==================== 12.11.2015 - San Giosafat ==================== Grado della Celebrazione: Memoria Colore liturgico: Rosso San Giosafat, nato a Wolodymyr in Volynia (Ucraina) nel 1580 c. da genitori ortodossi, aderì alla Chiesa Rutena unita a Roma. Accolto nell’Ordine monastico Basiliano (1604), fu poi arcivescovo di Polozk (1617). Nella sua missione operò incessantemente per la promozione religiosa e sociale dei popoli e per l’unità dei cristiani incontrando l’ostilità dei potente. Per questo morì martire (Vitebsk, Bielorussia, 12 novembre 1623). Colletta Suscita nella Chiesa, o Padre, il tuo Santo Spirito, che mosse il vescovo san Giosafat a dare la vita per il suo popolo, perché, fortificati dallo stesso Spirito, non esitiamo a donare la nostra vita per i fratelli. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Sap 7,22-8,1) La sapienza è riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio. Nella sapienza c’è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, agile, penetrante, senza macchia, schietto, inoffensivo, amante del bene, pronto, libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, tranquillo, che può tutto e tutto controlla, che penetra attraverso tutti gli spiriti intelligenti, puri, anche i più sottili. La sapienza è più veloce di qualsiasi movimento, per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa. È effluvio della potenza di Dio, emanazione genuina della gloria dell’Onnipotente; per questo nulla di contaminato penetra in essa. È riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e immagine della sua bontà. Sebbene unica, può tutto; pur rimanendo se stessa, tutto rinnova e attraverso i secoli, passando nelle anime sante, prepara amici di Dio e profeti. Dio infatti non ama se non chi vive con la sapienza. Ella in realtà è più radiosa del sole e supera ogni costellazione, paragonata alla luce risulta più luminosa; a questa, infatti, succede la notte, ma la malvagità non prevale sulla sapienza. La sapienza si estende vigorosa da un’estremità all’altra e governa a meraviglia l’universo. SALMO RESPONSORIALE (Sal 118) Rit: La tua parola, Signore, è stabile per sempre. Per sempre, o Signore, la tua parola è stabile nei cieli. La tua fedeltà di generazione in generazione; hai fondato la terra ed essa è salda. Per i tuoi giudizi tutto è stabile fino a oggi, perché ogni cosa è al tuo servizio. La rivelazione delle tue parole illumina, dona intelligenza ai semplici. Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo e insegnami i tuoi decreti. Che io possa vivere e darti lode: mi aiutino i tuoi giudizi. VANGELO (Lc 17,20-25) Il regno di Dio è in mezzo a voi. In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!». Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione». Commento Il Regno di Dio. Non si può dire che sia qui o là, in questo giorno o nel tal'altro giorno. "Il Regno di Dio è in mezzo a noi" Il Regno di Dio passa in mezzo a noi, non è all'opera all'esterno di noi. Passa attraverso il ripudio della croce, attraverso la croce vissuta da chi è ripudiato, quale occasione per far passare in mezzo a noi il Regno. Il Regno di Dio viene "senza attirare l'attenzione". Saper distinguere il suo avvento, la sua presenza che viene nella nostra vita diventa un esercizio che è appunto discernimento dello Spirito. Sape accogliere il Regno non tanto nelle cose e nelle realtà, ma in esse come divenienti segno della nostra storia. Se l'umanità si accosta con la ricerca della verità al Regno di Dio, ecco che esso si rende presente nelle situazioni della ricerca in atto, manifestando la sua potenza in pienezza di amore, di giustizia e di grazia. Avere la disponibilità al Regno che avvenga è la preghiera che Gesù ci insegna a fare ogni giorno: questo avvento, questo avvenire della grazia entra nel nostro vivere quotidiano offrendo un cuore nuovo e uno spirito nuovo all’azione di ogni uomo di buona volontà. |
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