SANTO NATALE DEL SIGNORE GESU' - RITO ROMANO MESSA DELL'AURORA ========================================== Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: BIANCO Colletta Signore, Dio onnipotente, che ci avvolgi della nuova luce del tuo Verbo fatto uomo, fa’ che risplenda nelle nostre opere il mistero della fede che rifulge nel nostro spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Is 62,11-12) Ecco, arriva il tuo Salvatore. Ecco ciò che il Signore fa sentire all’estremità della terra: «Dite alla figlia di Sion: Ecco, arriva il tuo salvatore; ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede. Li chiameranno Popolo santo, Redenti del Signore. E tu sarai chiamata Ricercata, Città non abbandonata». SALMO RESPONSORIALE (Sal 96) Rit: Oggi la luce risplende su di noi. Il Signore regna: esulti la terra, gioiscano le isole tutte. Annunciano i cieli la sua giustizia e tutti i popoli vedono la sua gloria. Una luce è spuntata per il giusto, una gioia per i retti di cuore. Gioite, giusti, nel Signore, della sua santità celebrate il ricordo. SECONDA LETTURA (Tt 3,4-7) Ci ha salvati per la sua misericordia. Figlio mio, quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati, non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo, che Dio ha effuso su di noi in abbondanza per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, affinché, giustificati per la sua grazia, diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna. VANGELO (Lc 2,15-20) I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. |
SANTO NATALE DEL SIGNORE GESU' - RITO ROMANO MESSA DEL GIORNO ========================================== Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: BIANCO COMMENTO AL VANGELO Ancora Natale. Ancora qui, tutti. Pieni di luce, come dovrebbe essere, come Dio vuole che sia. Pieni di nulla, come cerca di farci diventare la festa senza festeggiato buona solo a suscitare emozioni e far vendere prodotti. Pieni di angoscia, come i troppi che vivono Natale come una maledizione da finire quanto prima e che no, non sono raggiunti da nessun angelo che li conduca a vedere quella stalla. Eppure, in tutto questo, ala leggerezza di Dio invade ogni angolo, acquieta ogni paura, converte il cuore di chi si lascia stupire, sorprendere, stordire, commuovere. Chi mai avrebbe potuto inventare un'assurdità del genere? Chi mai avrebbe potuto farci credere la più incredibile delle notizie? Dev'essere vero Natale, perché solo Dio poteva osare tanto. Dev'essere vero, perché è da pazzi immaginare una cosa del genere. La notizia di un Dio che diventa uomo. Che si fa accessibile, incontrabile, carne e sangue, tenerezza e calore, fragilità e compassione. Sentimenti, stanchezza, emozioni, fame e sete, caldo e freddo. Non esiste più un confine che separi umano e divino. Ora egli è qui. Perché? Perché lo ha fatto? Che senso ha? Perché mai Dio avrebbe dovuto abbandonare la sua perfezione per venire a conoscere la nostra miseria? Per voi è nato un Salvatore. Sono i pastori, gli ultimi, i perdenti, gli sconfitti del tempo di Gesù ad avere l'onore di essere degni della spiegazione di Dio. Dio si è fatto uomo perché ci ama. E più siamo fragili e maldestri, più abbiamo conosciuto miseria e disperazione, come i pastori, e più ci ama. Non in virtù dei nostri meriti, ma in proporzione alle nostre necessità. Dio si è fatto uomo per salvarci, per condurci a salvezza che è la pienezza della vita. Per portare a compimento quell'anelito insopprimibile che egli ha messo nel profondo del nostro cuore. Una voce intima, assoluta, che nemmeno il caos debordante in cui riusciamo a vivere riesce a zittire. Per dire ad ogni uomo che il fango è impastato di scintilla divina. Che, da ora e per sempre, umano e divino convivono in uno stesso corpo. Il corpo di un neonato. Vagiti Solo la nudità disarmante di un neonato avrebbe potuto convertire la nostra durezza. Durezza di peccato e di tenebra, ma anche di pianto e di dolore. E lì, davanti a quel bambino che allatta dal seno acerbo di un'adolescente colma di Dio, che i pastori e i magi e noi pieghiamo le ginocchia. Allora Dio è così? Fino a questo punto? La sua parabola si è consumata fra una mangiatoia ed una croce? Sì, è così. Ora Dio ha un volto, questo volto. E ci spiazza, ci destabilizza, ci imbarazza. Perché Dio osa consegnarsi, diventando il per sempre segno di contraddizione. Un Dio da accogliere cullandolo fra le braccia. O da annientare e perseguitare, cancellare e uccidere. Un Dio che ribalta ciò che pensiamo di lui. E che illumina ciò che siamo noi. O che potremmo diventare. Come i pastori Se davvero, oggi, avremo il coraggio di lasciare alle spalle tutto. Il tutto ingombro delle attese, del clima natalizio, delle ferite purulente, dell'indifferenza, della melassa che tutto soffoca. Se avremo il coraggio di seguire i tanti angeli che Dio continuamente ci invia, allora, forse, arriveremo alla mangiatoia. Dio si comunica sempre e solo attraverso ciò che riusciamo a conoscere, come la mangiatoia per dei pastori. E, dopo averlo visto, potremo tornare alla nostra vita lodando Dio a gran voce. La stessa vita che i pastori, due ore prima, maledivano, ora possiede luce sufficiente per essere trasformata. Questo è l'augurio più bello che oggi possiamo scambiarci. Che la venuta di Dio allaghi di luce il nostro sguardo perché la vita cambi. Dev'essere Dev'essere bello vivere, ed essere umani, e gioire, amare, crescere, lottare, piangere, se Dio ha voluto condividere tutto questo. Dev'essere bello se Dio ha divinizzato ogni gesto e ogni sussulto. Deve essere straordinario diventare capaci di accorgerci quanto siamo amati. Buon Natale, cercatori di Dio. LITURGIA DELLA PAROLA Colletta O Dio, che in modo mirabile ci hai creati a tua immagine, e in modo più mirabile ci hai rinnovati e redenti, fa’ che possiamo condividere la vita divina del tuo Figlio, che oggi ha voluto assumere la nostra natura umana. Egli è Dio, e vive e regna con te... PRIMA LETTURA (Is 52,7-10) Tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio. Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace, del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza, che dice a Sion: «Regna il tuo Dio». Una voce! Le tue sentinelle alzano la voce, insieme esultano, poiché vedono con gli occhi il ritorno del Signore a Sion. Prorompete insieme in canti di gioia, rovine di Gerusalemme, perché il Signore ha consolato il suo popolo, ha riscattato Gerusalemme. Il Signore ha snudato il suo santo braccio davanti a tutte le nazioni; tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio. SALMO RESPONSORIALE (Sal 97) Rit: Tutta la terra ha veduto la salvezza del nostro Dio. Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo. Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia. Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa d’Israele. Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio. Acclami il Signore tutta la terra, gridate, esultate, cantate inni! Cantate inni al Signore con la cetra, con la cetra e al suono di strumenti a corde; con le trombe e al suono del corno acclamate davanti al re, il Signore. SECONDA LETTURA (Eb 1,1-6) Dio ha parlato a noi per mezzo del Figlio. Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo. Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell’alto dei cieli, divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato. Infatti, a quale degli angeli Dio ha mai detto: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato»? e ancora: «Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio»? Quando invece introduce il primogenito nel mondo, dice: «Lo adorino tutti gli angeli di Dio». VANGELO (Gv 1,1-18) Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato. oppure: VANGELO Forma breve (Gv 1,1-5.9-14): Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. |