14.12.2016 - San Giovanni della Croce ============================== Grado della Celebrazione: Memoria Colore liturgico: Bianco Giovanni (Fontiveros, Spagna, c. 1542 – Ubeda, 14 dicembre 1591) è fra i grandi maestri e testimoni dell’esperienza mistica. Entrato nel Carmelo ebbe un’accurata formazione umanistica e teologica. Condivise con santa Teresa d’Avila il progetto di riforma dell’Ordine Carmelitano che attuò e visse con esemplare coerenza. Il Signore permise che subisse dolorose incomprensioni da parte dei confratelli di Ordine e di Riforma. In questo cammino di croce, abbracciato per puro amore, ebbe le più alte illuminazioni mistiche di cui è cantore e dottore nelle sue opere: «La salita al monte Carmelo», «La notte oscura dell’anima», «Il cantico spirituale» e «La fiamma viva di amore». Fra le più alte voci della lirica spagnola, è il mistico «del nulla e del tutto», guida sapiente di generazioni di anime alla contemplazione e all’unione con Dio. Colletta O Dio, che hai guidato san Giovanni della Croce alla santa montagna che è Cristo, attraverso la notte oscura della rinuncia e l’amore ardente della croce, concedi a noi di seguirlo come maestro di vita spirituale, per giungere alla contemplazione della tua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Is 45,6-8.18.21-25) Stillate, cieli, dall’alto. «Io sono il Signore, non ce n’è altri. Io formo la luce e creo le tenebre, faccio il bene e provoco la sciagura; io, il Signore, compio tutto questo. Stillate, cieli, dall’alto e le nubi facciano piovere la giustizia; si apra la terra e produca la salvezza e germogli insieme la giustizia. Io, il Signore, ho creato tutto questo». Poiché così dice il Signore, che ha creato i cieli, egli, il Dio che ha plasmato e fatto la terra e l’ha resa stabile, non l’ha creata vuota, ma l’ha plasmata perché fosse abitata: «Io sono il Signore, non ce n’è altri. Non sono forse io, il Signore? Fuori di me non c’è altro dio; un dio giusto e salvatore non c’è all’infuori di me. Volgetevi a me e sarete salvi, voi tutti confini della terra, perché io sono Dio, non ce n’è altri. Lo giuro su me stesso, dalla mia bocca esce la giustizia, una parola che non torna indietro: davanti a me si piegherà ogni ginocchio, per me giurerà ogni lingua». Si dirà: «Solo nel Signore si trovano giustizia e potenza!». Verso di lui verranno, coperti di vergogna, quanti ardevano d’ira contro di lui. Dal Signore otterrà giustizia e gloria tutta la stirpe d’Israele. SALMO RESPONSORIALE (Sal 84) Rit: Stillate cieli dall’alto e le nubi facciano piovere il giusto. Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annuncia la pace. Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme, perché la sua gloria abiti la nostra terra. Amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno. Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo. Certo, il Signore donerà il suo bene e la nostra terra darà il suo frutto; giustizia camminerà davanti a lui: i suoi passi tracceranno il cammino. VANGELO (Lc 7,19-23) Riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito. In quel tempo, Giovanni chiamati due dei suoi discepoli li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”». In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Commento INTRAVEDERE GESU' NEI SEGNI DELLA PROFEZIA CHE SI RIVELA "Sei tu colui che dobbiamo aspettare...?" NEI SEGNI DELLA PROFEZIA TROVIAMO LA RISPOSTA SU CRISTO Segni che avvengono non solo nella chiarezza e nell'adempimento delle aspettative profetiche note e conosciute da tempo, ma anche in quelle che si avverano nella contraddizione della storia, attualizzando in Gesù il doppio aspetto della profezia: - il "pro"... La profezia si avvera in tutte le realtà che corrispondono alle aspettative della storia umana, ai desideri e ai bisogni fondamentali dell'umanità. La profezia sorge sul terreno preparato da tempo, e porta una fioritura di segni che ne reclamano la paternità e la additano in forma sempre più chiara al mondo, quale segno che si pone come luce nel cammino della ricerca dell'uomo sull'identità del sè, dell'altro/Altro e del mondo. - il "contro"... La profezia entra nella storia anche come spirito di contraddizione in quanto purifica e separa l'aspetto tenebroso e ombroso della storia, recuperando e estrapolando con l'energia del profeta gli aspetti reconditi dell'umanità, spesso in contrasto con le aspettative terrene e umane, che vengono così purgate, rigenerate e sublimate dalla profezia in atto.. |
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