XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C - RITO ROMANO Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: VERDE COMMENTO AL VANGELO FUORI POSTO? di Don Luciano Sanvito Sta di fatto che, gira e rigira come vuoi tu le cose, ciascuno di noi, o per un motivo o per un altro, si va sempre a cercare un "posto al sole"... Lasciando tutti gli altri in ombra...alla nostra ombra. Mettersi davanti non è solo un'abitudine, ma diventa sempre più un'ambizione, un poter accedere là, dove io possa avere visione di me stesso e dove anche gli altri mi diano il giusto riconoscimento. Ma il mio posto è sulla terra, e solo a partire dalla terra, dall'humus vitale che mi genera posso essere rigenerato anche spiritualmente e moralmente...altrimenti, sono fuori posto. E questa è la vera umiltà sopra ogni religione: l'accettazione oggettiva di se stessi come parti di quell'humus che è la terra. Lo spirito di Adamo, prima del peccato, è proprio questo: il senso della terra, e dell'appartenenza a essa nella gestione vitale di sè e nei confronti dell'altro e del mondo. Questo atteggiamento umile e terreno, estremamente concreto e pratico, ci aiuta a fare della nostra presenza sulla terra una realtà propizia per noi e attorno a noi: se siamo al nostro posto, anche tutto il resto funziona bene. Ma il non accettare la nostra base terrena, il non voler rimanere coi piedi per terra, l'ergersi sopra gli altri e sopra le cose, ecco che diventa sempre più un grande pericolo per noi: di vivere sempre più fuori posto. LETTURE DELLA DOMENICA Colletta O Dio, nostro Padre, unica fonte di ogni dono perfetto, suscita in noi l’amore per te e ravviva la nostra fede, perché si sviluppi in noi il germe del bene e con il tuo aiuto maturi fino alla sua pienezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo... oppure Colletta O Dio, che chiami i poveri e i peccatori alla festosa assemblea della nuova alleanza, fa’ che la tua Chiesa onori la presenza del Signore negli umili e nei sofferenti, e tutti ci riconosciamo fratelli intorno alla tua mensa. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Sir 3,19-21.30-31) Fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore. Figlio, compi le tue opere con mitezza, e sarai amato più di un uomo generoso. Quanto più sei grande, tanto più fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore. Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi, ma ai miti Dio rivela i suoi segreti. Perché grande è la potenza del Signore, e dagli umili egli è glorificato. Per la misera condizione del superbo non c’è rimedio, perché in lui è radicata la pianta del male. Il cuore sapiente medita le parabole, un orecchio attento è quanto desidera il saggio. SALMO RESPONSORIALE (Sal 67) Rit: Hai preparato, o Dio, una casa per il povero. I giusti si rallegrano, esultano davanti a Dio e cantano di gioia. Cantate a Dio, inneggiate al suo nome: Signore è il suo nome. Padre degli orfani e difensore delle vedove è Dio nella sua santa dimora. A chi è solo, Dio fa abitare una casa, fa uscire con gioia i prigionieri. Pioggia abbondante hai riversato, o Dio, la tua esausta eredità tu hai consolidato e in essa ha abitato il tuo popolo, in quella che, nella tua bontà, hai reso sicura per il povero, o Dio. SECONDA LETTURA (Eb 12,18-19.22-24) Vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente. Fratelli, non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile né a un fuoco ardente né a oscurità, tenebra e tempesta, né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere più a loro la parola. Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova. VANGELO (Lc 14,1.7-14) Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato. Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato». Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti». |
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