PENTECOSTE - ANNO A - RITO ROMANO MESSA DELLA VIGILIA ================================ Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: ROSSO COMMENTO AL VANGELO Lo Spirito Santo è lo Spirito di Cristo ed è la Persona divina che diffonde nel mondo la possibilità di imitare Cristo, dando Cristo al mondo e facendolo vivere in noi. Nell’insegnamento e nell’opera di Cristo, nulla è più essenziale del perdono. Egli ha proclamato il regno futuro del Padre come regno dell’amore misericordioso. Sulla croce, col suo sacrificio perfetto, ha espiato i nostri peccati, facendo così trionfare la misericordia e l’amore mediante - e non contro - la giustizia e l’ordine. Nella sua vittoria pasquale, egli ha portato a compimento ogni cosa. Per questo il Padre si compiace di effondere, per mezzo del Figlio, lo Spirito di perdono. Nella Chiesa degli apostoli il perdono viene offerto attraverso i sacramenti del battesimo e della riconciliazione e nei gesti della vita cristiana. Dio ha conferito al suo popolo una grande autorità stabilendo che la salvezza fosse concessa agli uomini per mezzo della Chiesa! Ma questa autorità, per essere conforme al senso della Pentecoste, deve sempre essere esercitata con misericordia e con gioia, che sono le caratteristiche di Cristo, che ha sofferto ed è risorto, e che esulta eternamente nello Spirito Santo. LITURGIA DELLA PAROLA Colletta Dio onnipotente ed eterno, che hai racchiuso la celebrazione della Pasqua nel tempo sacro dei cinquanta giorni, rinnova il prodigio della Pentecoste: fa’ che i popoli dispersi si raccolgano insieme e le diverse lingue si uniscano a proclamare la gloria del tuo nome. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. oppure: Colletta Rifulga su di noi, Dio onnipotente, lo splendore della tua gloria, Gesù Cristo, luce della tua luce, e confermi con il dono dello Spirito Santo i cuori di coloro che per tua grazia sono rinati a vita nuova. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA - Gen 11,1-9 La si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra Tutta la terra aveva un’unica lingua e uniche parole. Emigrando dall’oriente, gli uomini capitarono in una pianura nella regione di Sinar e vi si stabilirono. Si dissero l’un l’altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da malta. Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo, e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra». Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che i figli degli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: «Ecco, essi sono un unico popolo e hanno tutti un’unica lingua; questo è l’inizio della loro opera, e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro». Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra. SALMO RESPONSORIALE - Sal 32 Rit. Su tutti i popoli regna il Signore Il Signore annulla i disegni delle nazioni, rende vani i progetti dei popoli. Ma il disegno del Signore sussiste per sempre, i progetti del suo cuore per tutte le generazioni. Rit. Beata la nazione che ha il Signore come Dio, il popolo che egli ha scelto come sua eredità. Il Signore guarda dal cielo: egli vede tutti gli uomini. Rit. Dal trono dove siede scruta tutti gli abitanti della terra, lui, che di ognuno ha plasmato il cuore e ne comprende tutte le opere. Rit. SECONDA LETTURA - Rm 8,22-27 Lo Spirito intercede con gemiti inesprimibili Fratelli, sappiamo che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. Nella speranza infatti siamo stati salvati. Ora, ciò che si spera, se è visto, non è più oggetto di speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe sperarlo? Ma, se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza. Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio. VANGELO - Gv 7,37-39 Sgorgheranno fiumi di acqua viva Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù, ritto in piedi, gridò: «Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me. Come dice la Scrittura: dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva». Questo egli disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non vi era ancora lo Spirito, perché Gesù non era ancora stato glorificato |
