NFD Il Blog
  • HOME
    • CONSACRAZIONE DEL NETWORK
  • FOCUS ON
    • MONDO OGGI
    • CHIESA OGGI
  • CHIESA CATTOLICA
    • FONDAMENTALI >
      • I 10 COMANDAMENTI
      • I 5 PRECETTI GENERALI DELLA CHIESA
      • 54 MODI DI ESSERE MISERICORDIOSI DURANTE IL GIUBILEO
      • 12 MODI PER ESSERE CATTOLICI MIGLIORI
      • GALATEO IN CHIESA
      • REGOLE PER I LETTORI
      • ATTENTI A MESSA
      • CIRCOSTANZE IN CUI BISOGNA EVITARE DI COMUNICARSI
      • DECALOGO DEL CHIRICHETTO
      • 17 SCUSE - SMONTATE - PER NON ANDARE A MESSA
    • RIFLESSIoni DI LUCE >
      • RIMEDITIAMOCI SOPRA >
        • ANNO B 2014 - 2015
        • ANNO C 2015 - 2016
        • ANNO A 2016 - 2017
        • ANNO B 2017 - 2018
        • ANNO C 2018 - 2019
        • ANNO A 2019 - 2020
        • ANNO B 2020 - 2021
        • ANNO C 2021 - 2022
        • ANNO A 2022 - 2023
        • ANNO B 2023 - 2024
        • ANNO C 2024 - 2025
      • SANTE PAROLE
      • RIFLESSIONI
      • VITA E DETTI DEI PADRI DEL DESERTO
    • UN SACERDOTE RISPONDE
    • ESAME DI COSCIENZA
    • LITURGIA
    • LECTIO BREVIS
    • PREGHIERE
  • NOVELLE MODERNE
  • MEDIA
  • DOWNLOAD
  • LINKS

La Liturgia di Domenica 31 Maggio 2020

31/5/2020

0 Comments

 
Foto
Foto
PENTECOSTE - ANNO A - RITO ROMANO
​================================

Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: ROSSO
COMMENTO AL VANGELO
PENTECOSTE

È avvenuta la consegna, il risorto ha chiesto ai discepoli di annunciarlo a partire dalla Galilea delle genti, sapendo che egli è con noi per sempre.
È iniziato il tempo della Chiesa: siamo noi, ora, a rendere visibile il Regno, in attesa del ritorno glorioso del Signore nella pienezza dei tempi.
Ma sentiamo il peso di questo incarico, l'insufficienza della nostra fede, la fragilità del nostro annuncio. No, non scherziamo, non siamo capaci di rendere presente il Signore, abbiamo bisogno di un aiuto, di un soccorritore.
Abbiamo bisogno dello Spirito Santo.

Shevuot
Shevuot, la festa della mietitura, Pentecoste per i fedeli greci che ricordano la sua celebrazione cinquanta giorni dopo Pesah, era una festa agricola che, col passare dei secoli, era stata arricchita da un'altra interpretazione: in quel giorno si ricordava il dono della Torah sul monte Sinai.
Israele era molto fiero della Legge che Dio gli aveva consegnato; pur essendo il più piccolo fra i popoli, era stato scelto per testimoniare al mondo il vero volto del misericordioso.
Proprio il quel giorno, e non casualmente, Luca situa la discesa dello Spirito Santo. Spirito che era già stato donato, dalla croce e il giorno di Pasqua. Perché ripetere questa effusione? Perché quel giorno?
Luca vuole dire ai discepoli che la nuova Legge è un movimento dello Spirito, una luce interiore che illumina il nostro volto e quello di Dio! Gesù non aggiunge precetti ai tanti (troppi!) presenti nella Legge orale, ma li semplifica, li riduce, li porta all'essenziale.
Un solo precetto, quello dell'amore, è richiesto ai discepoli.
Fantastico, grazie Gesù!
Ma cosa significa amare nelle situazioni concrete?
Ecco che lo Spirito ci viene in soccorso. Gesù non dona delle nuove tavole, cambia il modo di vederle, ci cambia il cuore, radicalmente.

