MESE DI DICEMBRE dedicato all'IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA (Novena http://www.nazarnet.net/preghiere/novena-allimmacolata-concezione) e al SANTO NATALE (Novena http://www.nazarnet.org/novena-di-natale.html) |
1.12.2017 - Venerdì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario ================================================ Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde Colletta Ridesta, Signore, la volontà dei tuoi fedeli perché, collaborando con impegno alla tua opera di salvezza, ottengano in misura sempre più abbondante i doni della tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Dn 7,2-14) Ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d’uomo. Io, Daniele, guardavo nella mia visione notturna ed ecco, i quattro venti del cielo si abbattevano impetuosamente sul Mare Grande e quattro grandi bestie, differenti l’una dall’altra, salivano dal mare. La prima era simile a un leone e aveva ali di aquila. Mentre io stavo guardando, le furono strappate le ali e fu sollevata da terra e fatta stare su due piedi come un uomo e le fu dato un cuore d’uomo. Poi ecco una seconda bestia, simile a un orso, la quale stava alzata da un lato e aveva tre costole in bocca, fra i denti, e le fu detto: «Su, divora molta carne». Dopo di questa, mentre stavo guardando, eccone un’altra simile a un leopardo, la quale aveva quattro ali d’uccello sul dorso; quella bestia aveva quattro teste e le fu dato il potere. Dopo di questa, stavo ancora guardando nelle visioni notturne ed ecco una quarta bestia, spaventosa, terribile, d’una forza straordinaria, con grandi denti di ferro; divorava, stritolava e il rimanente se lo metteva sotto i piedi e lo calpestava: era diversa da tutte le altre bestie precedenti e aveva dieci corna. Stavo osservando queste corna, quand’ecco spuntare in mezzo a quelle un altro corno più piccolo, davanti al quale tre delle prime corna furono divelte: vidi che quel corno aveva occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che proferiva parole arroganti. Io continuavo a guardare, quand’ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente. Un fiume di fuoco scorreva e usciva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti. Continuai a guardare a causa delle parole arroganti che quel corno proferiva, e vidi che la bestia fu uccisa e il suo corpo distrutto e gettato a bruciare nel fuoco. Alle altre bestie fu tolto il potere e la durata della loro vita fu fissata fino a un termine stabilito. Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d’uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto. SALMO RESPONSORIALE (Dn 3) Rit: A lui la lode e la gloria nei secoli. Benedite, monti e colline, il Signore. Benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore. Benedite, sorgenti, il Signore. Benedite, mari e fiumi, il Signore. Benedite, mostri marini e quanto si muove nell’acqua, il Signore. Benedite, uccelli tutti dell’aria, il Signore. Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. VANGELO (Lc 21,29-33) Quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno». Commento Nel clima apocalittico, da fine dei tempi dei vangeli di questi ultimi giorni, spicca oggi la conclusione della parabola del fico con la splendida promessa di Gesù: i cieli e la terra passeranno, ma la sua Parola non passerà. Così è anche nella nostra vita: passano i governi, le amministrazioni, le lotte, le economie, le scoperte scientifiche, ma la Parola non passa. Se siamo discepoli, guardando alle nostre spalle possiamo leggere la nostra vita come il dispiegamento della misericordia di Dio, come una progressiva configurazione a Cristo. Questo cambiamento, lento ed inesorabile, si produce con la meditazione quotidiana della Parola, con l'entrare in comunione sempre più profonda con lo Spirito del Signore. Non lasciamoci turbare dagli eventi della vita, allora, restiamo saldi nella Parola che ci salva e ci riempie il cuore, che ci rende saldi davanti alle vicende della vita. Impariamo, aiutati dallo Spirito, a leggere gli eventi della vita e della Chiesa, sapendo che l'unico punto di riferimento è e resta la Parola. Questa Parola ascoltiamo, osserviamo, custodiamo, sapendo che davanti a tutti i cambiamenti della vita, lei sola permane immutata. |