21.9.2018 - SAN MATTEO APOSTOLO ED EVANGELISTA ============================================ Grado della Celebrazione: Festa Colore liturgico: Rosso Matteo fa l'esattore delle tasse in Cafarnao di Galilea. Gesù lo vede, lo chiama. Lui si alza di colpo, lascia tutto e lo segue. Da quel momento cessano di esistere i tributi, le finanze, i Romani. Tutto cancellato da quella parola di Gesù: "Seguimi". Gli evangelisti Luca e Marco lo chiamano anche Levi, che potrebbe essere il suo secondo nome. Ma gli danno il nome di Matteo nella lista dei Dodici scelti da Gesù come suoi inviati: “Apostoli”. E con questo nome egli compare anche negli Atti degli Apostoli. Pochissimo sappiamo della sua vita. Ma abbiamo il suo Vangelo, a lungo ritenuto il primo dei quattro testi canonici, in ordine di tempo. Ora gli studi mettono a quel posto il Vangelo di Marco: diversamente dagli altri tre, il testo di Matteo non è scritto in greco, ma in lingua “ebraica” o “paterna”, secondo gli scrittori antichi. E quasi sicuramente si tratta dell’aramaico, allora parlato in Palestina. Matteo ha voluto innanzitutto parlare a cristiani di origine ebraica. E ad essi è fondamentale presentare gli insegnamenti di Gesù come conferma e compimento della Legge mosaica. Vediamo infatti – anzi, a volte pare proprio di ascoltarlo – che di continuo egli lega fatti, gesti, detti relativi a Gesù con richiami all’Antico Testamento, per far ben capire da dove egli viene e che cosa è venuto a realizzare. Partendo di qui, l’evangelista Matteo delinea poi gli eventi del grandioso futuro della comunità di Gesù, della Chiesa, del Regno che compirà le profezie, quando i popoli "vedranno il Figlio dell’Uomo venire sopra le nubi del cielo in grande potenza e gloria" (24,30). Scritto in una lingua per pochi, il testo di Matteo diventa libro di tutti dopo la traduzione in greco. La Chiesa ne fa strumento di predicazione in ogni luogo, lo usa nella liturgia. Ma di lui, Matteo, sappiamo pochissimo. Viene citato per nome con gli altri Apostoli negli Atti (1,13) subito dopo l’Ascensione al cielo di Gesù. Ancora dagli Atti, Matteo risulta presente con gli altri Apostoli all’elezione di Mattia, che prende il posto di Giuda Iscariota. Ed è in piedi con gli altri undici, quando Pietro, nel giorno della Pentecoste, parla alla folla, annunciando che Gesù è "Signore e Cristo". Poi, ha certamente predicato in Palestina, tra i suoi, ma ci sono ignote le vicende successive. La Chiesa lo onora come martire. Colletta O Dio, che nel disegno della tua misericordia, hai scelto Matteo il pubblicano e lo hai costituito apostolo del Vangelo, concedi anche a noi, per il suo esempio e la sua intercessione, di corrispondere alla vocazione cristiana e di seguirti fedelmente in tutti i giorni della nostra vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Ef 4,1-7.11-13) Cristo ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere evangelisti. Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti. A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo. Parola di Dio SALMO RESPONSORIALE (Sal 18) Rit: Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio. I cieli narrano la gloria di Dio, l’opera delle sue mani annuncia il firmamento. Il giorno al giorno ne affida il racconto e la notte alla notte ne trasmette notizia. Senza linguaggio, senza parole, senza che si oda la loro voce, per tutta la terra si diffonde il loro annuncio e ai confini del mondo il loro messaggio. VANGELO (Mt 9,9-13) Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori. + Dal Vangelo secondo Matteo In quel tempo, mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori». Parola del Signore Commento Vi è mai capitato di dover chiamare la guardia medica? Prima di dire "arriviamo" vi fanno mille domande per capire cosa avete e soprattutto se veramente c'è bisogno di far spostare il medico per farlo venire a casa vostra. E' necessario che una persona sia veramente malata prima che il medico si senta in dovere di venire. Chi sta bene e vuole un po' di rassicurazioni sulla sua salute va direttamente in ambulatorio. Così è il nostro rapporto con Dio. Andiamo da Lui quando abbiamo qualche doloretto, ma quando stiamo male davvero lo chiamiamo con forza e talvolta disperazione. Il Signore è però un medico un po' speciale, conosce le nostre malattie dell'anima e sa quando sia il momento di intervenire. Egli bussa alla nostra porta ancor prima che ci si renda conto di aver bisogno di Lui, se gli apriamo entra nelle nostre case, nei nostri cuori e ci cura, ma se lasciamo la porta chiusa, rispettoso della nostra libertà di scelta, non entrerà, ma nel Suo grande amore per noi resterà fuori sul pianerottolo ad aspettare che ci decidiamo a farLo entrare, ed ogni tanto busserà, suonerà il campanello, cercherà di farci capire che siamo malati ed abbiamo bisogno di Lui. Purtroppo quando stiamo bene non pensiamo alle malattie, non ci curiamo, non facciamo analisi preventive, fumiamo e danneggiamo la nostra salute in tutti i modi possibile, ma arriva poi un giorno in cui siamo costretti a recarci dal medico e ci rendiamo conto che è troppo tardi, che se