========================== 23.9.2015 - San Pio da Pietrelcina ========================== Grado della Celebrazione: Memoria Colore liturgico: Bianco San Pio nacque a Pietrelcina presso Benevento (Italia) nel 1887. Entrò nell’ordine dei Frati minori cappuccini e, promosso al presbiterato, esercitò con grandissima dedizione il ministero sacerdotale soprattutto nel convento di San Giovanni Rotondo in Puglia. Servì nella preghiera e nell’umiltà il popolo di Dio attraverso la direzione spirituale, la riconciliazione dei penitenti e una particolare cura per i malati e i poveri. Pienamente configurato a Cristo Crocifisso, portò a compimento il suo cammino terreno il 23 settembre 1968. Colletta Dio onnipotente ed eterno, per grazia singolare hai concesso al sacerdote san Pio (da Pietrelcina) di partecipare alla croce del tuo Figlio, e per mezzo del suo ministero hai rinnovato le meraviglie della tua misericordia; per sua intercessione, concedi a noi, uniti costantemente alla passione di Cristo, di giungere felicemente alla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA (Esd 9,5-9) Nella nostra schiavitù il nostro Dio non ci ha abbandonati. Io, Esdra, all’offerta della sera mi alzai dal mio stato di prostrazione e, con il vestito e il mantello laceri, caddi in ginocchio e stesi le mani al Signore, mio Dio, e dissi: «Mio Dio, sono confuso, ho vergogna di alzare la faccia verso di te, mio Dio, poiché le nostre iniquità si sono moltiplicate fin sopra la nostra testa; la nostra colpa è grande fino al cielo. Dai giorni dei nostri padri fino ad oggi noi siamo stati molto colpevoli, e per le nostre colpe noi, i nostri re, i nostri sacerdoti siamo stati messi in potere di re stranieri, in preda alla spada, alla prigionia, alla rapina, al disonore, come avviene oggi. Ma ora, per un po’ di tempo, il Signore, nostro Dio, ci ha fatto una grazia: di lasciarci un resto e darci un asilo nel suo luogo santo, e così il nostro Dio ha fatto brillare i nostri occhi e ci ha dato un po’ di sollievo nella nostra schiavitù. Infatti noi siamo schiavi; ma nella nostra schiavitù il nostro Dio non ci ha abbandonati: ci ha resi graditi ai re di Persia, per conservarci la vita ed erigere il tempio del nostro Dio e restaurare le sue rovine, e darci un riparo in Giuda e a Gerusalemme». SALMO RESPONSORIALE (Tob 13) Rit: Benedetto Dio che vive in eterno. Benedetto Dio che vive in eterno, benedetto il suo regno; egli castiga e ha compassione. Fa scendere agli inferi, nelle profondità della terra, e fa risalire dalla grande perdizione: nessuno sfugge alla sua mano. Lodatelo, figli d’Israele, davanti alle nazioni, perché in mezzo ad esse egli vi ha disperso e qui vi ha fatto vedere la sua grandezza. Date gloria a lui davanti a ogni vivente, poiché è lui il nostro Signore, il nostro Dio, lui il nostro Padre, Dio per tutti i secoli. Vi castiga per le vostre iniquità, ma avrà compassione di tutti voi e vi radunerà da tutte le nazioni, fra le quali siete stati dispersi. VANGELO (Lc 9,1-6) Li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi. In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi. Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro». Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni. Commento LIBERI E GIOIOSI nella missione affidata, annunziando il Regno di Dio. Nel cammino, la fiducia nella Provvidenza è la guida. E chi non accoglie, diventa il segno del non possesso, della libertà. Essere accolti è provvidenza, essere rifiutati richiama la piena libertà. Non essere posseduti da nessuno, non avere nessun possedimento. Il cammino può essere così gioioso e libero da tutti e da tutto. Il cammino procede proprio secondo la guida del provvedere di volta in volta, dell'essere accolti o rifiutati, dell'essere compresi o non ascoltati. Ma lo "scuotere la polvere" richiama che nulla, nemmeno un granello di polvere sarà di inciampo a colui che annuncia con la libertà del figlio di Dio il suo Regno. Essere liberi e gioiosi è l'atteggiamento proprio di Gesù affidato al suo messaggio incarnato nell'oggi della predicazione apostolica. Andare sempre avanti, superando ogni difficoltà proprio perché lo Spirito che invia alla missione è la forza e la luce che fa superare ogni ostacolo, ogni contrarietà, ogni tenebra e ogni incomprensione umana. Legandosi all'effetto ottenuto, al risultato dell'accoglienza o al fagotto da portare di beni spirituali o materiali, certamente il cammino va a rilento e rischia di ingolfare l'annuncio della Buona Novella. LIBERI E GIOIOSI nella missione affidataci si può annunciare il Regno. |
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