30.9.2016 - San Girolamo ==================== Grado della Celebrazione: Memoria Colore liturgico: Bianco Fece studi e enciclopedici ma, portato all'ascetismo, si ritirò nel deserto presso Antiochia, vivendo in penitenza. Divenuto sacerdote a patto di conservare la propria indipendenza come monaco, iniziò un'intensa attività letteraria. A Roma collaborò con papa Damaso, e, alla sua morte, tornò a Gerusalemme dove partecipò a numerose controversie per la fede, fondando poco lontano dalla Chiesa della Natività, il monastero in cui morì. Di carattere focoso, soprattutto nei suoi scritti, non fu un mistico e provocò consensi o polemiche, fustigando vizi e ipocrisie. Scrittore infaticabile, grande erudito e ottimo traduttore, a lui si deve la Volgata in latino della Bibbia, a cui aggiunse dei commenti, ancora oggi importanti come quelli sui libri dei Profeti. Colletta O Dio, che hai dato al sacerdote san Girolamo una conoscenza viva e penetrante della Sacra Scrittura, fa’ che il tuo popolo si nutra sempre più largamente della tua parola, e trovi in essa una sorgente di vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA - Gb 38,1.12-21;40,3-5 Hai mai comandato al mattino, sei mai giunto alle sorgenti del mare? Il Signore prese a dire a Giobbe in mezzo all’uragano: «Da quando vivi, hai mai comandato al mattino e assegnato il posto all’aurora, perché afferri la terra per i lembi e ne scuota via i malvagi, ed essa prenda forma come creta premuta da sigillo e si tinga come un vestito, e sia negata ai malvagi la loro luce e sia spezzato il braccio che si alza a colpire? Sei mai giunto alle sorgenti del mare e nel fondo dell’abisso hai tu passeggiato? Ti sono state svelate le porte della morte e hai visto le porte dell’ombra tenebrosa? Hai tu considerato quanto si estende la terra? Dillo, se sai tutto questo! Qual è la strada dove abita la luce e dove dimorano le tenebre, perché tu le possa ricondurre dentro i loro confini e sappia insegnare loro la via di casa? Certo, tu lo sai, perché allora eri già nato e il numero dei tuoi giorni è assai grande!». Giobbe prese a dire al Signore: «Ecco, non conto niente: che cosa ti posso rispondere? Mi metto la mano sulla bocca. Ho parlato una volta, ma non replicherò, due volte ho parlato, ma non continuerò». SALMO RESPONSORIALE - Sal 138 Rit. Guidami, Signore, per una via di eternità. Signore, tu mi scruti e mi conosci, tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo, intendi da lontano i miei pensieri, osservi il mio cammino e il mio riposo, ti sono note tutte le mie vie. Dove andare lontano dal tuo spirito? Dove fuggire dalla tua presenza? Se salgo in cielo, là tu sei; se scendo negli inferi, eccoti. Se prendo le ali dell’aurora per abitare all’estremità del mare, anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra. Sei tu che hai formato i miei reni e mi hai tessuto nel grembo di mia madre. Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda; meravigliose sono le tue opere. VANGELO - Lc 10,13-16 Chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato. In quel tempo, Gesù disse: «Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato». Commento GUAI CHE RITORNANO PER CHI SI PROCURA GUAI... DISPREZZO CHE RITORNA SU CHI DISPREZZA IL SEGNO DI DIO... Il richiamo di Gesù alle città che hanno ricevuto ma non accolto i suoi segni è un esame di coscienza anche per noi oggi: ascoltare Lui attraverso i suoi segni procura la vita fatta di opere di conversione; non accogliere i segni di Gesù porta all'aridità e alla morte spirituale e morale. "Sarai precipitata fino agli inferi!..." Giù e sempre più giù, in discesa di valore, di senso, perdita di gioia,... Sembra proprio il percorso delineato dalla radiografia morale fatta da Gesù su quelle città di allora e sulla città moderna, dove l'inferno è sempre più avvicinato dalle situazioni dell'uomo senza Dio. Il precipitare e il precipizio indirettamente descritto nell'immagine degli inferi si può ben constatare dall'azione demolitrice della potenza istintiva che regola gli atteggiamenti umani, dove la pesantezza delle cose, delle persone e degli avvenimenti grava sempre più come una cappa che abbassa sempre più il livello dell'umanità, della moralità, dell'intelligenza umana, verso l'infernalità sempre più evidente. Accanto al richiamo, Gesù, dispiaciuto, non può altro che constatare. GUAI E DISPREZZO SONO LE GUIDE DELLA NOSTRA INFERNALITA' |
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