza che in lui si era proposto
per il governo della pienezza dei tempi:
ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose,
quelle nei cieli e quelle sulla terra.

SALMO RESPONSORIALE - Sal 97
Rit: Il Signore ha rivelato la sua giustizia.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. 

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele. 

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! 

Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.

VANGELO - Lc 11,47-54
Sarà chiesto conto del sangue di tutti i profeti: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa. 

In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite. 
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. 
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

Commento
Dopo aver rimproverato i farisei e gli scribi (Lc 11,42-46), Gesù, in questo brano del Vangelo, ammonisce i dottori della legge e fustiga la loro ipocrisia. Per esemplificare, commentiamo soltanto l’ultimo rimprovero (Lc 11,52). I dottori della legge sono accusati di proclamarsi detentori della conoscenza di Dio, confondendo la conoscenza di Dio con le proprie opinioni e i propri interessi. Bisogna, dunque, che anche noi stiamo attenti a non limitare e a non ostacolare la propagazione della parola di Dio e del suo messaggio.  
Il confronto di Gesù con le autorità d’Israele ha la sua origine nell’Antica Alleanza, che si prolunga oggi nel tempo della Chiesa. L’Antica Alleanza presenta il destino di ogni profeta: essere vittima della violenza del proprio popolo.  
La storia di Israele può essere riassunta in questi termini: da una parte, Dio invia i suoi profeti per insegnare agli uomini la via della salvezza; dall’altra parte, il popolo mette a morte i suoi profeti (Lc 4,24-28; 20,2-5).  
Da questo punto di vista, la storia e il destino di Gesù, testimone perseguitato, costituisce il punto culminante di questa persecuzione della verità fin dall’inizio dei tempi (per esempio, Abele). Questo brano del Vangelo ci permette di costatare che i discepoli di Gesù non hanno sofferto invano il loro martirio, poiché questo ha raggiunto il suo culmine con Gesù Cristo a Pasqua. Egli invia i suoi apostoli (oggi i predicatori e i cristiani) per diffondere la sua parola e il mondo continua a perseguitarli e a respingerli.  
In questo brano di Vangelo Gesù si rivolge certamente al popolo d’Israele che rifiuta il suo messaggio, ma in modo più vasto Gesù si rivolge all’umanità intera che si chiude in una verità parziale che difende con la violenza. Per questo motivo i credenti devono affrontare le sofferenze e le persecuzioni, dando così testimonianza alla verità divina che illumina la nostra vita.
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