27.9.2018 - San Vincenzo de' Paoli ========================= Grado della Celebrazione: Memoria Colore liturgico: Bianco Vincenzo (Pony presso Dax, Francia, 1581 – Parigi, Francia, 27 settembre 1660), sacerdote, parroco si dedicò dapprima all’evangelizzazione delle popolazioni rurali, fu cappellano delle galere e apostolo della carità in mezzo ai poveri, i malati e i sofferenti. Alla sua scuola si formarono sacerdoti, religiosi e laici che furono gli animatori della Chiesa di Francia, e la sua voce si rese interprete dei diritti degli umili presso i potenti. Promosse una forma semplice e popolare di evangelizzazione. Fondò i Preti della Missione (Lazzaristi – 1625) e insieme a santa Luisa de Marillac, le Figlie della Carità (1633). Colletta O Dio, che per il servizio dei poveri e la formazione dei tuoi ministri hai donato al tuo sacerdote san Vincenzo de’ Paoli lo spirito degli Apostoli, fa’ che, animati dallo stesso fervore, amiamo ciò che egli ha amato e mettiamo in pratica i suoi insegnamenti. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Qo 1,2-11) Non c’è niente di nuovo sotto il sole. Dal libro del Qoèlet Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità: tutto è vanità. Quale guadagno viene all’uomo per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole? Una generazione se ne va e un’altra arriva, ma la terra resta sempre la stessa. Il sole sorge, il sole tramonta e si affretta a tornare là dove rinasce. Il vento va verso sud e piega verso nord. Gira e va e sui suoi giri ritorna il vento. Tutti i fiumi scorrono verso il mare, eppure il mare non è mai pieno: al luogo dove i fiumi scorrono, continuano a scorrere. Tutte le parole si esauriscono e nessuno è in grado di esprimersi a fondo. Non si sazia l’occhio di guardare né l’orecchio è mai sazio di udire. Quel che è stato sarà e quel che si è fatto si rifarà; non c’è niente di nuovo sotto il sole. C’è forse qualcosa di cui si possa dire: «Ecco, questa è una novità»? Proprio questa è già avvenuta nei secoli che ci hanno preceduto. Nessun ricordo resta degli antichi, ma neppure di coloro che saranno si conserverà memoria presso quelli che verranno in seguito. Parola di Dio SALMO RESPONSORIALE (Sal 89) Rit: Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione. Tu fai ritornare l’uomo in polvere, quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo». Mille anni, ai tuoi occhi, sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte. Tu li sommergi: sono come un sogno al mattino, come l’erba che germoglia; al mattino fiorisce e germoglia, alla sera è falciata e secca. Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio. Ritorna, Signore: fino a quando? Abbi pietà dei tuoi servi! Saziaci al mattino con il tuo amore: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni. Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio: rendi salda per noi l’opera delle nostre mani, l’opera delle nostre mani rendi salda. VANGELO (Lc 9,7-9) Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose? + Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo. Parola del Signore Commento A volte tornano. E popolano di incubi le notti insonni di chi ha la coscienza nera come il carbone. Erode ha fatto uccidere il Battista per non smentire l'incauta promessa fatta alla figlia della sua amante davanti a tutti. Promessa dettata dall'eccitazione di un re piccino di mezza età che non ha saputo rifiutare la vendetta della sua concubina nei confronti di un profeta che non aveva certo peli sulla lingua. Ma non è finita. La coscienza rode, l'anima si scuote. Invano, purtroppo, ma c'è e lavora. Via un profeta eccone un altro, peggiore del primo. Vuole vederlo, è curioso e inquieto. Ma di una inquietudine inutile, di una curiosità che non produce conversione ma solletica solo i propri sensi. Stupido Erode, annegato e travolto dal suo delirio di onnipotenza, incapace di far crescere le sue emozioni, impedito nel far sbocciare le proprie intuizioni. E sciocchi noi quando la curiosità ci spinge verso la fede e non abbiamo il coraggio di lasciarla germogliare, di farla crescere, di farci portarci alle soglie della fede. No, certo, non basta incuriosirsi, anche se è sempre da lì che parte la ricerca. Occorre convertirsi. |
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