Tuoni, nubi, fuoco, vento.
Luca descrive l'evento rimandando esplicitamente alla teofania di Dio sul monte Sinai: i tuoni, le nubi, il fuoco, il vento sono elementi che descrivono la solennità dell'evento e la presenza di Dio ma che possono anche essere riletti in una chiave spirituale.
Lo Spirito è tuono e terremoto: ci scuote nel profondo, scardina le nostre presunte certezze, ci obbliga a superare i luoghi comuni sulla fede (e sul cristianesimo!).
Lo Spirito è nube: la nebbia ci costringe a fidarci di qualcuno che ci conduce per non perdere la strada della verità.
Lo Spirito è fuoco che riscalda i nostri cuori e illumina i nostri passi.
Lo Spirito è vento: siamo noi a dover orientare le vele per raccogliere la sua spinta e attraversare il mare della vita!
Lo Spirito diventa l'anti-babele: se l'arroganza degli uomini ha portato alla confusione delle lingue, a non capirsi più, la presenza dello Spirito ci fa udire un solo linguaggio, una sola voce.
Invochiamo lo Spirito quando non ci capiamo in famiglia, in parrocchia, sul lavoro. Invochiamolo quando non riusciamo a spiegarci.
Lo Spirito fa diventare i pavidi apostoli dei formidabili evangelizzatori: ora non hanno più paura e osano, vanno oltre, dicono senza timore la loro fede e la loro speranza.
È la pentecoste: la Chiesa si inebria e diventa missionaria.

Lo Spirito
Lo Spirito è presenza d'amore della Trinità, ultimo dono di Gesù agli apostoli, invocato da Gesù come vivificatore, consolatore, ricordatore, avvocato difensore, invocato con tenerezza e forza dai nostri fratelli cristiani d'oriente.
Senza lo Spirito saremmo morti, esanimi, spenti, non credenti, tristi.
Lo Spirito, discreto, impalpabile, indescrivibile, è la chiave di volta della nostra fede, ciò che unisce tutto.
Lo Spirito, già ricevuto da ciascuno nel Battesimo, è colui che ci rende presente qui e ora il Signore Gesù. Colui che ci permette di accorgerci della sua presenza, che orienta i nostri passo a incrociare i suoi.
Siete soli? Avete l'impressione che la vostra vita sia una barca che fa acqua da tutte le parti? Vi sentite incompresi o feriti?
Invocate lo Spirito che è Consolatore che con-sola, fa compagnia a chi è solo.
Ascoltate la Parola e faticate a credere, a fare il salto definitivo?
Invocate lo Spirito che è Vivificatore, rende la vostra fede schietta e vivace come quella dei grandi santi.
Fate fatica a iniettare Gesù nelle vene della vostra quotidianità, preferendo tenerlo in uno scaffale bello stirato da tirare fuori di domenica?
Invocate lo Spirito che ci ricorda ciò che Gesù ha fatto per noi.
Siete rosi dai sensi di colpa, la vita vi ha chiesto un prezzo alto da pagare? La parte oscura della vostra vita vi ossessiona?
Invocate l'avvocato difensore, il Paracleto, che si mette alla nostra destra e sostiene le nostre ragioni di fronte ad ogni accusa.
Così gli apostoli hanno dovuto essere abitati dallo Spirito, che li ha rivoltati come un calzino, per essere finalmente, definitivamente, annunciatori e, allora, solo allora, hanno iniziato a capire, a ricordare col cuore.
Se avete sentito il cuore scoppiare, ascoltando la Parola, state tranquilli: c'era lo Spirito che, finalmente, era riuscito a forzare la serratura del vostro cuore e della vostra incredulità!
Foto
LITURGIA DELLA PAROLA
Colletta
O Padre, che nel mistero della Pentecoste  
santifichi la tua Chiesa  
in ogni popolo e nazione,  
diffondi sino ai confini della terra  
i doni dello Spirito Santo,  
e continua oggi, nella comunità dei credenti,  
i prodigi che hai operato  
agli inizi della predicazione del Vangelo.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 2,1-11)
Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio». 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 103)
Rit. Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.

Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore.

SECONDA LETTURA (1Cor 12,3-7.12-13)
Noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo.

Fratelli, nessuno può dire: «Gesù è Signore!», se non sotto l’azione dello Spirito Santo.
Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune. 
Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.

SEQUENZA
Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce. 

Vieni, padre dei poveri, 
vieni, datore dei doni, 
vieni, luce dei cuori. 

Consolatore perfetto, 
ospite dolce dell'anima, 
dolcissimo sollievo. 

Nella fatica, riposo, 
nella calura, riparo, 
nel pianto, conforto. 

O luce beatissima, 
invadi nell'intimo 
il cuore dei tuoi fedeli. 

Senza la tua forza, 
nulla è nell'uomo, 
nulla senza colpa. 

Lava ciò che è sórdido, 
bagna ciò che è árido, 
sana ciò che sánguina.

Piega ciò che è rigido, 
scalda ciò che è gelido, 
drizza ciò che è sviato. 

Dona ai tuoi fedeli, 
che solo in te confidano 
i tuoi santi doni. 

Dona virtù e premio, 
dona morte santa, 
dona gioia eterna. 

VANGELO (Gv 20,19-23)
Come il Padre ha mandato me anch’io mando voi.

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
0 Comments

La Liturgia di Domenica 10 Maggio 2020

10/5/2020

0 Comments

 
Foto
Foto
V DOMENICA DI PASQUA - A - RITO ROMANO
​====================================

Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: BIANCO
COMMENTO AL VANGELO
Che belle parole ha oggi Gesù per noi!
Penso che tra le cose più belle che possano essere dette a chi si vuole bene, ci sia proprio :
Non sia turbato il tuo cuore, abbi fiducia in Dio ed abbi fiducia in me.
Risulta complicato immaginare di dare fiducia a Dio ed essere sereni, per il fatto che non lo vediamo e non è presente fisicamente nella nostra vita. Per le persone che ci vogliono bene e ci dimostrano il loro amore, riusciamo a dare questa fiducia e a sentirla anche quando sono lontani, perché abbiamo nel cuore quello che ci hanno fatto, dimostrato o detto.
Con Dio è diverso e più difficile, ma possiamo ritenerci fortunati anche qui, perché questo nostro Dio non è rimasto nascosto e misterioso ma ci ha dato qualcuno di speciale da conoscere per comprendere come Lui è e soprattutto per sentirlo vicino: Gesù! Sì, Gesù è quella persona concreta che ha parlato davvero e che, stiamo scoprendo ogni domenica di più, parla al nostro cuore e lo alleggerisce, ci fa sentire sempre amati e accolti, anche se non lo abbiamo conosciuto di persona!
Questa è una cosa meravigliosa, perché grazie a Lui, conosciamo Dio, il Suo amore grande e soprattutto siamo uniti in questa fede a chi, come noi, ci crede ed ha voglia di stargli vicino.
In questa storia di amicizia con il Signore non solo non siamo soli ma c'è un posto per ciascuno di noi, ognuno ha il proprio, che non è come quello degli altri ma è unico, come unico è ognuno di noi! Questa la trovo una cosa bellissima e importante, da ricordare quando non abbiamo fiducia in noi stessi, perché Gesù ne ha in noi e da prendere come esempio quando si tratta di accogliere chi è diverso da noi.
Ma come raggiungere questo posto speciale? Come arrivare ad essere amico di Gesù e arrivare al nostro posto con Lui?
Gesù ci dà chiaramente le "indicazioni stradali" per raggiungere il nostro posto dicendoci: Io sono la Via, la Verità e la Vita.
Queste indicazioni sembrano difficili da capire e da seguire, ma in realtà è più facile di quanto immaginiamo, semplicemente perché è qualcosa per cui già ci stiamo impegnando.
Seguire la Via che è Gesù è seguire quello che lui dice, i consigli che ci dà e le parole che parlano al nostro cuore quando ci mettiamo a pregare in silenzio e cerchiamo di capire cosa ci direbbe o ci consiglierebbe nei momenti importanti della nostra vita.
Questo è seguire Lui ed avere la Via della nostra vita.
Perché seguirlo?
Perché Lui ci ama e le sue sono parole di Verità. Quale cosa più bella di un consiglio, di una parola o di un incoraggiamento basato sulla verità di Chi ci vuole un gran bene!? Quanto vale di più il consiglio di una persona che ci ama e che sappiamo che vuole il nostre il nostro bene, rispetto ad uno sconosciuto?!
E Gesù è Vita perché questo può solo che darci la vera Vita e la bellezza di viverla e gustarla in leggerezza e sentendoci amati.
Gesù ha detto questo ai suoi apostoli prima di soffrire e lasciarli; perché con i suoi consigli avrebbero camminato nella verità e con la gioia in ogni passo fatto in amore.
Gesù ci dice questo, oggi: che è sempre vicino a noi per guidarci verso questa Via della Gioia per la nostra vita.
Allora lasciamoci sempre guidare da Gesù e chiediamogli la forza di avere sempre la fede in Lui e la speranza in questa bella vita che ci vede tutti compagni di viaggio con un Amico Speciale!
Buona domenica di Vita a tutti!
Foto
LITURGIA DELLA PAROLA
Colletta
O Padre,  
che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo,  
guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione,  
perché a tutti i credenti in Cristo  
sia data la vera libertà e l’eredità eterna.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...  

