4.9.2017 - Lunedì della XXII settimana del Tempo Ordinario ============================================= Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde Colletta O Dio, nostro Padre, unica fonte di ogni dono perfetto, suscita in noi l’amore per te e ravviva la nostra fede, perché si sviluppi in noi il germe del bene e con il tuo aiuto maturi fino alla sua pienezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (1Ts 4,13-18) Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti. Non vogliamo, fratelli, lasciarvi nell’ignoranza a proposito di quelli che sono morti, perché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. Se infatti crediamo che Gesù è morto e risorto, così anche Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti. Sulla parola del Signore infatti vi diciamo questo: noi, che viviamo e che saremo ancora in vita alla venuta del Signore, non avremo alcuna precedenza su quelli che sono morti. Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, che viviamo e che saremo ancora in vita, verremo rapiti insieme con loro nelle nubi, per andare incontro al Signore in alto, e così per sempre saremo con il Signore. Confortatevi dunque a vicenda con queste parole. SALMO RESPONSORIALE (Sal 95) Rit: Il Signore viene a giudicare la terra. Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore, uomini di tutta la terra. In mezzo alle genti narrate la sua gloria, a tutti i popoli dite le sue meraviglie. Grande è il Signore e degno di ogni lode, terribile sopra tutti gli dèi. Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla, il Signore invece ha fatto i cieli. Gioiscano i cieli, esulti la terra, risuoni il mare e quanto racchiude; sia in festa la campagna e quanto contiene, acclamino tutti gli alberi della foresta. Davanti al Signore che viene: sì, egli viene a giudicare la terra; giudicherà il mondo con giustizia e nella sua fedeltà i popoli. VANGELO (Lc 4,16-30) Mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio. Nessun profeta è bene accetto nella sua patria. In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore». Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino. Commento Gesù torna a Nazareth, e tutti si aspettano che faccia qualche bel miracolo, come ha fatto nelle alte città. D'altronde, come biasimarli? Gesù è conosciuto all'estero, e la sua fama è arrivata fino alla sua città di origine. Perché non soddisfare qualche loro leggitttima curiosità? E Gesù li accontenta, ma non come vorrebbero. Si aspettano un miracolo e ricevono una meditazione sulla Parola! Meglio: un'interpretazione degli eventi alla luce della Parola! Non sono molto soddisfatti, I suoi concittadini, anzi, sono proprio furiosi: chi si crede di essere il Figlio del falegname? E, così, non accettano la ua predicazione, è troppo dimesso il suo modo di procedere, troppo banale questo Messia casareccio. Non succede così anche a noi? Quando Gesù ci dice qualcosa che non ci garba, non vorremmo gettarlo giù dalla rupe? Stiamo attenti a non costruirci una fede a nostra immagine e somiglianza. A non pretendere che Dio dica, guarda un po', cose che ci giustificano. E impariamo a riconoscere i profeti in casa nostra, anche se ne conosciamo i difetti e i limiti, anche se pensiamo di sapere già tutto di loro. Il rischio è quello di perdersi Dio... |
Oggi nella Diocesi di Bergamo BEATO GUALA, vescovo Memoria Guala nacque nel 1180 circa da una nobile famiglia emigrata a Bergamo da Rogno (Brescia). Egli occupa nel secolo XIII un posto di primo piano. Fu tra i primi discepoli di S. Domenico nel nuovo Ordine dei Predicatori, fondatore e primo superiore di un convento domenicano e poi vescovo nella città di Brescia. Uomo di fiducia e legato di tre grandi papi, Onorio III, Gregorio IX e Innocenzo IV, svolse per tutta la vita un’opera di pacificatore instancabile. Dopo quattordici anni di episcopato, dovette ritirarsi per cinque anni nel monastero di Astino, presso Bergamo, dove morì il 3 settembre 1244. Pio IX ne confermò il culto per l’Ordine dei Predicatori e le diocesi di Brescia e Bergamo. Orazione O Padre, che hai dato al vescovo beato Guala uno speciale carisma per stabilire il tuo popolo nella pace e nella pietà, concedi anche a noi di essere instancabili operatori di pace, per trarne frutti di genuina vita cristiana. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA Dal libro del profeta Isaìa (61, 1-3) SALMO RESPONSORIALE (Salmo 39) Rit. In te, Signore, è la nostra forza. VANGELO Dal Vangelo secondo Matteo (23, 8-12) |