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La Liturgia di Venerdi 30 Dicembre 2022

30/12/2022

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SS. FAMIGLIA DI GESU' MARIA E GIUSEPPE - A - RITO ROMANO
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Grado della Celebrazione: FESTA
Colore liturgico: BIANCO
COMMENTO AL VANGELO
​1. La famiglia terrena di Gesù è detta la Santa Famiglia e il Vangelo odierno ce ne fa capire il perché. È una famiglia che fa costantemente la volontà di Dio. Sottopone la propria volontà ai divini disegni. Ascolta e obbedisce rinunciando alle proprie comodità e alle proprie abitudini. Lo indica assai bene quel verbo, ripetuto ben due volte nel giro di poche righe, "levati". A Giuseppe è ripetuta poi l'esortazione: "prendi con te il bambino e sua madre". La prima volta l'intimazione è perentoria: "fuggi". Più accondiscendente è la seconda: "ritorna nella terra d'Israele, perché sono morti quelli che attendevano alla vita del bambino".

2. In questo breve tratto del racconto evangelico il protagonista è Giuseppe. Un angelo gli appare in sogno ed egli non obietta e non indugia, ma obbedisce. Era già abituato alle apparizione angeliche nei suoi sogni. Nella prima apparizione gli era stato detto di non temere di prendere con sé Maria perché, quanto era avvenuto, era opera dello Spirito Santo. Anche a lui, che era stato chiamato dall'angelo figlio di Davide, è stata affidata una missione, da adempiere in modo minuzioso. La fuga non è un viaggio di piacere da interrompersi quando lo si ritiene più opportuno. No, l'avviso angelico è inequivocabile: "resta lì finché io te lo dica".

3. Anche per Giuseppe si può dire che abbia interiormente pronunciato: "si faccia secondo la tua parola". E quando la parola dice di ritornare, egli riprende la sua famiglia e ritorna. Sembrerebbe il ritorno tanto desiderato, alla propria casa, da tempo abbandonata, ma non è così. I suoi desideri non contano, bisogna dar corpo a quelli del Signore. Non può tornare nella Giudea, dove regnava il figlio di Erode Archelao, e allora si ritira nella Galilea, in un villaggio senza gloria chiamato Nazareth. Lì occorrerà inventarsi una nuova vita, partendo come in Egitto, da zero. Giuseppe e Maria lo faranno ancora volentieri perché si deve attuare un'altra profezia: "Sarà chiamato Nazareno".

4. A fronte di esempi simili, che scuse può accampare la nostra presunzione? Ce lo ricorda san Paolo con precisione: "Rivestitevi (...) di tenera compassione, di bontà, di umiltà, di mitezza, di pazienza", per arrivare alla reciproca sopportazione e al vicendevole perdono. Solo così si potrà vivere la pace di Cristo, alla quale siamo chiamati. Pace che il mondo non può dare perché nasce da quell'unità con il Redentore con il quale dobbiamo realizzare, assieme ai fratelli, un solo corpo.

5. Per realizzare tutto ciò, la via è quella di Giuseppe e Maria. Occorre lasciarsi istruire. "La parola di Cristo risieda in voi in tutta la sua ricchezza", ammonisce ancora l'apostolo. Occorre essere sempre riconoscenti al Signore, cercando di fare tutto nel suo nome. Bisogna avere uno spirito di sottomissione al volere di Dio come quello della Santa Famiglia, cercando di non irritare e non scoraggiare nessuno, a partire dai propri familiari, perché è a partire dalla propria famiglia che si costruisce il regno di Dio nella sua pace.
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LITURGIA DELLA PAROLA
Colletta
O Dio, che nella santa Famiglia
ci hai dato un vero modello di vita,
fa’ che nelle nostre famiglie fioriscano
le stesse virtù e lo stesso amore,
perché, riuniti insieme nella tua casa,
possiamo godere la gioia senza fine.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

oppure:
Colletta 
O Dio, nostro creatore e Padre,
tu hai voluto che il tuo Figlio
crescesse in sapienza, età e grazia
nella famiglia di Nazaret;
ravviva in noi la venerazione
per il dono e il mistero della vita,
perché diventiamo partecipi della fecondità del tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA - Sir 3, 3-7.14-17
Chi teme il Signore onora i genitori

Il Signore ha glorificato il padre al di sopra dei figli
e ha stabilito il diritto della madre sulla prole.
Chi onora il padre espìa i peccati e li eviterà
e la sua preghiera quotidiana sarà esaudita.
Chi onora sua madre è come chi accumula tesori.
Chi onora il padre avrà gioia dai propri figli
e sarà esaudito nel giorno della sua preghiera.
Chi glorifica il padre vivrà a lungo,
chi obbedisce al Signore darà consolazione alla madre.
Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia,
non contristarlo durante la sua vita.
Sii indulgente, anche se perde il senno,
e non disprezzarlo, mentre tu sei nel pieno vigore.
L’opera buona verso il padre non sarà dimenticata,
otterrà il perdono dei peccati, rinnoverà la tua casa.

SALMO RESPONSORIALE - Sal 127
Rit. Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie

Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene. R.

La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa. R.

Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita! R.

SECONDA LETTURA - Col 3,12-21
Vita familiare cristiana, secondo il comandamento dell’amore

Fratelli, scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro.
Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie!
La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori. E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre.
Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come conviene nel Signore. Voi, mariti, amate le vostre mogli e non trattatele con durezza. Voi, figli, obbedite ai genitori in tutto; ciò è gradito al Signore. Voi, padri, non esasperate i vostri figli, perché non si scoraggino.

VANGELO - Mt 2,13-15.19-23
Prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto

I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino».
Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».
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