oppure:  
Colletta
O Padre,  
che ti riveli in Cristo maestro e redentore,  
fa’ che, aderendo a lui, pietra viva,  
rigettata dagli uomini,  
ma scelta e preziosa davanti a te,  
siamo edificati anche noi  
in sacerdozio regale, popolo santo,  
tempio della tua gloria.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 6,1-7)
Scelsero sette uomini pieni di Spirito Santo.

In quei giorni, aumentando il numero dei discepoli, quelli di lingua greca mormorarono contro quelli di lingua ebraica perché, nell’assistenza quotidiana, venivano trascurate le loro vedove. 
Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense. Dunque, fratelli, cercate fra voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola».
Piacque questa proposta a tutto il gruppo e scelsero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmenàs e Nicola, un prosèlito di Antiòchia. Li presentarono agli apostoli e, dopo aver pregato, imposero loro le mani.
E la parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava grandemente; anche una grande moltitudine di sacerdoti aderiva alla fede.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 32)
Rit: Il tuo amore, Signore, sia su di noi: in te speriamo.

Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate.

Perché retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

SECONDA LETTURA (1Pt 2,4-9) 
Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale. 

Carissimi, avvicinandovi al Signore, pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo. Si legge infatti nella Scrittura: «Ecco, io pongo in Sion una pietra d’angolo, scelta, preziosa, e chi crede in essa non resterà deluso».
Onore dunque a voi che credete; ma per quelli che non credono la pietra che i costruttori hanno scartato è diventata pietra d’angolo e sasso d’inciampo, pietra di scandalo.
Essi v’inciampano perché non obbediscono alla Parola. A questo erano destinati. Voi invece siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa.

