EPIFANIA DEL SIGNORE - RITO ROMANO ================================ Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: BIANCO COMMENTO AL VANGELO di Luca Rubin Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo. Una domanda che fa uscire di casa. Il cammino dei Santi Magi ha inizio grazie a un punto interrogativo che li mette in strada, li fa uscire dal loro territorio alla ricerca di qualcuno. Seguono una stella: certo un segno romantico e poetico, ma la concretezza di una mappa con punto di partenza e di arrivo è un'altra cosa. Eppure questi uomini escono di casa, si accordano per affrontare questo viaggio così lungo e senza alcuna garanzia di riuscita: partono. La stella l'hanno vista sorgere, prima molto debolmente, poi sempre più chiara e splendente, impossibile resisterle. La domanda in realtà non chiede "se" è nato il bambino, e tanto meno "come",: loro ne sono certi, non hanno bisogno di conferme esterne; chiedono il dove, per raggiungerlo e per adorarlo. Sono uomini del silenzio, poiché adorare significa mettere la mano davanti alla bocca per lo stupore di ciò che si vede, uno stupore che lascia senza parole e apre la porta alla contemplazione. La tua vita è animata da una domanda. Se rivisiti i polverosi archivi della tua vita, potrai constatare che all'origine di una scelta, alla base di un grande cambiamento o sconvolgimento, c'è sempre stata una domanda. Potrebbe essere stata una domanda di senso, quel grande punto interrogativo che ti scuote profondamente, oppure una domanda di curiosità, o ancora una domanda retorica: in questo caso sai già la risposta ma tergiversi... In ogni caso è sempre una domanda che, come per i Magi, ti mette in cammino, alla ricerca di una risposta. Come la stella, anche questa tua domanda è cresciuta con te, prima impercettibile e poi sempre più grande, fin quando la sua mole ha chiesto la priorità assoluta nella tua vita. Ti sei messo in cammino senza garanzia alcuna, con timore e tremore hai affrontato situazioni personali e familiari per la conseguenza di questa scelta. Come i Magi anche tu chiedevi il silenzio e il rispetto della tua vita: sono sempre domande che coinvolgono la sfera più intima e personale. Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme. Una domanda indiscreta. In questa ricerca, i Magi sono convocati, loro malgrado, dal re Erode, il quale li usa per i suoi loschi fini. Li chiama segretamente, quindi sa che il suo piano è cattivo, li spreme come un limone e li invia alla ricerca, non si interessa minimamente della loro vita, della domanda che li anima: niente, Erode vede solo se stesso. Lui non ha visto sorgere la stella, ma chiede quando sia "apparsa", è questo il verbo dell'Epifania: portare alla luce, manifestare, illuminare! Erode, per quanto brutto e cattivo, diventa strumento di manifestazione e di rivelazione. Chiama i Magi, quindi li fa procedere più velocemente, casomai la stella si fosse nascosta, come riportano gli apocrifi; inoltre permette ai Magi di raccontare e quindi di raccontarsi: com'è importante in una ricerca analizzare i dati in proprio possesso! Altro elemento fondamentale: i Magi, grazie a Erode, ottengono la risposta al loro "dove": Betlemme è il loro traguardo, ed Erode là li invia. Torniamo ai tuoi archivi. Una domanda abita i tuoi giorni, stai cercando la risposta, ed ecco, succede che un signor Nessuno invade egoisticamente il tuo tempo e il tuo spazio; so bene come ci si possa sentire, eppure l'Erode di turno apporta enormi benefici. La tua domanda ti fa camminare in direzioni spesso contrarie o quantomeno tortuose, eppure proprio ciò che tu non vorresti diventa lo strumento per farti raggiungere la meta che tu desideri. La stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Una stella con le gambe. Il testo del vangelo non dice se la stella dei Magi avesse la coda, ma sicuramente avrà avuto le gambe, perché li precede, raggiunge la meta e si ferma. Una stella che accompagna il cammino di questi uomini, li precede, e precedendoli li porta avanti, sempre più avanti. Che sia stella o punto interrogativo, la vita di ogni persona viene condotta verso un miglioramento, non siamo mine vaganti, né cellule impazzite di un sistema. Solo chi si fida si lascia condurre per strade che non conosce. Questa stella giunge alla meta e si ferma: andare oltre significherebbe disperdersi nuovamente e inutilmente. Questa stella viene ben dipinta da san Giovanni Paolo II: "La Rivelazione cristiana è la vera stella di orientamento per l'uomo che avanza tra i condizionamenti della mentalità immanentistica e le strettoie di una logica tecnocratica; è l'ultima possibilità che viene offerta da Dio per ritrovare in pienezza il progetto originario di amore, iniziato con la creazione. All'uomo desideroso di conoscere il vero, se ancora è capace di guardare oltre se stesso e di innalzare lo sguardo al di là dei propri progetti, è data la possibilità di recuperare il genuino rapporto con la sua vita, seguendo la strada della verità." (Fides et Ratio n. 15). La gioia dei Santi Magi. Quando un cerchio si chiude, o meglio ancora quando giunge il compimento e la realizzazione, non possiamo che gioire. Quella stella, osservata più e più volte, ora diventa fonte di gioia, di grandissima gioia, dice il testo, perché non si erano sbagliati, e la fedeltà del cammino li ha portati a destinazione. Prima ancora di vedere con i loro occhi il bambino, gioiscono della premura di Dio, che brilla in una stella con le gambe. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. La stella si è fermata e anche i passi di quei misteriosi uomini si fermano alla porta di una casa sconosciuta. Entrano, e vedono ciò che hanno tanto cercato e desiderato di vedere. Vedono anch'esi ciò che hanno visto i pastori quella notte: un bambino con la sua mamma. Ora possono davvero prostrarsi, cioè interrompere definitivamente il viaggio, perché sono arrivati, e inizia l'adorazione, il silenzio che contempla l'indicibile, la gioia che diventa stupore, lo stupore che diventa lode e giubilo. Non dicono parole i Magi, ma si prostrano, adorano e donano. La tua domanda ha avuto risposta, ora non non puoi fare altro che donare tutto te stesso e vivere di conseguenza. I Magi hanno visto la stella, hanno cercato il dove, hanno ascoltato Erode e senza cadere nella sua trappola hanno raggiunto la meta. Questa stella brilla nella tua vita più di quanto tu possa pensare: i santi Magi siano i compagni del tuo dono, per offrire al bambino di Betlemme l'oro della tua vita, l'incenso della tua preghiera, la mirra del tuo dolore. Tutto avrà senso e giusta collocazione. Fidarsi come i Magi, questa è la chiave, questa è Epifania: manifestazione di nostro Signore Gesù Cristo, adesso. LITURGIA DELLA PAROLA Colletta (nella Messa della Vigilia) Lo splendore della tua gloria illumini, o Signore, i nostri cuori, perché possiamo attraversare le tenebre di questo mondo e giungere alla patria della luce senza fine. Per il nostro Signore Gesù Cristo. Colletta (nella Messa del Giorno) O Dio, che in questo giorno, hai rivelato alle genti il tuo Figlio unigenito, conduci benigno anche noi, che già ti abbiamo conosciuto per la fede, a contemplare la bellezza della tua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA – Is 60,1-6 La gloria del Signore brilla sopra di te Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te. Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere. Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio. Allora guarderai e sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore, perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te, verrà a te la ricchezza delle genti. Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Màdian e di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore. SALMO RESPONSORIALE - Sal 71 Rit. Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra O Dio, affida al re il tuo diritto, al figlio di re la tua giustizia; egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia e i tuoi poveri secondo il diritto. R. Nei suoi giorni fiorisca il giusto e abbondi la pace, finché non si spenga la luna. E dòmini da mare a mare, dal fiume sino ai confini della terra. R. I re di Tarsis e delle isole portino tributi, i re di Saba e di Seba offrano doni. Tutti i re si prostrino a lui, lo servano tutte le genti. R. Perché egli libererà il misero che invoca e il povero che non trova aiuto. Abbia pietà del debole e del misero e salvi la vita dei miseri. R. SECONDA LETTURA - Ef 3,2-3.5-6 Ora è stato rivelato che tutte le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero. Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo. VANGELO - Mt 2,1-12 Siamo venuti dall’oriente per adorare il re Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese. Sequenza (nella Messa del Giorno) ANNUNZIO DEL GIORNO DELLA PASQUA Dopo la proclamazione del Vangelo, il diacono o il sacerdote o un altro ministro idoneo può dare l’annunzio del giorno della Pasqua. Fratelli carissimi, la gloria del Signore si è manifestata e sempre si manifesterà in mezzo a noi fino al suo ritorno. Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza. Centro di tutto l’anno liturgico è il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto, che culminerà nella domenica di Pasqua il 9 aprile. In ogni domenica, Pasqua della settimana, la santa Chiesa rende presente questo grande evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte. Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi: Le Ceneri, inizio della Quaresima, il 22 febbraio. L’Ascensione del Signore, il 21 maggio. La Pentecoste, il 28 maggio. La prima domenica di Avvento, il 3 dicembre. Anche nelle feste della santa Madre di Dio, degli apostoli, dei santi e nella commemorazione dei fedeli defunti, la Chiesa pellegrina sulla terra proclama la Pasqua del suo Signore. A Cristo che era, che è e che viene, Signore del tempo e della storia, lode perenne nei secoli dei secoli. Amen. |
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