2.5.2017 - Sant'Atanasio =================== Grado della Celebrazione: Memoria Colore liturgico: Bianco Vescovo di Alessandria d'Egitto, fu l'indomito assertore della fede nella divinità di Cristo, negata dagli Ariani e proclamata dal Concilio di Nicea (325). Per questo soffrì persecuzioni ed esili. Narrò la vita di Sant'Antonio abate e divulgò anche in Occidente l'ideale monastico Colletta Dio di infinita sapienza, che hai suscitato nella tua Chiesa il vescovo sant’Atanasio, intrepido assertore della divinità del tuo Figlio, fa’ che per la sua intercessione e il suo insegnamento cresciamo sempre nella tua conoscenza e nel tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (At 7,51-8,1) Signore Gesù, accogli il mio spirito. In quei giorni, Stefano [diceva al popolo, agli anziani e agli scribi:] «Testardi e incirconcisi nel cuore e nelle orecchie, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo. Come i vostri padri, così siete anche voi. Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete diventati traditori e uccisori, voi che avete ricevuto la Legge mediante ordini dati dagli angeli e non l’avete osservata». All’udire queste cose, erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano. Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio». Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Sàulo. E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». Detto questo, morì. Sàulo approvava la sua uccisione. SALMO RESPONSORIALE (Sal 30) Rit: Alle tue mani, Signore, affido il mio spirito. Sii per me, Signore, una roccia di rifugio, un luogo fortificato che mi salva. Perché mia rupe e mia fortezza tu sei, per il tuo nome guidami e conducimi. Alle tue mani affido il mio spirito; tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele. Io confido nel Signore. Esulterò e gioirò per la tua grazia. Sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto, salvami per la tua misericordia. Benedetto il Signore, che per me ha fatto meraviglie di grazia. VANGELO (Gv 6,30-35) Non Mosè, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo. In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!». Commento Il dialogo nella sinagoga di Cafarnao, dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, segna il vertice dell'incomprensione fra il progetto di Gesù e la folla che non capisce, che non coglie il valore di ciò che Gesù chiede. Dopo essere fuggito dal tentativo di farlo re, Gesù tenta ancora di far ragionare le persone, invitandole a cercare un "pane" che sfama l'anima, non il corpo. La folla ha chiesto questo pane e cosa occorre fare per guadagnarselo. Gesù ha risposto che bisogna credere in lui. E la gente, indispettita, chiede un segno... Come, prego? Un segno? Gesù ha appena sfamato cinquemila famiglie e ancora hanno bisogno di un segno? Sconcertante! Quanti segni deve compiere Dio perché, bontà nostra, finalmente ci convertiamo? L'uomo pretende sempre, chiede a Dio continuamente segni della sua presenza e non sa leggere gli eventi che quotidianamente testimoniano la discreta presenza di Dio nelle nostre realtà. Accogliamo la sconcertante novità di Gesù che, se risorto in noi, per sempre dimora insieme a noi! Accogliamo il grande segno della sua presenza nell'eucarestia e nella comunità, smettiamola di mettere Dio continuamente alla prova! |
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