XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C - RITO ROMANO Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: VERDE COMMENTO AL VANGELO IL NULLA: LA REGOLA DI TUTTO di Don Luciano Sanvito Il trittico che dipinge la nostra vita quotidiana nel fare, nel pensare, nel dire, è costituito dall' AVERE, dal POTERE e dal GODERE. In una parola: la CUPIDIGIA. Chi di noi ne è escluso? Tutto passa da qui. Gesù, che è la regola della nostra umanità serena, mette in atto un segno, un aiuto per capire che la sua presenza ci è sempre accanto, in queste triplici tensioni, affinché esse non ci distolgano da Lui e non ci deformino nella nostra identità. Questo segno, espresso attraverso l'esempio della morte improvvisa del ricco della parabola, è il NULLA. Questo segno ci regola, ci pesa e ci vaglia, ci purifica, entrando là dove ogni cosa sembra a posto nella nostra vita - cominciando magari dalle nostre coscienze religiose appagate - e ci prepara a un bagno tonificante e rinfrescante, che ci immerge nella vasca universale della serenità, dove possiamo rilassarci e essere sempre più sereni, sempre più veri, sempre più spogliati di quello che noi non siamo in verità. Questa fase di nudità che ci permette di spogliarci delle realtà che non siamo, o meglio, nel distaccarci da tutte quelle cose che ci si sono attaccate addosso, ci permette di essere noi stessi in rapporto con il nulla: non abbiamo addosso più niente che si attacca a noi, che ci veste e ci appesantisce: siamo noi stessi, e nulla più: il nulla siamo noi! Solo allora possiamo avere, potere e godere della universale totalità: di tutto. LETTURE DELLA DOMENICA Colletta Mostraci la tua continua benevolenza, o Padre, e assisti il tuo popolo, che ti riconosce suo pastore e guida; rinnova l’opera della tua creazione e custodisci ciò che hai rinnovato. Per il nostro Signore Gesù Cristo... oppure: Colletta O Dio, principio e fine di tutte le cose, che in Cristo tuo Figlio ci hai chiamati a possedere il regno, fa’ che operando con le nostre forze a sottomettere la terra non ci lasciamo dominare dalla cupidigia e dall’egoismo, ma cerchiamo sempre ciò che vale davanti a te. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Qo 1,2;2,21-23) Quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica? Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità: tutto è vanità. Chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare la sua parte a un altro che non vi ha per nulla faticato. Anche questo è vanità e un grande male. Infatti, quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole? Tutti i suoi giorni non sono che dolori e fastidi penosi; neppure di notte il suo cuore riposa. Anche questo è vanità! SALMO RESPONSORIALE (Sal 89) Rit: Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione. Tu fai ritornare l’uomo in polvere, quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo». Mille anni, ai tuoi occhi, sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte. Tu li sommergi: sono come un sogno al mattino, come l’erba che germoglia; al mattino fiorisce e germoglia, alla sera è falciata e secca. Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio. Ritorna, Signore: fino a quando? Abbi pietà dei tuoi servi! Saziaci al mattino con il tuo amore: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni. Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio: rendi salda per noi l’opera delle nostre mani, l’opera delle nostre mani rendi salda. SECONDA LETTURA (Col 3,1-5.9-11) Cercate le cose di lassù, dove è Cristo. Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria. Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria. Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato. Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti. VANGELO (Lc 12,13-21) Quello che hai preparato, di chi sarà? In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio». |
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