03.9.2016 - San Gregorio Magno ========================= Grado della Celebrazione: Memoria Colore liturgico: Bianco Gregorio (Roma 540 – 12 marzo 604), già prefetto di Roma, divenne monaco e abate del monastero di sant’Andrea sul Celio. Eletto papa, ricevette l’ordinazione episcopale il 3 settembre 590. Nonostante la malferma salute, esplicò una multiforme e intensa attività nel governo della Chiesa, nella sollecitudine caritativa, nella tutela delle popolazioni angariate dai barbari, nell’azione missionaria. Autore e legislatore nel campo della liturgia e del canto sacro, elaborò un Sacramentario che porta il suo nome e costituisce il nucleo fondamentale del Messale Romano. Lasciò scritti di carattere pastorale, morale, omiletica e spirituale, che formarono intere generazioni cristiane specialmente nel Medio Evo. Colletta O Dio, che guidi il tuo popolo con la soavità e la forza del tuo amore, per intercessione del papa san Gregorio Magno dona il tuo Spirito di sapienza a coloro che hai posto maestri e guide nella Chiesa, perché il progresso dei fedeli sia gioia eterna dei pastori. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (1Cor 4,6-15) Soffriamo la fame, la sete, la nudità. Fratelli, imparate [da me e da Apollo] a stare a ciò che è scritto, e non vi gonfiate d’orgoglio favorendo uno a scapito di un altro. Chi dunque ti dà questo privilegio? Che cosa possiedi che tu non l’abbia ricevuto? E se l’hai ricevuto, perché te ne vanti come se non l’avessi ricevuto? Voi siete già sazi, siete già diventati ricchi; senza di noi, siete già diventati re. Magari foste diventati re! Così anche noi potremmo regnare con voi. Ritengo infatti che Dio abbia messo noi, gli apostoli, all’ultimo posto, come condannati a morte, poiché siamo dati in spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini. Noi stolti a causa di Cristo, voi sapienti in Cristo; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi disprezzati. Fino a questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo percossi, andiamo vagando di luogo in luogo, ci affatichiamo lavorando con le nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino ad oggi. Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per ammonirvi, come figli miei carissimi. Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri: sono io che vi ho generato in Cristo Gesù mediante il Vangelo. SALMO RESPONSORIALE (Sal 144) Rit: Il Signore è vicino a chiunque lo invoca. Giusto è il Signore in tutte le sue vie e buono in tutte le sue opere. Il Signore è vicino a chiunque lo invoca, a quanti lo invocano con sincerità. Appaga il desiderio di quelli che lo temono, ascolta il loro grido e li salva. Il Signore custodisce tutti quelli che lo amano, ma distrugge tutti i malvagi. Canti la mia bocca la lode del Signore e benedica ogni vivente il suo santo nome, in eterno e per sempre. VANGELO (Lc 6,1-5) Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito? Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?». Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?». E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato». Commento ANDANDO ALL'ESSENZIALE, SI OLTREPASSA OGNI PERMISSIONE Quello che è lecito diventa relativo, mentre appare nell'atteggiamento quello che è necessario e essenziale. L'essenziale proposto da Dio diventa l'azione che giustifica ogni azione che riguarda l'uomo. "Tutto posso in Colui che mi dà la forza" La forza della legge di Dio viene meno di fronte alla legge della forza di Dio, che supera e oltrepassa tutti i limiti e le osservanze esteriori che siano lontane da Lui. In Dio, per Dio e con Dio ogni regola appare relativa di fronte alla necessità umana di essere se stessi. La regola di Dio non sono le regole, ma la vita umana regolata da Lui. Senza questo riferimento, le leggi impediscono di vivere con la serenità e la capacità di essere liberi. L'intervento di Gesù nella storia appiana la faticosità dell'osservanza delle regole, scostandole dall'obiettivo del "sabato", e indirizzandole all'obiettivo dell'uomo, della persona umana che è "padrone" della legge. ANCHE IL PADRONE OSSERVA LA LEGGE, MA PER FAR VIVERE |
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