XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C - RITO ROMANO ======================================================= Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: VERDE COMMENTO AL VANGELO Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando. Prima di incontrare, vedere, guardare e parlare, Gesù entra e attraversa il tuo vissuto, la tua storia e anche la tua geografia. San Gregorio Nazianzeno afferma: "Ciò che non è assunto non è salvato". Gesù incarnandosi ha salvato l'uomo e la donna a tutti i livelli, e senza incarnazione non avrebbe potuto essere il Dio che salva. Per salvare (cioè per dare salute, per farti stare bene), Gesù deve assumere ogni angolo della tua esistenza, deve indossare i tuoi panni, fare sue le tue esperienze, alzare trionfante i tuoi successi e vivere il peso schiacciante dei tuoi fallimenti. Ecco perché prima ancora della comunicazione, anch'essa fondamentale, Gesù mette in atto non solo una bella empatia, non solo un'incoraggiante condivisione, ma arriva all'immedesimazione totale e incancellabile. Nella celebrazione eucaristica il sacerdote offre al Padre il corpo e il sangue del Figlio dicendo: "Per Cristo, con Cristo e in Cristo". Gesù da parte sua ha già realizzato il tutto della salvezza, offrendo tutto se stesso, la sua vita e la sua morte per te, con te e in te. Questo "in te" non ti spaventi: è l'elemento in tuo potere, sbloccabile con il tuo sì, perché Dio non violenta mai, dice sempre "se vuoi", come diremmo noi: con calma e per favore. Un uomo, di nome Zacchéo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchéo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Un uomo, peccatore, piccolo. Ecco tutti gli elementi che contraddistinguono ogni persona in questo mondo. Uomo o donna, tu sei essere umano, con tutte le potenzialità e i limiti, proprio perché creatura. Peccatore: non significa indegno, brutto, sporco: il peccato è ostinarsi a non riconoscersi creatura, e voler fare da sé, tronfi e gonfi del proprio io, ipernutrito. Piccolo: un figlio è sempre un piccolo per i propri genitori (genitori ultranovantenni chiamano "bimbo" il loro figlio ormai in pensione, o episodi simili sono diffusissimi), un piccolo da accudire, tutelare, educare. Zaccheo. Quest'uomo, oltre alle tre caratteristiche dette sopra, deve essere stato molto agile e allenato: corse, salì su un albero, scese in fretta. Un uomo che non sta fermo ad aspettare un miracolo, ma che si mette in gioco, rischia, accetta di tornare indietro, e prima di accogliere il Signore, accoglie se stesso per quello che è, senza trampoli, senza finzioni. Per quanto agile, avrà fatto fatica a salire su quell'albero, ma come velocemente è salito, altrettanto velocemente scende, invitato dal Signore. E toccando terra Zaccheo è ancora uomo, peccatore e piccolo, ma con due dettagli non trascurabili: ha accettato se stesso, sì è accolto per quello che è, e ha ascoltato la voce del Signore. Questi due elementi sono come le due mani dell'artigiano che plasmano e danno forma all'opera. Oggi per questa casa è venuta la salvezza. Il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto. Zaccheo ormai ha accettato di essere creatura, ha accettato di essere piccolo, ha accettato e confessato il suo peccato,. Ora è tutto pronto per sedersi a tavola con Gesù, che benedice il pasto con queste parole. La salvezza ha bisogno di diverse tappe per potersi realizzare: l'immedesimazione, il mettersi in gioco, l'accettazione di se stessi, l'ascolto, l'accoglienza gioiosa. Quest'uomo, a ben vedere, ha fatto tante cose, ma tutte si riducono a una sola: lasciarsi raggiungere dal Signore. Avrebbe potuto risparmiarsi salite e discese dagli alberi, corse e scorribande. Eppure anche tutto questo dispendio di energie è stato un passaggio necessario e fondamentale. Muovendosi, Zaccheo è passato dal voler vedere Gesù, come se fosse una partita di calcio o un film, all'essere salvato. Zaccheo desidera vedere. Il desiderio di Dio supera e salva Zaccheo da se stesso e lo rende testimone oculare della salvezza. Zaccheo ha visto. LITURGIA DELLA PAROLA Colletta Dio onnipotente e misericordioso, tu solo puoi dare ai tuoi fedeli il dono di servirti in modo lodevole e degno; fa' che corriamo senza ostacoli verso i beni da te promessi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. oppure: Colletta O Dio, amante della vita, che nel tuo Figlio sei venuto a cercare e a salvare chi era perduto, donaci di accoglierti con gioia nella nostra casa e aiutaci a condividere con i fratelli i beni della terra. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA - Sap 11,22-12,2 Hai compassione di tutti, perché ami tutte le cose che esistono Signore, tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia, come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra. Hai compassione di tutti, perché tutto puoi, chiudi gli occhi sui peccati degli uomini, aspettando il loro pentimento. Tu infatti ami tutte le cose che esistono e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata. Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’avessi voluta? Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza? Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue, Signore, amante della vita. Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose. Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato, perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore. SALMO RESPONSORIALE - Sal 144 Rit. Benedirò il tuo nome per sempre, Signore. O Dio, mio re, voglio esaltarti e benedire il tuo nome in eterno e per sempre. Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre. R. Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature. R. Ti lodino, Signore, tutte le tue opere e ti benedicano i tuoi fedeli. Dicano la gloria del tuo regno e parlino della tua potenza. R. Fedele è il Signore in tutte le sue parole e buono in tutte le sue opere. Il Signore sostiene quelli che vacillano e rialza chiunque è caduto. R. SECONDA LETTURA - 2Ts 1,11-2,2 Sia glorificato il nome di Cristo in voi, e voi in lui Fratelli, preghiamo continuamente per voi, perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e, con la sua potenza, porti a compimento ogni proposito di bene e l’opera della vostra fede, perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo. Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente. VANGELO - Lc 19,1-10 Il Figlio dell’uomo era venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto. In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto». |
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OTTOBRE: MESE DEDICATO ALLA RECITA DEL S. ROSARIO Ottobre è comunemente chiamato il Mese del Rosario perché il giorno 7 viene celebrata la memoria della Beata Maria Vergine del Rosario. Il Santo Rosario è chiamato “Salterio della beatissima Vergine Maria”. Questo modo di pregare Dio consiste nel lodare la beatissima Vergine ripetendo il saluto angelico 150 volte, quanti sono i salmi del salterio di David, interponendo ad ogni decina il “Padre nostro” con meditazioni illustranti l’intera vita del Signore nostro Gesù Cristo. Sorto all’inizio del secolo XII, il Rosario si è diffuso in tutta la Chiesa arricchito da numerose indulgenze, compagno fedele di tutti i cristiani che vogliono condurre seriamente la loro vita. San Giovanni Paolo II ha pubblicamente dichiarato di preferire la preghiera del Santo Rosario a qualunque altra non liturgica. Egli ha anche felicemente arricchito i Misteri tradizionali con quelli della Luce che culminano con il mistero della istituzione dell'Eucaristia.
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Settembre 2024
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