31.1.2019 - San Giovanni Bosco ======================== Grado della Celebrazione: Memoria Colore liturgico: Bianco Grande apostolo dei giovani, fu loro padre e guida alla salvezza con il metodo della persuasione, della religiosità autentica, dell’amore teso sempre a prevenire anziché a reprimere. Sul modello di san Francesco di Sales il suo metodo educativo e apostolico si ispira ad un umanesimo cristiano che attinge motivazioni ed energie alle fonti della sapienza evangelica. Fondò i Salesiani, la Pia Unione dei cooperatori salesiani e, insieme a santa Maria Mazzarello, le Figlie di Maria Ausiliatrice. Tra i più bei frutti della sua pedagogia, san Domenico Savio, quindicenne, che aveva capito la sua lezione: “Noi, qui, alla scuola di Don Bosco, facciamo consistere la santità nello stare molto allegri e nell’adempimento perfetto dei nostri doveri”. Giovanni Bosco fu proclamato Santo alla chiusura dell’anno della Redenzione, il giorno di Pasqua del 1934. Il 31 gennaio 1988 Giovanni Paolo II lo dichiarò Padre e Maestro della gioventù, “stabilendo che con tale titolo egli sia onorato e invocato, specialmente da quanti si riconoscono suoi figli spirituali” Colletta O Dio, che in san Giovanni Bosco hai dato alla tua Chiesa un padre e un maestro dei giovani, suscita anche in noi la stessa fiamma di carità a servizio della tua gloria per la salvezza dei fratelli. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Eb 10,19-25) Nella pienezza della fede, manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza per stimolarci a vicenda nella carità. Dalla lettera agli Ebrei Fratelli, poiché abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, e poiché abbiamo un sacerdote grande nella casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero, nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è degno di fede colui che ha promesso. Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone. Non disertiamo le nostre riunioni, come alcuni hanno l’abitudine di fare, ma esortiamoci a vicenda, tanto più che vedete avvicinarsi il giorno del Signore. Parola di Dio SALMO RESPONSORIALE (Sal 23) Rit: Noi cerchiamo il tuo volto, Signore. Del Signore è la terra e quanto contiene: il mondo con i suoi abitanti. È lui che l’ha fondato sui mari e sui fiumi l’ha stabilito. Chi potrà salire il monte del Signore? Chi potrà stare nel suo luogo santo? Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non si rivolge agli idoli. Egli otterrà benedizione dal Signore, giustizia da Dio sua salvezza. Ecco la generazione che lo cerca, che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. Canto al Vangelo (Sal 118,105) Alleluia, alleluia. Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino. Alleluia. VANGELO (Mc 4,21-25) La lampada viene per essere messa sul candelabro. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!». Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha». Parola del Signore Commento Oggi siamo invitati a fare due cose: anzitutto a testimoniare la nostra fede come una fiamma che viene posta in alto, nel lampadario e non viene nascosta sotto lo sgabello. Non si tratta di fare propaganda a Dio o di girare con grandi croci appese al collo, ma di essere accesi. Possiamo illuminare solo se noi per primi siamo contagiati dalla fiamma divorante che è Cristo! E per farlo siamo chiamati a giudicare noi stessi e le persone che ci stanno accanto con uno sguardo benevolo, di compassione, di misericordia, di tenerezza. Con la misura con cui misuriamo saremo misurati. Ed è una pessima testimonianza dirci cristiani e vivere con durezza, senza comprensione, con insofferenza e rabbia! Meglio tacere, meglio smettere di essere cristiani piuttosto che infangare il vangelo con la nostra poca coerenza... La Parola seminata nei nostri cuori e germogliata porti frutti di luce e di tenerezza, di ascolto e di perdono, di testimonianza gioisa della nostra appartenenza cristiana. Solo così potremo tornare ad essere credibili quando parliamo di Gesù: ascoltando e vivendo ciò di cui stiamo parlando! |
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