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La Liturgia di Lunedi 30 Maggio 2016

29/5/2016

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Immagine
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30.5.2016 - Lunedì della IX settimana del Tempo Ordinario - Anno pari
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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
​
Colletta
O Dio, che nella tua provvidenza  
tutto disponi secondo il tuo disegno di salvezza,  
allontana da noi ogni male  
e dona ciò che giova al nostro vero bene.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (2Pt 1,2-7)
Dio ci ha donato i beni grandissimi e preziosi a noi promessi, affinché per loro mezzo diventiate partecipi della natura divina.

Carissimi, grazia e pace siano concesse a voi in abbondanza mediante la conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro.
La sua potenza divina ci ha donato tutto quello che è necessario per una vita vissuta santamente, grazie alla conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua potenza e gloria. Con questo egli ci ha donato i beni grandissimi e preziosi a noi promessi, affinché per loro mezzo diventiate partecipi della natura divina, sfuggendo alla corruzione, che è nel mondo a causa della concupiscenza. 
Per questo mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, alla pietà l’amore fraterno, all’amore fraterno la carità.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 90)
Rit: Mio Dio, in te confido.

Chi abita al riparo dell’Altissimo
passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.
Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio in cui confido». 

«Lo libererò, perché a me si è legato,
lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome.
Mi invocherà e io gli darò risposta;
nell’angoscia io sarò con lui. 

Lo libererò e lo renderò glorioso.
Lo sazierò di lunghi giorni
e gli farò vedere la mia salvezza». 

VANGELO (Mc 12,1-12) 
Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. 

In quel tempo, Gesù si mise a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti, agli scribi e agli anziani]: 
«Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. 
Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero. 
Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra”. Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. 
Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri. Non avete letto questa Scrittura: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”?».
E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono.

Commento
Noi tutti riceveremo, un giorno, una vigna da coltivare e curare. Questa vigna è la pietra della nuova Gerusalemme che  
il Signore ci incarica di levigare e di posare dove ci indicherà.  
Bisogna essere vigili e attenti per sapere quanto Dio si aspetta da noi. Cammin facendo, dobbiamo darci da fare per operare come Dio ci chiede. Molte tappe ci separano dalla meta finale. Il primo raccolto avviene in occasione della scelta di vita. Che cosa scegliere e come scegliere secondo il volere di Dio? Se ho operato la mia scelta senza tener conto del volere di Dio, ho perso la prima partita e ho ignorato il messaggero di Dio.  
La seconda possibilità mi è data nella realizzazione della scelta di vita; se ho scelto la vita familiare, mi preoccupo di amare mia moglie (o mio marito) e di essere a lei (o a lui) unito nell’amore di Dio? Se ciò non avviene, ho mancato anche il secondo raccolto e ho ignorato il secondo messaggero di Dio. Lo stesso vale se, nella vita religiosa, nel celibato volontario o ecclesiastico, ho trascurato di cercare e di coltivare la comunione all’amore di Cristo, santo sposo della mia anima.  
Il terzo raccolto ha luogo nell’educazione dei figli nel primo caso, e nell’impegno per il compimento della missione e nella pratica della perfezione nel secondo caso. Se non avremo comunicato ai nostri figli il Dio d’amore o se non avremo aperto le vie di Dio ai nostri fratelli, avremo perso anche il terzo raccolto e avremo ucciso il terzo messaggero.  
Allora Dio, nostro Padre celeste, fa un altro tentativo: ci smuove con il suo Verbo fatto carne, suo Figlio Gesù. Ci interpella per mezzo di lui, per mezzo del suo Vangelo, per mezzo dei suoi ministri: è ancora possibile unirci all’amore.  
Se noi rifiutiamo quest’ultima possibilità, contribuiamo ad uccidere in noi il Figlio di Dio. Questo è il peccato cosiddetto “contro lo Spirito”, poiché provoca in noi la morte eterna. Dio prende la nostra corona e la dà ad un altro. A chi ha sarà dato e a chi non ha sarà tolto il poco che ha... “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata testata d’angolo!”.
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