VANGELO (Gv 14,1-12) 
Io sono la via, la verità e la vita. 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». 
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. 
Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».
0 Comments

La Liturgia di Domenica 3 Maggio 2020

3/5/2020

1 Comment

 
Foto
Foto
IV DOMENICA DI PASQUA - A - RITO ROMANO
​=====================================

Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: BIANCO
COMMENTO AL VANGELO
Nel leggere questo brano del Vangelo, il primo sentimento che ho provato è stato la tenerezza.
Mi immagino di essere una di quelle pecorelle dentro al recinto, tutte belle morbide, paffutelle e mi vedo vicino alla mamma pecora ed alle sorelline. Che bello stare tutte assieme in famiglia... ed assieme anche a tutte le altre famiglie del gregge!
Le pecorelle, però, sono degli animali fragili nel senso che da sole fanno fatica a vivere. Hanno bisogno di qualcuno che le curi, che le porti al pascolo, che le indirizzi sulla strada giusta per non cadere in qualche "guaio" che potrebbe costare loro la vita.
È per questo che vivono dentro un recinto... per stare al sicuro, per non perdersi, per difendersi da qualche ladro o brigante che potrebbe fare loro del male.
Le pecore identificano i briganti per il fatto che esse non riconoscono la loro voce. Si fidano solo del loro pastore, della sua voce.
Sappiamo bene tutti che il tono della voce di una persona che ci ama si riconosce subito perché ci parla in modo diverso da un estraneo.
Ad esempio, pensiamo a quando qualcuno ci chiama per nome... il nome non cambia, ma cambia l'amore con cui il nostro nome viene detto: questo si riconosce dall'intonazione della voce, dalla dolcezza, dal modo con cui viene pronunciato.
Anche se non vediamo chi ci chiama, capiamo subito se siamo amati.
Nel Vangelo di oggi, l'evangelista Giovanni ci dice che il pastore chiama le sue pecore ciascuna per nome e le conduce fuori.
Certo! Mica possono stare sempre dentro al recinto!
Le conduce fuori per portarle a pascolare perché solo lui conosce i pascoli buoni, l'acqua fresca, i luoghi sicuri dove riposare... e cammina davanti ad esse e le pecorelle lo seguono perché conoscono la sua voce.
Cosa capiamo da ciò? Che il pastore parla con loro, fa loro compagnia perché le ama a tal punto da fare la stessa vita del gregge, giorno e notte, senza abbandonarle mai. Egli è la loro sicurezza e le ama così tanto da dare anche la vita per esse.
Oggi Giovanni ci presenta Gesù come il Pastore, ed il popolo, cioè noi, siamo il gregge.
Da precisare che qui non si parla di pecore nel senso di "pecoroni", cioè individui senza personalità, paurosi, che seguono l'andazzo della moda e che "fanno così perché tutti fanno così"... no!
Qui si parla di pecore e pastore perché nell'antichità i re erano considerati proprio dei "pastori" nel senso che custodivano, proteggevano, avevano cura del loro popolo.
Ecco, il Signore è il nostro Pastore che non ci perde di vista un attimo perché la nostra vita gli sta così a cuore fino al punto da dare la sua per noi.
Oggi siamo nella quarta domenica di Pasqua, siamo cioè ancora nel periodo pasquale, abbiamo appena vissuto e sperimentato l'amore di Gesù: la sua passione, la sua crocifissione, la sua risurrezione... e questo per farci vivere per sempre con Lui in cielo.
Ci deve essere, però, anche un impegno da parte di noi pecorelle: camminare dietro al pastore.
Vi sembra che se le pecore di un gregge non seguissero il loro pastore arriverebbero in pascoli verdeggianti, ad acque fresche, in luoghi sicuri dove riposare?
Certo che no!
Ci sarebbe qualche pecora che andrebbe diritta diritta dentro un burrone, qualche altra si infilerebbe fra i rovi e non riuscirebbe più a venirne fuori, qualche altra si ritroverebbe in una zona desertica e lì morirebbe di fame... e così via.
Trasferendo a noi questi esempi, se noi non seguissimo Gesù, i suoi insegnamenti, la sua via, ci ritroveremmo in una situazione di "non gioia", di "non bellezza" di "non bontà", di "non vita".
Perché?
Perché è il Signore che è gioia, bellezza, bontà, vita.
Pensate a quando avete litigato con qualcuno... siete contenti? Penso proprio di no! Ed allora, che cosa ci insegna Gesù? Ci insegna a fare noi il primo passo per riconciliarci. Provate! Vi ritroverete nella gioia.
Pensate alla natura, a quando in qualche modo la rovinate... siete contenti di vedere il nostro territorio sporco, pieno di rifiuti, trattato male? Penso proprio di no! E cosa ci insegna Gesù? Ci insegna di darci da fare, nel nostro piccolo, affinché la bellezza della creazione risplenda.
Provate! Anche la vostra vita sarà bellezza.
Pensate alle tante persone che non hanno la possibilità di fare una vita serena perché sono povere... siete contenti? Penso proprio di no! E cosa ci insegna Gesù? Ci insegna ad essere buoni con tutti condividendo quello che abbiamo. Provate! La bontà è il primo passo verso la felicità.
Pensate a chi è solo, anziano, ammalato... siete contenti? Penso proprio di no! E che cosa ci insegna Gesù? Ci insegna a stare loro vicini con qualche gesto di affetto, con un sorriso, con la nostra disponibilità a dare "vita". Provate! Quello che donerete agli altri renderà più Vita anche la vostra.
Se noi seguiamo il Pastore come le pecorelle, non solo doneremo felicità ma realizzeremo il progetto che Dio ha per ciascuno di noi.
E qual è il suo progetto? È un progetto di dono: la vita vale se tu la doni.
Gesù ha donato realmente la sua vita per noi...
A noi non viene certamente chiesto di fare questo ma, nel profondo del nostro cuore, sono certa che sappiamo tutti cosa dobbiamo fare nella nostra quotidianità per donare vita! Allora, in ogni situazione in cui dobbiamo fare una scelta, facciamoci questa domanda: che cosa farebbe Gesù se fosse al posto mio?
Gesù disse loro di nuovo:"In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore.
Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo".

