22.5.2017 - Lunedì della VI settimana di Pasqua ==================================== Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Bianco Colletta Donaci, Padre misericordioso, di rendere presente in ogni momento della vita la fecondità della Pasqua, che si attua nei tuoi misteri. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (At 16,11-15) Il Signore aprì il cuore a Lidia per aderire alle parole di Paolo. Salpati da Tròade, facemmo vela direttamente verso Samotràcia e, il giorno dopo, verso Neàpoli e di qui a Filippi, colonia romana e città del primo distretto della Macedònia. Restammo in questa città alcuni giorni. Il sabato uscimmo fuori della porta lungo il fiume, dove ritenevamo che si facesse la preghiera e, dopo aver preso posto, rivolgevamo la parola alle donne là riunite. Ad ascoltare c’era anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo. Dopo essere stata battezzata insieme alla sua famiglia, ci invitò dicendo: «Se mi avete giudicata fedele al Signore, venite e rimanete nella mia casa». E ci costrinse ad accettare. SALMO RESPONSORIALE (Sal 149) Rit: Il Signore ama il suo popolo. Cantate al Signore un canto nuovo; la sua lode nell’assemblea dei fedeli. Gioisca Israele nel suo creatore, esultino nel loro re i figli di Sion. Lodino il suo nome con danze, con tamburelli e cetre gli cantino inni. Il Signore ama il suo popolo, incorona i poveri di vittoria. Esultino i fedeli nella gloria, facciano festa sui loro giacigli. Le lodi di Dio sulla loro bocca. Questo è un onore per tutti i suoi fedeli. VANGELO (Gv 15,26-16,4) Lo Spirito della verità darà testimonianza di me. In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto». Commento Siamo ormai alla fine del tempo pasquale, e la Parola ci invita ad invocare lo Spirito, dono del risorto. È lui, il primo dono dato ai credenti, che ci aiuta ad incontrare il vero volto del Padre, è lui, il consolatore, a metterci in contatto col Signore, a far vibrare la Parola, a convertire nel profondo tutto il nostro essere. Ed è lui, lo Spirito, a sostenerci nelle persecuzioni, a renderci fedeli nella tribolazione. Dicevamo, sabato, che molti discepoli sono vittime di violenza e di persecuzione ma che anche da noi ci possono essere delle difficoltà, se viviamo il cristianesimo con verità e senza fanatismo. Chiedetelo al mio amico che ha visto fallire la propria azienda perché si è rifiutato di progettare un componente di un elicottero da combattimento! Ma, più semplicemente, possiamo essere messi in imbarazzo dai colleghi d'ufficio o di scuola a causa delle (troppe) incoerenze della Chiesa e dei cristiani. In quei momenti lasciamoci fare dallo Spirito: non dobbiamo morire sulle barricate, ma, con semplicità, raccontare la nostra esperienza. Anche noi vediamo quella incoerenza, che è la stessa che abita nei nostri cuori, ma, nonostante tutto, questa Chiesa fragile (come noi) ci ha consegnato Cristo in tutto il suo splendore. |
oggi S. RITA DA CASCIA Memoria facoltativa Santa Rita nacque a Roccaporena (Cascia) verso il 1380. Secondo la tradizione era figlia unica e fin dall’adolescenza desiderò consacrarsi a Dio ma, per le insistenze dei genitori, fu data in sposa ad un giovane di buona volontà ma di carattere violento. Dopo l’assassinio del marito e la morte dei due figli, ebbe molto a soffrire per l’odio dei parenti che, con fortezza cristiana, riuscì a riappacificare. Vedova e sola, in pace con tutti, fu accolta nel monastero agostiniano di santa Maria Maddalena in Cascia. Visse per quarant’anni anni nell’umiltà e nella carità, nella preghiera e nella penitenza. Negli ultimi quindici anni della sua vita, portò sulla fronte il segno della sua profonda unione con Gesù crocifisso. Morì il 22 maggio 1457. Invocata come taumaturga di grazie, il suo corpo si venera nel santuario di Cascia, meta di continui pellegrinaggi. Beatificata da Urbano VIII nel 1627, venne canonizzata il 24 maggio 1900 da Leone XIII. E’ invocata come santa del perdono e paciera di Cristo. Orazione Dona a noi, Signore, la sapienza della croce e la fortezza, con le quali hai voluto arricchire Santa Rita, perché portando le sofferenze con Cristo, partecipiamo più intimamente al suo mistero pasquale. Per il nostro Signore. PRIMA LETTURA: At 28,16-20.30-31 Paolo rimase a Roma, annunciando il regno di Dio. SALMO RESPONSORIALE: Salmo 10 Gli uomini retti, Signore, contempleranno il tuo volto. VANGELO: Gv 21,20-25 Questo è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e la sua testimonianza è vera. |
Diocesi di Bergamo BEATO DON LUIGI MARIA PALAZZOLO Memoria Luigi Maria Palazzolo nacque a Bergamo nel 1827; fu ordinato sacerdote nel 1850. Afferrato da Gesù povero e «ignudo sulla croce», Luigi Maria Palazzolo visse nella sua persona e nella sua opera il mistero contemplato. Si dedicò assiduamente al recupero morale e materiale della gioventù più povera e abbandonata, senza tralasciare occasione per predicare la parola del Signore. Nel 1869 fondò la Congregazione delle Suore delle Poverelle, perché si dedicassero ai più poveri «non raggiunti da altri», rimanendo disponibili ad affrontare ogni nuova situazione di emarginazione. Sostenuto da una profonda fiducia nella Provvidenza e da un ardente amore per Cristo povero e crocifisso, visse con particolare umiltà, semplicità e letizia anche nelle numerose avversità incontrate. Morì il 15 giugno 1886. Fu proclamato beato da Papa Giovanni XXIII il 19 marzo 1963. Orazione Dona anche a noi, o Padre, l’ardente amore per il Cristo Crocifisso che infiammò il beato Luigi Maria Palazzolo, perché sappiamo riconoscere e servire il tuo Figlio nei fratelli abbandonati e sofferenti. Per il nostro Signore. |