COMMENTO AL VANGELO CERCATORI DI DIO I popoli pagani riconoscono nel neonato di Betlemme l'inviato di Dio: questo è il senso teologico profondo della festa in cui assistiamo all'Epifania - la manifestazione - di Dio. I magi, grandi cercatori di Dio, sono, probabilmente, persone istruite benestanti e colte che passavano il tempo a verificare le loro intuizioni astrologiche. Ad ogni evento astrale doveva coincidere un evento storico, così si mettono alla ricerca del re di Israele e finiscono per scontrarsi con Dio. I magi rappresentano tutti quegli uomini e quelle donne assetati di verità e di bellezza, curiosi della vita ma distanti da ciò che pensano essere la fede e la religiosità. Eppure sono loro che - alla fine - lo incontreranno, non Erode, che vede in Dio un pericoloso concorrente, né gli specialisti dottori della legge che pur conoscendo il luogo della nascita del Messia, non usciranno dalla loro pigrizia mentale per percorrere i pochi chilometri che separano Gerusalemme da Betlemme... E noi, amici, da che parte stiamo? Anche per noi se Dio c'è io divento castrato e limitato come per Erode? Anche per noi la fede è un conoscere, un sapere senza che questa conoscenza mi schiodi dalle mie mediocri sante certezze per mettermi in ricerca? Dio ha bisogno di viandanti, di curiosi che sappiano mettersi in discussione, sempre per cercare e trovare il suo volto. Se così sapremo fare, alla fine del nostro percorso, anche noi riconosceremo in quel bambino il Re e il Dio crocifisso e gli offriremo l'oro dei re, l'incenso della divinità e la mirra che imbalsama i cadaveri. E torneremo al nostro paese, al nostro lavoro, alle nostre attività per un'altra strada, la strada dei cercatori di tesori LETTURE DELLA SOLENNITA' Colletta O Dio, che in questo giorno, con la guida della stella, hai rivelato alle genti il tuo unico Figlio, conduci benigno anche noi, che già ti abbiamo conosciuto per la fede, a contemplare la grandezza della tua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Is 60,1-6) La gloria del Signore brilla sopra di te. Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te. Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere. Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio. Allora guarderai e sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore, perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te, verrà a te la ricchezza delle genti. Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Màdian e di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore. SALMO RESPONSORIALE (Sal 71) Rit: Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra. O Dio, affida al re il tuo diritto, al figlio di re la tua giustizia; egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia e i tuoi poveri secondo il diritto. Nei suoi giorni fiorisca il giusto e abbondi la pace, finché non si spenga la luna. E dòmini da mare a mare, dal fiume sino ai confini della terra. I re di Tarsis e delle isole portino tributi, i re di Saba e di Seba offrano doni. Tutti i re si prostrino a lui, lo servano tutte le genti. Perché egli libererà il misero che invoca e il povero che non trova aiuto. Abbia pietà del debole e del misero e salvi la vita dei miseri. SECONDA LETTERA (Ef 3,2-3.5-6) Ora è stato rivelato che tutte le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità. Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero. Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo. Sequenza ANNUNZIO DEL GIORNO DELLA PASQUA Dopo la proclamazione del Vangelo, il diacono o il sacerdote o un altro ministro idoneo può dare l’annunzio del giorno della Pasqua. Fratelli carissimi, la gloria del Signore si è manifestata e sempre si manifesterà in mezzo a noi fino al suo ritorno. Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza. Centro di tutto l’anno liturgico è il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto, che culminerà nella domenica di Pasqua il 16 aprile. In ogni domenica, Pasqua della settimana, la santa Chiesa rende presente questo grande evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte. Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi: Le Ceneri, inizio della Quaresima, il 1° marzo. L’Ascensione del Signore, il 28 maggio. La Pentecoste, il 4 giugno. La prima domenica di Avvento, il 3 dicembre. Anche nelle feste della santa Madre di Dio, degli apostoli, dei santi e nella commemorazione dei fedeli defunti, la Chiesa pellegrina sulla terra proclama la Pasqua del suo Signore. A Cristo che era, che è e che viene, Signore del tempo e della storia, lode perenne nei secoli dei secoli. Amen. VANGELO (Mt 2,1-12) Siamo venuti dall’oriente per adorare il re. Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese. |
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Dicembre 2024
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