In Giudea, i pastori escono all'alba in cerca di un pascolo e di acqua fra gli aspri monti e, quando il caldo diventa insopportabile, cercano rifugio nelle grotte.
Le pecore si lasciano condurre verso il buio di queste caverne e vi trovano refrigerio.
Il pastore si accovaccia all'ingresso della grotta divenendo lui stesso porta. Nessuno può toccare le sue pecore senza che lui se ne accorga. Egli è come la pietra che si metteva davanti ai sepolcri e che nessuno poteva rotolare via.
La porta è l'unico accesso onesto verso le pecore: chiunque voglia raggiungere le pecore per un'altra strada, diversa da quella porta, è un ladro e un brigante.
"La porta", come ci dice l'evangelista Giovanni, è Gesù.
Porta sempre aperta, disponibile, accogliente, pronto ad incontrarci.
Gesù è l'unico ingresso per entrare nella Vita vera, Egli è la porta della salvezza eterna.
Chi entra attraverso Gesù, con l'aiuto di Gesù, seguendo gli insegnamenti di Gesù, non morirà mai. La sua sarà una Vita "per sempre".
Foto
LITURGIA DELLA PAROLA
Colletta
Dio onnipotente e misericordioso,  
guidaci al possesso della gioia eterna,  
perché l’umile gregge dei tuoi fedeli  
giunga con sicurezza accanto a te,  
dove lo ha preceduto il Cristo, suo pastore.  
Egli è Dio, e vive e regna con te...  

oppure:
Colletta  
O Dio, nostro Padre,  
che nel tuo Figlio ci hai riaperto  
la porta della salvezza,  
infondi in noi la sapienza dello Spirito,  
perché fra le insidie del mondo  
sappiamo riconoscere la voce di Cristo,  
buon pastore,  
che ci dona l’abbondanza della vita.  
Egli è Dio, e vive e regna con te...

