8.8.2017 - San Domenico =================== Grado della Celebrazione: Memoria Colore liturgico: Bianco Domenico di Guzman (Caleruega, Spagna 1170 – Bologna , 6 agosto 1221) è, con Francesco d’Assisi, uno dei patriarchi della santità cristiana suscitati dallo Spirito in un tempo di grandi mutamenti storici. All’insorgere dell’eresia albigese si dedicò con grande zelo alla predicazione evangelica e alla difesa della fede nel sud della Francia. Per continuare ed espandere questo servizio apostolico in tutta la Chiesa, fondò a Tolosa (1215) l’Ordine dei Frati Predicatori (Domenicani). Ebbe una profonda conoscenza sapienziale del mistero di Dio e promosse, insieme all’approfondimento degli studi teologici, la preghiera popolare del rosario. Sfinito dal lavoro apostolico ed estenuato dalle grandi penitenze, il 6 agosto 1221 muore circondato dai suoi frati, nel suo amatissimo convento di Bologna, in una cella non sua, perché lui, il Fondatore, non l'aveva. Gregorio IX, a lui legato da una profonda amicizia, lo canonizzerà il 3 luglio 1234. Colletta Guida e proteggi, Signore, la tua Chiesa per i meriti e gli insegnamenti di san Domenico: egli, che fu insigne predicatore della tua verità, interceda come nostro patrono davanti a te. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Nm 12,1-13) Mosè è l’uomo di fiducia in tutta la mia casa. Perché non avete temuto di parlare contro di lui? In quei giorni, Maria e Aronne parlarono contro Mosè, a causa della donna etìope che aveva preso. Infatti aveva sposato una donna etìope. Dissero: «Il Signore ha forse parlato soltanto per mezzo di Mosè? Non ha parlato anche per mezzo nostro?». Il Signore udì. Ora Mosè era un uomo assai umile, più di qualunque altro sulla faccia della terra. Il Signore disse a un tratto a Mosè, ad Aronne e a Maria: «Uscite tutti e tre verso la tenda del convegno». Uscirono tutti e tre. Il Signore scese in una colonna di nube, si fermò all’ingresso della tenda e chiamò Aronne e Maria. I due si fecero avanti. Il Signore disse: «Ascoltate le mie parole! Se ci sarà un vostro profeta, io, il Signore, in visione a lui mi rivelerò, in sogno parlerò con lui. Non così per il mio servo Mosè: egli è l’uomo di fiducia in tutta la mia casa. Bocca a bocca parlo con lui, in visione e non per enigmi, ed egli contempla l’immagine del Signore. Perché non avete temuto di parlare contro il mio servo, contro Mosè?». L’ira del Signore si accese contro di loro ed egli se ne andò; la nube si ritirò di sopra alla tenda ed ecco: Maria era lebbrosa, bianca come la neve. Aronne si volse verso Maria ed ecco: era lebbrosa. Aronne disse a Mosè: «Ti prego, mio signore, non addossarci il peccato che abbiamo stoltamente commesso! Ella non sia come il bambino nato morto, la cui carne è già mezzo consumata quando esce dal seno della madre». Mosè gridò al Signore dicendo: «Dio, ti prego, guariscila!». SALMO RESPONSORIALE (Sal 50) Rit: Perdonaci, Signore: abbiamo peccato. Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro. Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto. Così sei giusto nella tua sentenza, sei retto nel tuo giudizio. Ecco, nella colpa io sono nato, nel peccato mi ha concepito mia madre. Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. VANGELO (Mt 15,1-2.10-14) Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. In quel tempo, alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti quando prendono cibo non si lavano le mani!». Riunita la folla, Gesù disse loro: «Ascoltate e comprendete bene! Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo!». Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli: «Sai che i farisei, a sentire questa parola, si sono scandalizzati?». Ed egli rispose: «Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!». Commento La tradizione è una buona cosa. In teoria. Se resta, cioè, ciò che il vocabolo indica: il consegnare, il donare, l'affidare. Così io vi posso parlare di Cristo perché altri, prima di me, me ne hanno parlato. e così da duemila anni accade, da bocca a orecchio, e le parole di Gesù attraverso gli apostoli sono giunte fino a noi. Molti, però, confondono l'essenziale con il superfluo, la tradizione col tradizionalismo. Gesù è libero, libero anche dalla pia devozione dei farisei. Va dritto all'essenziale, ritorna al cuore della legge di Dio, legge di amore e di libertà, di bene e di realizzazione, non insopportabile gabbia che limita e uccide. No, non fanno le abluzioni gli apostoli che vengono lavati ogni giorno e purificati dalle parole del Maestro. No, non adempiono le prescrizioni rituali prima del pasto coloro che pasteggiano con Colui a cui è rivolto il culto. Gesù ci richiama all'essenziale, a distinguere ciò che è tesoro prezioso del deposito della fede da ciò che è superfluo, accessorio, storico, abitudine. Noi discepoli dobbiamo continuamente stare all'erta, vegliare affinché non lasciamo che la Parola sia inquinata dalle parole, per non diventare anche noi guide cieche che conducono altri ciechi. Uno solo è il nostro Maestro e Signore, uno solo è colui che ci guida in questa giornata: il Signore Gesù, nostro Maestro. E noi siamo tutti fratelli. |
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