15.6.2014 - Giovedì della X settimana del Tempo Ordinario ============================================ Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde Colletta O Dio, sorgente di ogni bene, ispiraci propositi giusti e santi e donaci il tuo aiuto, perché possiamo attuarli nella nostra vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (2Cor 3,15-4,1.3-6) Dio rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio. Fratelli, fino ad oggi, quando si legge Mosè, un velo è steso sul cuore dei figli d’Israele; ma quando vi sarà la conversione al Signore, il velo sarà tolto. Il Signore è lo Spirito e, dove c’è lo Spirito del Signore, c’è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore. Perciò, avendo questo ministero, secondo la misericordia che ci è stata accordata, non ci perdiamo d’animo. E se il nostro Vangelo rimane velato, lo è in coloro che si perdono: in loro, increduli, il dio di questo mondo ha accecato la mente, perché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo, che è immagine di Dio. Noi infatti non annunciamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore: quanto a noi, siamo i vostri servitori a causa di Gesù. E Dio, che disse: «Rifulga la luce dalle tenebre», rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo. SALMO RESPONSORIALE (Sal 84) Rit: Donaci occhi, Signore, per vedere la tua gloria. Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annuncia la pace. Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme, perché la sua gloria abiti la nostra terra. Amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno. Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo. Certo, il Signore donerà il suo bene e la nostra terra darà il suo frutto; giustizia camminerà davanti a lui: i suoi passi tracceranno il cammino. VANGELO (Mt 5,20-26) Chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!». Commento Gesù passa dalla teoria ai fatti. Se ha espresso il suo parere riguardo all'interpretazione della Torah, sconfessando l'equiparazione della Legge scritta con la selva di precetti e indicazioni della Legge orale, adesso entra nel dettaglio. Per tre capitoli, nel cosiddetto "discorso della montagna", Gesù mette a fuoco delle precise situazioni per uscire dall'asfittica prospettiva rabbinica e osare, volando alto. Ciò che caratterizza l'interpretazione scandalosa di Gesù è la sua volontà di riportare la casistica all'origine del precetto. Il brano di oggi si concentra bene sull'idea di violenza e di omicidio: se i rabbini distinguevano chi bisognava evitare di uccidere (i nemici, ovviamente, si potevano serenamente ammazzare), Gesù giunge a invitare i discepoli a considerare omicidio anche la violenza verbale, il pettegolezzo, la malignità, a prendere l'iniziativa per riconciliarsi col fratello, a mettersi nei panni degli altri, senza sentirsi migliori o speciali. Una pagina dura, intransigente, folle, che ricorda ai discepoli il valore della profezia, della testimonianza, del paradosso. Il Maestro per primo vivrà queste indicazioni, fornendoci un chiaro esempio di come il vangelo possa radicalmente cambiare la prospettiva della vita. |
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