PRIMA LETTURA (At 2,14.36-41)
Dio lo ha costituito Signore e Cristo.

[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così: «Sappia con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso».
All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». 
E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». 
Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!». Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 22)
Rit: Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.

Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

SECONDA LETTURA (1Pt 2,20-25) 
Siete tornati al pastore delle vostre anime. 

Carissimi, se, facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. A questo infatti siete stati chiamati, perché 
anche Cristo patì per voi, 
lasciandovi un esempio, 
perché ne seguiate le orme: 
egli non commise peccato 
e non si trovò inganno sulla sua bocca; 
insultato, non rispondeva con insulti, 
maltrattato, non minacciava vendetta, 
ma si affidava a colui che giudica con giustizia.
Egli portò i nostri peccati nel suo corpo 
sul legno della croce, perché, 
non vivendo più per il peccato, 
vivessimo per la giustizia; 
dalle sue piaghe siete stati guariti.
Eravate erranti come pecore, 
ma ora siete stati ricondotti al pastore 
e custode delle vostre anime.

VANGELO (Gv 10,1-10) 
Io sono la porta delle pecore. 

In quel tempo, Gesù disse: 
«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. 
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». 
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

Foto
MAGGIO:
MESE DEDICATO A MARIA SANTISSIMA

"O bellissima e dolcissima fanciulla, o giglio spuntato fra le spine.
Da te incomincia la salvezza del mondo!"


Maggio è un mese amato e giunge gradito per diversi aspetti. Nel nostro emisfero la primavera avanza con tante e colorate fioriture; il clima è favorevole alle passeggiate e alle escursioni.
Per la Liturgia, maggio appartiene sempre al Tempo di Pasqua, il tempo dell’"alleluia", dello svelarsi del mistero di Cristo nella luce della Risurrezione e della fede pasquale; ed è il tempo dell’attesa dello Spirito Santo, che scese con potenza sulla Chiesa nascente a Pentecoste. Ad entrambi questi contesti, quello "naturale" e quello liturgico, si intona bene la tradizione della Chiesa di dedicare il mese di maggio alla Vergine Maria.

Ella, in effetti, è il fiore più bello sbocciato dalla creazione, la "rosa" apparsa nella pienezza del tempo, quando Dio, mandando il suo Figlio, ha donato al mondo una nuova primavera. Ed è al tempo stesso protagonista, umile e discreta, dei primi passi della Comunità cristiana: Maria ne è il cuore spirituale, perché la sua stessa presenza in mezzo ai discepoli è memoria vivente del Signore Gesù e pegno del dono del suo Spirito.

Il Vangelo di questa domenica, tratto dal capitolo 14 di san Giovanni, ci offre un implicito ritratto spirituale della Vergine Maria, là dove Gesù dice: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui" (Gv 14,23). Queste espressioni sono rivolte ai discepoli, ma si possono applicare al massimo grado proprio a Colei che è la prima e perfetta discepola di Gesù. Maria infatti ha osservato per prima e pienamente la parola del suo Figlio, dimostrando così di amarlo non solo come madre, ma prima ancora come ancella umile e obbediente; per questo Dio Padre l’ha amata e in Lei ha preso dimora la Santissima Trinità. E inoltre, là dove Gesù promette ai suoi amici che lo Spirito Santo li assisterà aiutandoli a ricordare ogni sua parola e a comprenderla profondamente (cfr Gv 14,26), come non pensare a Maria, che nel suo cuore, tempio dello Spirito, meditava e interpretava fedelmente tutto ciò che il suo Figlio diceva e faceva? In questo modo, già prima e soprattutto dopo la Pasqua, la Madre di Gesù è diventata anche la Madre e il modello della Chiesa.