fossimo andati prima non avremmo perso quel dente o, peggio, avremmo potuto provare a debellare quel tumore che ormai è troppo esteso. Quante persone sono in crisi, quante stanno piangendo per un matrimonio finito, per un figlio che da problemi, che non ha rispetto per nessuno, che vive con superficialità. I genitori dovrebbero dare ai propri ragazzi delle pasticche preventive per creare una difesa contro i mali del mondo, dovrebbero donare ai propri figli pillole di morale, dialogare con loro ogni giorno, far loro presenti quali siano i valori della vita, leggere insieme il Vangelo che racconta la vita di Gesù, Figlio di Dio per molti, ma certamente per tutti è comunque una brava persona che ha regalato all'umanità dei principi di vita validi ancora oggi. E' inutile dare ai nostri bambini il cibo, il vestiario, la tranquillità economica, una casa, le vacanze, lo studio se non diamo loro le regole da applicare nella quotidianità. E' come costruire uno splendido yacht, dotato di tutti i confort, con piscina, rubinetteria d'oro, salone per le feste, un serbatoio sempre pieno, ma non aver installato la strumentazione di bordo. Come si potrebbe navigare in mezzo al mare senza sapere dove siamo, dove andiamo, come muoversi? Fin tanto che un ragazzo resta in famiglia è come essere davanti alla costa, si naviga a vista e c'è sempre qualcuno pronto a darti indicazioni, ma quando vogliamo prendere il largo la cosa si fa complicata e pericolosa. Chi si avventura, stufo di stare con la sua bella barca davanti alle coste, rischia il naufragio, rischia di non avere una meta o di non essere in grado di raggiungerla. Altri restano vicino alla costa, nella casa dei genitori per sempre per la paura e l'incapacità di navigare. Ma quando uno yacht è costruito bene, è forte, la strumentazione può sempre essere aggiunta, bisogna avere però la pazienza di aspettare a prendere il largo ed aver ben capito come si utilizzano i nuovi apparecchi. Ci sono ragazzi che hanno la fortuna di aver avuto due genitori che abbiano insegnato loro i valori della vita e prenderanno il largo raggiungendo bellissime spiagge, padroni rispettosi di un mondo bellissimo da circumnavigare. Altri che non hanno avuto questa fortuna e sono nati in famiglie dove non le regole non sono state insegnate o, peggio, nelle quali non sono stati rispettati, amati, sollecitati a crescere. Un conto è che la strumentazione venga inserita nello yacht mentre lo stiamo costruendo, diverso è se dobbiamo metterci le mani dopo perché qualcosa dovremo sacrificare, il costo sarà maggiore, il tempo necessario più lungo, ma alla fine anche quello yacht sarà pronto a prendere il mare. Ci sono barche costruite per solcare gli oceani, attraversare tempeste, domare le onde gigantesche, altre che potranno gironzolare nel Mediterraneo, non tutti nasciamo con le stesse capacità, ma ognuno nel suo viaggio avrà comunque bisogno di regole, di valori, di principi, sia che faccia un lavoro umile, sia che diventi un grande scienziato. Gesù con il Vangelo ci mostra la via da seguire, ci dona quelle regole di cui abbiamo bisogno, ma necessita di noi per insegnarle ai nostri figli ed aiutarli a rispettarle. Il Signore ci starà sempre vicino con la Sua barchetta, ci dirà dolcemente come fare manovra e se sbaglieremo userà il megafono e talvolta ci speronerà per svegliarci dal nostro torpore che ci sta facendo portare la barca sugli scogli e, quando chiederemo il Suo aiuto potrà, se lo permetteremo, prendere anche il timone per condurci in porti sicuri ad effettuare le riparazioni necessarie per poi ripartire verso la nostra meta. Essendo un grande conoscitore del mare che è la vita, conoscendo a fondo anche le nostre qualità più nascoste, quelle che nemmeno sappiamo di avere, essendo stato Lui a dare il kit ai nostri genitori per costruire la barca, ci indicherà anche quella rotta più adatta alle nostre caratteristiche, quella rotta che potrà portare maggior profitto al nostro navigare. In certi casi ci chiederà di restare vicino alla costa per recuperare i naufraghi che con le loro barche si sono schiantati sugli scogli, in altri ci consiglierà di andare a pescare per sfamare tanta gente, in altri ancora ci dirà dove andare per caricare altre persone cui insegnare i segreti e le regole che Lui stesso ci ha insegnato. Mai però vorrebbe che la nostra barca venga usata solo per raggiungere magnifiche spiagge ove trascorrere la nostra esistenza facendo bagni e prendendo la tintarella, incuranti delle altre barche che hanno bisogno del nostro aiuto, sostegno, consiglio, insegnamento. In questo caso il Signore non farà venire tempeste e maremoti per distruggerci, ma ci darà delle piccole difficoltà che dovranno farci capire che altrove si potrebbe aiutare qualcuno, e nello stesso tempo essere aiutati a risolvere i nostri problemi. I vostri figli sin da piccoli hanno bisogno di voi, dei vostri insegnamenti, regole, consigli, rimproveri, non negateli per non trovarvi domani a piangere se andranno con la loro bellissima barca a sbattere contro gli scogli della vita. |
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