PENTECOSTE - ANNO A - RITO ROMANO MESSA DEL GIORNO ================================ Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: ROSSO COMMENTO AL VANGELO di Luca Rubin La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Gesù risorto trova il mondo peggio di come lo ha lasciato, altro che resurrezione come il lieto fine della favola! Hai presente quando va tutto storto? Siamo sempre nel giorno della resurrezione, e nonostante questo, non c'è niente che vada per il verso giusto, e l'evangelista lo evidenzia indiscutibilmente: prima di tutto è già sera, è ormai tardi per dare una svolta alla giornata (sera e tardi in greco hanno la stessa origine). Gesù arriva tardi, come quella volta, quando Maria, sorella di Lazzaro gli disse: "Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!" (Gv 11,21). Oltre a essere tardi, è anche il primo giorno della settimana: gli Ebrei dedicano il sabato a Dio e alla preghiera, quindi quel giorno può essere paragonato a un giorno feriale, come il nostro lunedì: c'è qualcosa di più pesante del lunedì? Ma non basta ancora: le porte di casa sono chiuse per la paura. La chiusura non permette comunicazione, è un grande NO all'altro; i discepoli si sono chiusi in casa per paura, hanno interrotto tutto: le esperienze col Maestro, i miracoli, gli insegnamenti, l'intimità col Signore e le confidenze tra amici, tutto è stato bloccato dalla paura, unico sentimento a dettare legge. Venne Gesù. Queste due parole sono la sintesi mirabile di tutta l'azione di Dio. La sera di Pasqua è come la notte di Natale, o come quel giorno in cui Maria di Nazareth ha detto il suo Eccomi: Dio si fa carne e Gesù Figlio di Dio diviene per sempre Figlio dell'uomo. Anche in quel contesto sfavorevole, Gesù fa il primo passo, e diviene il Presente, presenza di Dio e Dono di vita. Stette in mezzo. Sta chi si ferma, e si ferma chi è arrivato. Gesù Figlio di Dio ha camminato per tutta la sua vita, di villaggio in villaggio, lungo il fiume o nei monti, nella grande città e nella piccola borgata. Ogni suo passo è orientato all'incontro della persona; ora sta, si ferma, perché, direbbe Paolo apostolo: "Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede." (2Tm 4,7). Gesù sta, e sta in mezzo alla comunità, e da quel stare in mezzo favorisce la comunione con Dio Padre e con i fratelli e le sorelle. Non a caso l'Eucaristia si chiama "comunione". Disse loro: «Pace a voi! Non è solo un augurio, ma è la carne risorta del Signore a offrire la pace, è la concretezza di chi ha vinto il male e la morte a consegnarti il trofeo della pace. Gesù Cristo ha vinto per te, si è offerto e ha sofferto per te, affinché tu possa respirare aria di resurrezione anche nelle tue notti, e il fetore di morte se ne vada per sempre. Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù mostra le sue ferite e i discepoli gioiscono perché vedono il Signore. Questo percorso in tre tappe (ferite - vedere - gioia) in realtà è molto articolato e difficoltoso. Spesso ci fermiamo alle ferite, al dolore, all'ingiustizia del dolore, ai perché insolubili del dolore e della morte. E come i chiodi che hanno fissato il corpo del Signore in croce, facciamo del male, a noi stessi e a chi ci sta vicino. Il Signore ti mostra le ferite, le tue, le sue, le ferite del mondo, perché tu attraverso di esse possa vedere il suo volto, attraverso di quelle ferite possa fare esperienza dell'amore che va oltre al male, all'odio, alla morte. Il salto tra la realtà delle cose e la giustizia così tanto invocata viene riempito da chi si è offerto per amore al dolore e alla morte. Vedi ancora le ferite, sono ancora lì, ben visibili, eppure gioisci, perché hai saputo passare oltre, cioè hai fatto Pasqua: "È la Pasqua del Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio" (Es 12,11.13). La gioia della Pasqua è attraversare quelle ferite ed essere trasformati, plasmati da quell'esperienza di morte e resurrezione. