17.12.2018 - Feria propria del 17 Dicembre ================================= Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Viola Dal 17 al 23 dicembre, vengono cantate nei Vespri alcune antifone particolari. Cominciano tutte con l’esclamazione di ammirazione: “O” (da qui il loro nome popolare di “grandi antifone O”). Si tratta di invocazioni ardenti rivolte dalla Chiesa al suo Salvatore. Dom Geranger diceva che queste antifone contengono tutto il midollo della liturgia dell’Avvento. Queste grandi antifone cantano di volta in volta i diversi aspetti messianici del Salvatore Gesù. Oggi, prepariamoci ad accogliere il Messia come Sapienza dell’Altissimo. Lasciamo che ci guidi sulla via della saggezza. Colletta Dio creatore e redentore, che hai rinnovato il mondo nel tuo Verbo, fatto uomo nel grembo di una Madre sempre vergine, concedi che il tuo unico Figlio, primogenito di una moltitudine di fratelli, ci unisca a sé in comunione di vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Gn 49,2.8-10) Non sarà tolto lo scettro da Giuda. Dal libro della Gènesi In quei giorni, Giacobbe chiamò i figli e disse: «Radunatevi e ascoltate, figli di Giacobbe, ascoltate Israele, vostro padre! Giuda, ti loderanno i tuoi fratelli; la tua mano sarà sulla cervìce dei tuoi nemici; davanti a te si prostreranno i figli di tuo padre. Un giovane leone è Giuda: dalla preda, figlio mio, sei tornato; si è sdraiato, si è accovacciato come un leone e come una leonessa; chi lo farà alzare? Non sarà tolto lo scettro da Giuda né il bastone del comando tra i suoi piedi, finché verrà colui al quale esso appartiene e a cui è dovuta l’obbedienza dei popoli». Parola di Dio SALMO RESPONSORIALE (Sal 71) Rit: Venga il tuo regno di giustizia e di pace. O Dio, affida al re il tuo diritto, al figlio di re la tua giustizia; egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia e i tuoi poveri secondo il diritto. Le montagne portino pace al popolo e le colline giustizia. Ai poveri del popolo renda giustizia, salvi i figli del misero. Nei suoi giorni fiorisca il giusto e abbondi la pace, finché non si spenga la luna. E dòmini da mare a mare, dal fiume sino ai confini della terra. Il suo nome duri in eterno, davanti al sole germogli il suo nome. In lui siano benedette tutte le stirpi della terra e tutte le genti lo dicano beato. Canto al Vangelo Alleluia, alleluia. O Sapienza dell’Altissimo, che tutto disponi con forza e dolcezza: vieni ad insegnarci la via della saggezza. Alleluia. VANGELO (Mt 1,1-17) Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide. + Dal Vangelo secondo Matteo Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, Asaf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Àcaz, Àcaz generò Ezechìa, Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosìa, Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo. In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla deportazione in Babilonia a Cristo quattordici. Parola del Signore Commento Inizia il conto alla rovescia: nove giorni al Natale. E la liturgia si concentra sull'essenziale, volge lo sguardo indietro per trovare le tracce della promessa di Dio, per individuare la sua volontà salvifica che sfocia nella decisione di diventare uomo. Matteo fa precedere il suo vangelo da una lunga e articolata genealogia, più teologica che storica. Un infinito numero di uomini e donne che hanno condotto fino a Cristo, a partire da Abramo. Dal primo cercatore di Dio, attraverso eventi non sempre esemplari e vicende complesse e rocambolesche, la promessa si realizza in Cristo. In quell'elenco troviamo grandi santi, grandi peccatori e perfetti sconosciuti, eppure tutti, in un modo o nell'altro, hanno contribuito alla realizzazione della promessa fatta ad Abramo. Difficilmente siamo grandi santi, più probabilmente siamo peccatori, e nemmeno grandi, piuttosto mediocri e, forse, la nostra è una piccola vita. Ma se la orientiamo verso l'attesa, se diventa, nel suo piccolo, stimolo per un infinito desiderio di pienezza, realizza la salvezza, per noi e per gli altri. Siamo piccoli anelli di una gigantesca catena che da Abramo, attraverso Cristo, raggiunge ogni uomo. |
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