27.10.2017 - Venerdì della XXIX settimana del Tempo Ordinario ================================================ Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde Colletta Dio onnipotente ed eterno, crea in noi un cuore generoso e fedele, perché possiamo sempre servirti con lealtà e purezza di spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Rm 7,18-25) Chi mi libererà da questo corpo di morte? Fratelli, io so che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene: in me c’è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Dunque io trovo in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. Infatti nel mio intimo acconsento alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un’altra legge, che combatte contro la legge della mia ragione e mi rende schiavo della legge del peccato, che è nelle mie membra. Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte? Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore! SALMO RESPONSORIALE (Sal 118) Rit: Insegnami, Signore, i tuoi decreti. Insegnami il gusto del bene e la conoscenza, perché ho fiducia nei tuoi comandi. Tu sei buono e fai il bene: insegnami i tuoi decreti. Il tuo amore sia la mia consolazione, secondo la promessa fatta al tuo servo. Venga a me la tua misericordia e io avrò vita, perché la tua legge è la mia delizia. Mai dimenticherò i tuoi precetti, perché con essi tu mi fai vivere. Io sono tuo: salvami, perché ho ricercato i tuoi precetti. VANGELO (Lc 12,54-59) Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? In quel tempo, Gesù diceva alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo». Commento Gesù torna a parlare alla folla. Il tono si fa rapidamente asciutto, sa di rimprovero: alla folla piace ascoltare Gesù, piacciono i miracoli, le guarigioni, le moltiplicazioni dei pani, ma quelle parole, quei segni rimangono in fondo inefficaci perché le persone della folla non maturano un'effettiva conversione personale. Gesù li vuole scuotere e fa partire il suo discorso da quell'intelligenza condivisa che permette a tutti di valutare i segni del tempo atmosferico. Ma perché con quella stessa intelligenza non si riesce a valutare anche i segni del Regno di Dio che sta arrivando? Perché non si creano i presupposti per il riconoscimento del Messia e per iniziare quel cambiamento interiore che è vera conversione? Gesù chiama ipocrita chi non si adopera per l'intelligenza dei segni del Regno. Quest'ipocrisia nasconde la non volontà di prendersi la responsabilità del riconoscere e distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, soprattutto quando questo implica andare contro corrente. |
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