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Ogni dono di Dio non è mai fine a se stesso: anche la pace è così concreta da invadere i tuoi spazi e innescare un dinamismo, lo stesso che ha vissuto Dio nell'incarnazione e che continua a vivere tutt'oggi. Come il Padre: quel come è il test di ciò che vivi, quel come è la mappa del tesoro. COME IL PADRE è la password da non dimenticare, che apre l'account di Dio nella tua vita. La pace è il passaporto che Dio ti dà per oltrepassare tutti i confini e le dogane di questo e dell'altro mondo; non è un paio di tappi per le orecchie che ti fanno dormire tranquillo, piuttosto è un caffè energetico che ti scuote dal torpore e ti coinvolge in prima persona, così che diventi il protagonista della resurrezione, e non lo spettatore, non la comparsa. Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Lo Spirito Santo è una Persona, è Dio, il quale vive e agisce nella più grande semplicità e umiltà. Gesù risorto dopo aver donato la pace che smuove dalle proprie statiche comodità, ora dona lo Spirito attraverso il soffio, alito di vita, ma attenzione: insieme allo Spirito associa un altro dono, il perdono. Niente piccioni infuocati e persone che si sbracciano: lo Spirito del Signore ti prende per mano, e ti conduce a vivere la Pasqua proprio là dove di Pasqua c'è bisogno. Come il Padre manda Gesù a essere il Signore della Vita, Gesù manda te, a essere il figlio della resurrezione e donatore di pace e di perdono. Non è cambiato niente eppure è cambiato tutto. Non è cambiato niente: il vangelo rimane quello, l'esempio di Gesù che muore e risorge è sotto i tuoi occhi, è dentro il tuo cuore. È cambiato tutto, e tutto diventa possibile, grazie allo Spirito di Dio, quell'alito di vento che abita la tua vita, l'anima della tua anima, che ti sostiene, che ti consola, che ti permette di essere anche tu dono, come Lui lo è, con il Padre e con il Figlio. Tocca a te: vai (con Dio!). LITURGIA DELLA PAROLA Colletta O Dio, che nel mistero della Pentecoste santifichi la tua Chiesa in ogni popolo e nazione, diffondi sino ai confini della terra i doni dello Spirito Santo, e rinnova anche oggi nel cuore dei credenti i prodigi che nella tua bontà hai operato agli inizi della predicazione del Vangelo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA - At 2,1-11 Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio». SALMO RESPONSORIALE - Sal 103 Rit. Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra Benedici il Signore, anima mia! Sei tanto grande, Signore, mio Dio! Quante sono le tue opere, Signore! Le hai fatte tutte con saggezza; la terra è piena delle tue creature. Rit. Togli loro il respiro: muoiono, e ritornano nella loro polvere. Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra. Rit. Sia per sempre la gloria del Signore; gioisca il Signore delle sue opere. A lui sia gradito il mio canto, io gioirò nel Signore. Rit. SECONDA LETTURA - 1Cor 12,3-7.12-13 Noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo Fratelli, nessuno può dire: «Gesù è Signore!», se non sotto l’azione dello Spirito Santo. Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune. Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito. SEQUENZA Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto. O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sórdido, bagna ciò che è árido, sana ciò che sánguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli, che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. VANGELO - Gv 20,19-23 Come il Padre ha mandato me anch’io mando voi La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». |
CON IL TERMINE DEL TEMPO PASQUALE DOMANI 29.5.23 RIPRENDE IL TEMPO ORDINARIO Il "Tempo Ordinario" in gergo liturgico è detto "Tempo per annum". È il tempo dedicato al "cammino" della Chiesa nella quotidianità della vita. Con la Chiesa e alla sua scuola, il cristiano si lascia condurre dalla parola di Dio per dare un significato profondo alle realtà ordinarie del lavoro, della famiglia, dell'impegno sociale. Sostenuto dallo Spirito Santo, conformerà la sua vita a quella di Cristo; con lui si consegnerà al Padre giorno per giorno fino all'approdo nel regno dei cieli dove Gesù ci ha preceduti e ci invita al banchetto delle sue nozze. Ma per realizzare tutto questo ci vuole perseveranza, santità di vita e il non aver mai perso di vista la meta definitiva. Lo Spirito sostiene, verifica e incoraggia. |