8.10.2017 - SAN LUCA ================= Grado della Celebrazione: Festa Colore liturgico: Rosso Figlio di pagani, Luca appartiene alla seconda generazione cristiana. Compagno e collaboratore di san Paolo, che lo chiama «il caro medico», è soprattutto l’autore del terzo Vangelo e degli Atti degli Apostoli. Al suo Vangelo premette due capitoli nei quali racconta la nascita e l’infanzia di Gesù. In essi risalta la figura di Maria, la «serva del Signore, benedetta fra tutte le donne». Il cuore dell’opera, invece, è costituito da una serie di capitoli che riportano la predicazione da Gesù tenuta nel viaggio ideale che lo porta dalla Galilea a Gerusalemme. Anche gli Atti degli Apostoli descrivono un viaggio: la progressione gloriosa del Vangelo da Gerusalemme all’Asia Minore, alla Grecia fino a Roma. Protagonisti di questa impresa esaltante sono Pietro e Paolo. A un livello superiore il vero protagonista è lo Spirito Santo, che a Pentecoste scende sugli Apostoli e li guida nell’annuncio del Vangelo agli Ebrei e ai pagani. Da osservatore attento, Luca conosce le debolezze della comunità cristiana così come ha preso atto che la venuta del Signore non è imminente. Dischiude dunque l’orizzonte storico della comunità cristiana, destinata a crescere e a moltiplicarsi per la diffusione del Vangelo. Secondo la tradizione, Luca morì martire a Patrasso in Grecia. Colletta Signore Dio nostro, che hai scelto san Luca per rivelare al mondo con la predicazione e con gli scritti il mistero della tua predilezione per i poveri, fa’ che i cristiani formino un cuor solo e un’anima sola, e tutti i popoli vedano la tua salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (2Tm 4,10-17) Solo Luca è con me. Figlio mio, Dema mi ha abbandonato, avendo preferito le cose di questo mondo, ed è partito per Tessalònica; Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia. Solo Luca è con me. Prendi con te Marco e portalo, perché mi sarà utile per il ministero. Ho inviato Tìchico a Èfeso. Venendo, portami il mantello che ho lasciato a Tròade in casa di Carpo, e i libri, soprattutto le pergamene. Alessandro, il fabbro, mi ha procurato molti danni: il Signore gli renderà secondo le sue opere. Anche tu guàrdati da lui, perché si è accanito contro la nostra predicazione. Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero. SALMO RESPONSORIALE (Sal 144) Rit: I tuoi santi, Signore, dicano la gloria del tuo regno. Ti lodino, Signore, tutte le tue opere e ti benedicano i tuoi fedeli. Dicano la gloria del tuo regno e parlino della tua potenza. Per far conoscere agli uomini le tue imprese e la splendida gloria del tuo regno. Il tuo regno è un regno eterno, il tuo dominio si estende per tutte le generazioni. Giusto è il Signore in tutte le sue vie e buono in tutte le sue opere. Il Signore è vicino a chiunque lo invoca, a quanti lo invocano con sincerità. VANGELO (Lc 10,1-9) La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai. In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”». Commento Prega con noi, oggi, san Luca. Il suo Vangelo è una meraviglia continua: traspare tutta la bontà e la misericordia di Gesù, aspetto, questo, che deve avere profondamente impressionato l'evangelista. Luca è un tipo straordinario: è di Antiochia, ha conosciuto Gesù attraverso la predicazione di Paolo e lo ha seguito in alcuni suoi viaggio missionari, è una persona colta, forse un medico, e scrive un'opera storica imponente sulla vita di Gesù e sulle origini della comunità cristiana. Il suo modo di scrivere è raffinato e lineare: si percepisce che ha una solida cultura di base. Se non avessimo il suo vangelo non conosceremmo la parabola del Buon Samaritano, della pecora perduta, non sapremmo chi sono il buon ladrone e Zaccheo, non sapremmo di quella adolescente di Nazareth, Maria, chiamata a diventare la porta d'ingresso per Dio nel mondo... e soprattutto non avremmo la pagina più eclatante del vangelo, quella di quei due figli famosi, uno che fugge e torna, l'altro indispettito dall'atteggiamento del Padre che ci svela il vero volto di Dio. Dante chiamava Luca scriba mansuetudinis Christi, lo scriba della mansuetudine di Cristo ed aveva colto nel segno. Il suo vangelo ci porta proprio a conoscere il sorriso di Dio e la sua tenerezza, ma è stato anche usato come manuale di predicazione per i pagani o come manuale del missionario, del discepolo che annuncia la Buona novella. Chiediamogli, oggi, di potere conoscere, come lui, il volto misericordioso e compassionevole di Cristo… |
0 Comments
Leave a Reply. |
Archivi
Settembre 2024
|