15.7.2016 - San Bonaventura ======================= Grado della Celebrazione: Memoria Colore liturgico: Bianco Bonaventura (Bagnoregio, Viterbo, 1218 – Lione, Francia, 15 luglio 1274), mistico e pensatore medievale, dottore allo studio di Parigi, diede forma di sintesi sapienziale alla teologia scolastica sulle orme di Agostino. L’espressione più matura di questo umanesimo teologico è nell’«Itinerario della mente a Dio». Discepolo di san Francesco guidò con superiore saggezza il suo ordine (1257-1273), tanto da essere chiamato «secondo fondatore e padre». Vescovo e cardinale di Albano, partecipò al secondo Concilio di Lione e si adoperò per l’unità della Chiesa. Colletta Dio onnipotente, guarda a noi tuoi fedeli riuniti nel ricordo della nascita al cielo del vescovo san Bonaventura, e fa’ che siamo illuminati dalla sua sapienza e stimolati dal suo serafico ardore. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Is 38,1-6.21-22.7-8) Ho udito la tua preghiera e ho visto le tue lacrime. In quei giorni Ezechìa si ammalò mortalmente. Il profeta Isaìa, figlio di Amoz, si recò da lui e gli disse: «Così dice il Signore: “Da’ disposizioni per la tua casa, perché tu morirai e non vivrai”». Ezechìa allora voltò la faccia verso la parete e pregò il Signore dicendo: «Signore, ricòrdati che ho camminato davanti a te con fedeltà e con cuore integro e ho compiuto ciò che è buono ai tuoi occhi». Ed Ezechìa fece un gran pianto. Allora la parola del Signore fu rivolta a Isaìa dicendo: «Va’ e riferisci a Ezechìa: “Così dice il Signore, Dio di Davide, tuo padre: Ho udito la tua preghiera e ho visto le tue lacrime; ecco, io aggiungerò ai tuoi giorni quindici anni. Libererò te e questa città dalla mano del re d’Assiria; proteggerò questa città”». Isaìa disse: «Si vada a prendere un impiastro di fichi e si applichi sulla ferita, così guarirà». Ezechìa disse: «Qual è il segno che salirò al tempio del Signore?». «Da parte del Signore questo ti sia come segno che il Signore manterrà questa promessa che ti ha fatto. Ecco, io faccio tornare indietro di dieci gradi l’ombra sulla meridiana, che è già scesa con il sole sull’orologio di Acaz». E il sole retrocesse di dieci gradi sulla scala che aveva disceso. SALMO RESPONSORIALE (Is 38,10-12.16) Rit: Tu, Signore, hai preservato la mia vita dalla fossa della distruzione. oppure: Rit: Spero in te, Signore, tu mi dai vita. Io dicevo: «A metà dei miei giorni me ne vado, sono trattenuto alle porte degli inferi per il resto dei miei anni». Dicevo: «Non vedrò più il Signore sulla terra dei viventi, non guarderò più nessuno fra gli abitanti del mondo. La mia dimora è stata divelta e gettata lontano da me, come una tenda di pastori. Come un tessitore hai arrotolato la mia vita, mi hai tagliato dalla trama. Il Signore è su di loro: essi vivranno. Tutto ciò che è in loro è vita del suo spirito. Guariscimi e rendimi la vita». VANGELO (Mt 12,1-8) Il Figlio dell’uomo è signore del sabato. In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato». Commento Il prevalere del culto sull'esperienza della vita e i suoi bisogni non è solo un problema di Gesù e dei farisei un tempo. Anche oggi, nelle nostre assemblee eucaristiche, spesso il culto rende lontano il cuore dell'uomo al cuore di Dio. Il sacrificio fatto in nome della misericordia di Dio diventa un culto fatto di sacrifici, di leggi religiose da osservare o da riti da espletare, a scapito proprio della misericordia, allontanando dal cuore dell'uomo e di Dio tutto quello che avviene...per noi, per un ritualismo appagante. Certo, non è sempre così che avviene; ma la tendenza va verso questa dimensione esteriore e legalista a scapito della legge dell'amore presentata nel sacrificio di Gesù. Forse è la paura di perdere qualcosa di quello che ci stiamo costrendo come Chiesa, forse la logica di una pubblicità religiosa maggiore che porti anche un maggior consumo e adesione da parte dei fedeli, forse anche la logica del potere che soggiace sempre come tentazione in chi è chiamato a servire dall'altare o vicino ad esso, sta di fatto che il sacrificio diventa sempre più lontando dalla misericordia. |
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