XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C - RITO ROMANO Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: VERDE COMMENTO AL VANGELO DALL'INCOSCIENZA ALLA COSCIENZA di Don Luciano Sanvito Siamo ogni giorno nel miracolo della vita. Anche oggi, mentre sto leggendo, sono qui, sono nella vita! E' la coscienza che dobbiamo alimentare, nell'essere grati anche oggi. Spesso invece, di fronte alla vita e ai suoi miracoli, diamo per scontato. Siamo salvati ogni giorno, ma non lo consideriamo più, questo evento. Il Vangelo ci invita - come sempre - a fare "pasqua": passare dallo stato di incoscienza delle cose e di noi stessi, alla coscienza del nostro vivere. "ANDATE A PRESENTARVI AI SACERDOTI..."...già, ma a quali? Il segno che ci permette e ci provoca alla pasqua verso la coscienza della vita è dato dalla presenza di un "altro" fuori da noi che ci rappresenta, e sopratutto ci ripresenta nell'oggi il Mistero della vita. Questo salutare confronto ci fa uscire dall'ego e ci sbatte in faccia la realtà, nel bene e nel male, per farci crescere nell'arte e nell'avventura del vivere quotidiano. Che sfacciato! Diciamo subito noi a colui che ci provoca a questo passo. Per noi è più facile coccolarci nella nostra incoscienza e goderne, piuttosto che crescere nella fatica e nel valore dell'essere coscienti di noi, dell'altro e dell'Altro. Salvati nell'incoscienza equivale spesso a essere morti nel vivere. Solo la coscienza di essere salvato mi fa sentire e gustare ciò che sono. LETTURE DELLA DOMENICA Colletta Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia, Signore, perché, sorretti dal tuo paterno aiuto, non ci stanchiamo mai di operare il bene. Per il nostro Signore Gesù Cristo... oppure: Colletta O Dio, fonte della vita temporale ed eterna, fa’ che nessuno di noi ti cerchi solo per la salute del corpo: ogni fratello in questo giorno santo torni a renderti gloria per il dono della fede, e la Chiesa intera sia testimone della salvezza che tu operi continuamente in Cristo tuo Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te… PRIMA LETTURA - 2Re 5,14-17 Tornato Naamàn dall’uomo di Dio, confessò il Signore. In quei giorni, Naamàn [, il comandante dell’esercito del re di Aram,] scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola di Elisèo, uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato [dalla sua lebbra]. Tornò con tutto il seguito da [Elisèo,] l’uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele. Adesso accetta un dono dal tuo servo». Quello disse: «Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderò». L’altro insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò. Allora Naamàn disse: «Se è no, sia permesso almeno al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne porta una coppia di muli, perché il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dèi, ma solo al Signore». SALMO RESPONSORIALE - Sal 97 Rit: Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia. Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo. Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia. Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa d’Israele. Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio. Acclami il Signore tutta la terra, gridate, esultate, cantate inni! SECONDA LETTURA - 2Tm 2,8-13 Se perseveriamo, con lui anche regneremo. Figlio mio, ricòrdati di Gesù Cristo, risorto dai morti, discendente di Davide, come io annuncio nel mio vangelo, per il quale soffro fino a portare le catene come un malfattore. Ma la parola di Dio non è incatenata! Perciò io sopporto ogni cosa per quelli che Dio ha scelto, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. Questa parola è degna di fede: Se moriamo con lui, con lui anche vivremo; se perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherà; se siamo infedeli, lui rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso VANGELO - Lc 17,11-19 Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!». |
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