21.8.2018 - San Pio X ================ Grado della Celebrazione: Memoria Colore liturgico: Bianco Giuseppe Sarto nacque a Riese, nella diocesi di Treviso, il 2 giugno 1835. Dopo l’ordinazione sacerdotale fu inviato come cappellano nella parrocchia di Tombolo, dove rimase per nove anni; per altri otto svolse il ministero di parroco a Salzano, e successivamente fu nominato canonico e cancelliere della curia vescovile. Nel 1884 venne eletto vescovo della nostra diocesi. Con la sua intensa azione pastorale anticipò, a Mantova, alcune delle linee che avrebbe adottato in seguito come pastore della Chiesa universale: promosse la vita del seminario, la pratica dei sacramenti, il canto liturgico e l’insegnamento del catechismo. Nel 1888 convocò il Sinodo diocesano. Il 5 giugno 1892 fu chiamato alla sede patriarcale di Venezia e il 3 agosto 1903 fu eletto alla cattedra di Pietro, assumendo il nome di Pio X. E’ il pontefice che nel Motu proprio “Tra le sollecitudini” (1903) affermò che la partecipazione ai santi misteri è la fonte prima e indispensabile della vita cristiana. Difese con forza l’integrità della fede cattolica, propose e incoraggiò la comunione eucaristica anche dei fanciulli, avviò la riforma della legislazione ecclesiastica, si occupò positivamente della questione romana e dell’Azione Cattolica, curò la formazione dei sacerdoti, fece elaborare un nuovo catechismo, favorì il movimento biblico, promosse la riforma liturgica e il canto sacro. Morì il 21 agosto 1914. Pio XII lo beatificò nel 1951 e lo canonizzò nel 1954. Il suo corpo è venerato nella basilica Vaticana. Colletta O Dio, che per difendere la fede cattolica e unificare ogni cosa nel Cristo hai animato del tuo Spirito di sapienza e di fortezza il papa san Pio X, fa’ che, alla luce dei suoi insegnamenti e del suo esempio, giungiamo al premio della vita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Ez 28,1-10) Mentre tu sei un uomo e non un dio, hai reso il tuo cuore come quello di Dio. Dal libro del profeta Ezechièle Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, parla al principe di Tiro: Così dice il Signore Dio: Poiché il tuo cuore si è insuperbito e hai detto: “Io sono un dio, siedo su un trono divino in mezzo ai mari”, mentre tu sei un uomo e non un dio, hai reso il tuo cuore come quello di Dio, ecco, tu sei più saggio di Daniele, nessun segreto ti è nascosto. Con la tua saggezza e la tua intelligenza hai creato la tua potenza ammassato oro e argento nei tuoi scrigni; con la tua grande sapienza e i tuoi traffici hai accresciuto le tue ricchezze e per le tue ricchezze si è inorgoglito il tuo cuore. Perciò così dice il Signore Dio: Poiché hai reso il tuo cuore come quello di Dio, ecco, io manderò contro di te i più feroci popoli stranieri; snuderanno le spade contro la tua bella saggezza, profaneranno il tuo splendore. Ti precipiteranno nella fossa e morirai della morte degli uccisi in mare. Ripeterai ancora: “Io sono un dio”, di fronte ai tuoi uccisori? Ma sei un uomo e non un dio, in balìa di chi ti uccide. Per mano di stranieri morirai della morte dei non circoncisi, perché io ho parlato». Parola di Dio SALMO RESPONSORIALE (Dt 32,26-30.35-36) Rit: Il Signore farà giustizia al suo popolo. «Io ho detto: Li voglio disperdere, cancellarne tra gli uomini il ricordo, se non temessi l’arroganza del nemico. Non si ingannino i loro avversari. Non dicano: La nostra mano ha vinto, non è il Signore che ha operato tutto questo! Sono un popolo insensato e in essi non c’è intelligenza. Come può un uomo solo inseguirne mille o due soli metterne in fuga diecimila? Non è forse perché la loro Roccia li ha venduti, il Signore li ha consegnati? Sì, vicino è il giorno della loro rovina e il loro destino si affretta a venire». Perché il Signore farà giustizia al suo popolo e dei suoi servi avrà compassione. VANGELO (Mt 19,23-30) È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio. + Dal Vangelo secondo Matteo In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile». Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi». Parola del Signore Commento Il giovane ricco se n'è andato: non se l'è sentita di lasciare ciò che aveva, il suo desiderio di Dio non è sufficiente per superare le proprie paure. Gesù ne è rimasto spiazzato, addolorato. Commenta ad alta voce di come la ricchezza diventi un gran peso, alle volte. Là dove la ricchezza non è una questione di spessore del portafoglio, ma del cuore. Possiamo essere liberi, anche se abbiamo a disposizione parecchie risorse, oppure legati mani e piedi al poco che abbiamo. L'attaccamento al denaro, non importa quanto, ci impedisce di crescere nella conoscenza di Dio. Gli apostoli, che hanno ascoltato il lamento del loro Maestro, si interrogano e Pietro osa: noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito. Tenerissimo Pietro! Forse lo fa per rassicurare Gesù. Certamente per rassicurare se stesso. E Gesù lo incoraggia: chi ha avuto il coraggio che il giovane ricco non ha avuto, riceverà cento volte tanto. Ha ragione, il Signore, è leale e corretto: seguire il Vangelo radicalmente ci porta a scoprire cento volte tanto. Pensiamo, oggi, a quante cose abbiamo ricevuto seguendo il Signore Gesù! |
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