12.7.2017 - Mercoledì della XIV settimana del Tempo Ordinario ================================================ Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde Colletta O Dio, che nell’umiliazione del tuo Figlio hai risollevato l’umanità dalla sua caduta, donaci una rinnovata gioia pasquale, perché, liberi dall’oppressione della colpa, partecipiamo alla felicità eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Gen 41,55-57; 42,5-7.17-24) Su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello; per questo ci ha colpiti quest’angoscia. In quei giorni, tutta la terra d’Egitto cominciò a sentire la fame e il popolo gridò al faraone per avere il pane. Il faraone disse a tutti gli Egiziani: «Andate da Giuseppe; fate quello che vi dirà». La carestia imperversava su tutta la terra. Allora Giuseppe aprì tutti i depositi in cui vi era grano e lo vendette agli Egiziani. La carestia si aggravava in Egitto, ma da ogni paese venivano in Egitto per acquistare grano da Giuseppe, perché la carestia infieriva su tutta la terra. Arrivarono i figli d’Israele per acquistare il grano, in mezzo ad altri che pure erano venuti, perché nella terra di Canaan c’era la carestia. Giuseppe aveva autorità su quella terra e vendeva il grano a tutta la sua popolazione. Perciò i fratelli di Giuseppe vennero da lui e gli si prostrarono davanti con la faccia a terra. Giuseppe vide i suoi fratelli e li riconobbe, ma fece l’estraneo verso di loro e li tenne in carcere per tre giorni. Il terzo giorno Giuseppe disse loro: «Fate questo e avrete salva la vita; io temo Dio! Se voi siete sinceri, uno di voi fratelli resti prigioniero nel vostro carcere e voi andate a portare il grano per la fame delle vostre case. Poi mi condurrete qui il vostro fratello più giovane. Così le vostre parole si dimostreranno vere e non morirete». Essi annuirono. Si dissero allora l’un l’altro: «Certo su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello, perché abbiamo visto con quale angoscia ci supplicava e non lo abbiamo ascoltato. Per questo ci ha colpiti quest’angoscia». Ruben prese a dir loro: «Non vi avevo detto io: “Non peccate contro il ragazzo”? Ma non mi avete dato ascolto. Ecco, ora ci viene domandato conto del suo sangue». Non si accorgevano che Giuseppe li capiva, dato che tra lui e loro vi era l’interprete. Allora egli andò in disparte e pianse. SALMO RESPONSORIALE (Sal 32) Rit: Su di noi, Signore, sia il tuo amore. Lodate il Signore con la cetra, con l’arpa a dieci corde a lui cantate. Cantate al Signore un canto nuovo, con arte suonate la cetra e acclamate. Il Signore annulla i disegni delle nazioni, rende vani i progetti dei popoli. Ma il disegno del Signore sussiste per sempre, i progetti del suo cuore per tutte le generazioni. Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme, su chi spera nel suo amore, per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame. VANGELO (Mt 10,1-7) Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele. In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì. Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino». Commento È l'evangelista Marco a redigere per primo quell'elenco. Gesù che chiama a sé quelli che egli volle per stare con lui. È l'iniziativa libera del Maestro che contraddice la prassi dei rabbini della sua epoca: è lui che chiama, non i discepoli che lo scelgono. Ma a questa libera chiamata, iniziativa di Dio, corrisponde una libera risposta. Questa è la Chiesa: l'insieme di coloro che hanno accolto l'invito del Signore a far parte del suo gruppo. Non ci siamo scelti, è Cristo che ci ha scelti e che ci ha chiesto e ci chiede di restare con lui, di dimorare nella sua Parola, di portare il vangelo e di guarire gli indemoniati. La Chiesa non è il club di coloro che si appassionano alle cose religiose, ma l'esperienza faticosa, spesso, della compagnia di Dio agli uomini. E Matteo, riprendendo lo stesso elenco, aggiunge un comando rivolto dal Maestro ai Dodici: devono anzitutto rivolgersi alle pecore perdute di Israele. La prima evangelizzazione che dobbiamo compiere è quella che coinvolge le persone che ci stanno accanto, i famigliari, i vicini, i colleghi che, spesso, hanno una visione di Dio piccina e inquietante. Dio ci chiede di far parte del gruppo di coloro che lo annunciano con semplicità e convinzione. |
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