----------

''..Non è facile credere!
Non è cosi, Maria?
Non è cosi anche per te?
Non c'è fatica più grande sulla terra della fatica di credere, sperare, amare: tu lo sai.
Aveva ragione tua cugina Elisabetta a dirti: «Beata te che hai creduto!»
Si, Maria, beata te che hai creduto.
Beata te che mi aiuti a credere, beata te che hai avuto la forza di accettare tutto il mistero della Natività e di avere avuto il coraggio di prestare il tuo corpo ad un simile avvenimento che non ha limiti nella sua grandiosità e nella sua inverosimile piccolezza.
Nell'incarnazione gli estremi si sono toccati e l'infinitamente lontano si è fatto l'infinitamente vicino, e l'infinitamente potente si è fatto l'infinitamente povero.
Maria, capisci cosa hai fatto?
Sei riuscita a star ferma sotto il peso di un mistero senza confini.
Sei riuscita a non tremare davanti alla luce dell'Eterno che cercava il tuo ventre come casa per riscaldarsi.
Sei riuscita a non morire di paura davanti al ghigno di Satana che ti diceva che era cosa impossibile che la trascendenza di Dio potesse incarnarsi nella sporcizia dell'umanità.
Che coraggio, Maria!
Solo la tua umiltà poteva aiutarti a sopportare simile urto di luce e di tenebra''.

(Carlo Carretto)

1 Comment

    Feed RSS

    Archivi

    Marzo 2025
    Febbraio 2025
    Gennaio 2025
    Dicembre 2024
    Novembre 2024
    Ottobre 2024
    Settembre 2024
    Agosto 2024
    Luglio 2024
    Giugno 2024
    Maggio 2024
    Aprile 2024
    Marzo 2024
    Febbraio 2024
    Gennaio 2024
    Dicembre 2023
    Novembre 2023
    Ottobre 2023
    Settembre 2023
    Agosto 2023
    Luglio 2023
    Giugno 2023
    Maggio 2023
    Aprile 2023
    Marzo 2023
    Febbraio 2023
    Gennaio 2023
    Dicembre 2022
    Novembre 2022
    Ottobre 2022
    Settembre 2022
    Luglio 2022
    Giugno 2022
    Maggio 2022
    Aprile 2022
    Marzo 2022
    Febbraio 2022
    Gennaio 2022
    Dicembre 2021
    Novembre 2021
    Ottobre 2021
    Settembre 2021
    Agosto 2021
    Luglio 2021
    Giugno 2021
    Maggio 2021
    Aprile 2021
    Marzo 2021
    Febbraio 2021
    Gennaio 2021
    Dicembre 2020
    Novembre 2020
    Ottobre 2020
    Settembre 2020
    Agosto 2020
    Luglio 2020
    Giugno 2020
    Maggio 2020
    Aprile 2020
    Marzo 2020
    Gennaio 2020
    Dicembre 2019
    Novembre 2019
    Ottobre 2019
    Settembre 2019
    Agosto 2019
    Luglio 2019
    Giugno 2019
    Gennaio 2019
    Dicembre 2018
    Novembre 2018
    Ottobre 2018
    Settembre 2018
    Agosto 2018
    Luglio 2018
    Giugno 2018
    Febbraio 2018
    Gennaio 2018
    Dicembre 2017
    Novembre 2017
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Agosto 2017
    Luglio 2017
    Giugno 2017
    Maggio 2017
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Febbraio 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Settembre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016
    Febbraio 2016
    Gennaio 2016
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Ottobre 2015
    Settembre 2015
    Agosto 2015
    Luglio 2015
    Giugno 2015
    Maggio 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Febbraio 2015
    Gennaio 2015
    Dicembre 2014
    Novembre 2014
    Ottobre 2014
    Settembre 2014
    Agosto 2014
    Luglio 2014
    Giugno 2014
    Maggio 2014
    Aprile 2014
    Marzo 2014
    Febbraio 2014

Foto