=========================================================== 17.8.2015 - Lunedì XX settimana del Tempo Ordinario - Anno I - Rito Romano =========================================================== Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde Colletta O Dio, che hai preparato beni invisibili per coloro che ti amano, infondi in noi la dolcezza del tuo amore, perché, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa, otteniamo i beni da te promessi, che superano ogni desiderio. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Gdc 2,11-19) Il Signore fece sorgere dei giudici, ma neppure a loro davano ascolto. In quei giorni, gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore e servirono i Baal; abbandonarono il Signore, Dio dei loro padri, che li aveva fatti uscire dalla terra d’Egitto, e seguirono altri dèi tra quelli dei popoli circostanti: si prostrarono davanti a loro e provocarono il Signore, abbandonarono il Signore e servirono Baal e le Astarti. Allora si accese l’ira del Signore contro Israele e li mise in mano a predatori che li depredarono; li vendette ai nemici che stavano loro intorno, ed essi non potevano più tener testa ai nemici. In tutte le loro spedizioni la mano del Signore era per il male, contro di loro, come il Signore aveva detto, come il Signore aveva loro giurato: furono ridotti all’estremo. Allora il Signore fece sorgere dei giudici, che li salvavano dalle mani di quelli che li depredavano. Ma neppure ai loro giudici davano ascolto, anzi si prostituivano ad altri dèi e si prostravano davanti a loro. Abbandonarono ben presto la via seguita dai loro padri, i quali avevano obbedito ai comandi del Signore: essi non fecero così. Quando il Signore suscitava loro dei giudici, il Signore era con il giudice e li salvava dalla mano dei loro nemici durante tutta la vita del giudice, perché il Signore si muoveva a compassione per i loro gemiti davanti a quelli che li opprimevano e li maltrattavano. Ma quando il giudice moriva, tornavano a corrompersi più dei loro padri, seguendo altri dèi per servirli e prostrarsi davanti a loro: non desistevano dalle loro pratiche e dalla loro condotta ostinata. SALMO RESPONSORIALE (Sal 105) Rit: Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo. [I nostri padri] non sterminarono i popoli come aveva ordinato il Signore, ma si mescolarono con le genti e impararono ad agire come loro. Servirono i loro idoli e questi furono per loro un tranello. Immolarono i loro figli e le loro figlie ai falsi dèi. Si contaminarono con le loro opere, si prostituirono con le loro azioni. L’ira del Signore si accese contro il suo popolo ed egli ebbe in orrore la sua eredità. Molte volte li aveva liberati, eppure si ostinarono nei loro progetti ma egli vide la loro angustia, quando udì il loro grido. VANGELO (Mt 19,16-22) Se vuoi essere perfetto, vendi quello che possiedi e avrai un tesoro nel cielo. In quel tempo, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!». Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze. Commento All'inizio del Libro dei Giudici ci viene offerta una visione generale della storia del popolo eletto durante questo periodo. E uno schema teologico, desolante e poi anche confortante. Voglio dire che tutto comincia con l'infedeltà umana, però si manifesta la fedeltà di Dio, che alla fine ha il sopravvento. Infedeltà umana. "Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore". Questa frase torna poi come un ritornello in tutto il libro. Gli Israeliti non sono riconoscenti a Dio, cercano altri dei, più disponibili alle loro aspirazioni immediate. Abbandonano il Signore e vogliono servire i Baal. il risultato è l'ira del Signore e il castigo: "Si accese l'ira del Signore contro Israele e li mise in mano ai razziatori, che li depredarono". Israele è così di nuovo in una situazione di oppressione e di schiavitù, per sua colpa. Allora implora nuovamente il Signore, e il Signore si lascia commuovere dai gemiti del suo popolo oppresso e gli manda dei "giudici", cioè dei capi ispirati da lui, che prendono in mano la situazione e riescono a vincere gli oppressori, perché il Signore "era con il giudice e li liberava dalla mano dei loro nemici". Ma purtroppo lo schema si ripete: dopo la morte del giudice gli Israeliti di nuovo fanno ciò che è male agli occhi del Signore e la situazione peggiora: ritorna l'oppressione e ricominciano i gemiti. E il Signore sempre si lascia commuovere. Dio educa cosi il suo popolo alla conversione, conversione innanzitutto alla fiducia in lui, a rimanere fiduciosi in lui attraverso tutte le circostanze, fiduciosi in lui anche malgrado i peccati commessi, a tornare al Signore misericordioso per ritrovare la pienezza di vita. La fedeltà di Dio così ha il sopravvento sull'infedeltà dell'uomo. Nel Vangelo di oggi una lezione complementare ci viene data mostrando che la fedeltà umana, quando c'è, ha bisogno di un complemento divino. Vediamo questo ragazzo che vuol sapere qual è la via buona per ottenere la vita eterna, e interroga Gesù. Gesù gli dice: "Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti". È la fedeltà umana, richiesta per ottenere tutte le grazie di Dio. il ragazzo ha sempre osservato tutti i comandamenti e chiede: "Che cosa mi manca ancora?". Se la sua fedeltà è stata completa, cosa può mancargli? La risposta di Gesù è paradossale, come spesso accade. "Non ti manca niente; hai troppo. Ti manca di farti povero di beni terreni per essere disponibile all'amore divino". "Va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi". "Beati i poveri" ha detto Gesù "perché di essi è il regno dei cieli". Distaccarsi da tutto per fare spazio ai veri tesori: ecco il segreto della vita in pienezza. Distaccarsi anche da se stessi per accogliere la vita di Cristo: "Vivo non più io, vive in me Cristo". E un cammino lungo, non facile, però pieno di speranza. Gesù vuole comunicarci la sua gioia, l'ha detto più volte: "La mia gioia sia in voi, e la vostra gioia sia piena". Questo si ottiene con il distacco da tutti i beni materiali per accogliere l'amore generoso di Cristo. |
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