SS. FAMIGLIA DI GESU' MARIA E GIUSEPPE - C - RITO ROMANO ================================================== Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: BIANCO COMMENTO AL VANGELO La prima domenica dopo Natale ricorre ogni anno la festa della Santa Famiglia di Nazareth. Una famiglia unica e irripetibile, formata da Giuseppe, Maria e Gesù. Maria e Giuseppe erano veri sposi anche se vissero il loro matrimonio verginalmente, non solo come fratello e sorella, ma come Angeli in Terra, e più ancora. E Gesù è il Figlio di Dio venuto su questa Terra per la nostra salvezza. La Famiglia di Nazareth offriva agli angeli del Paradiso lo spettacolo più bello; essa – come si espressero alcuni Santi – era come la Trinità terrestre. San Giuseppe faceva le veci del Padre, Gesù è lo stesso Figlio di Dio, Maria è il riflesso più puro dello Spirito Santo. San Giuseppe, come la Chiesa da sempre ha insegnato, non è padre naturale di Gesù, ma, come si dice comunemente, il padre putativo, verginale, in quanto Gesù è stato concepito per opera dello Spirito Santo. Tuttavia era indispensabile la presenza di san Giuseppe per fare in modo che il Figlio di Dio entrasse in questo mondo in modo ordinato, ovvero che avesse una famiglia umana dove vivere e crescere. La famiglia è formata dallo sposo, la sposa (uomo e donna) e la prole. Tutto ciò che va contro questo piano di Dio è peccato e perversione. San Giuseppe educò lo stesso Figlio di Dio! Già da questo comprendiamo la grandezza di questo Santo che tante volte dimentichiamo. Dalle sue labbra Gesù apprendeva la Volontà del Padre Celeste; obbedendo a lui, Egli compiva con certezza ciò che Dio Padre chiedeva. Il Figlio di Dio si affidò a san Giuseppe: sul suo esempio mettiamo la nostra vita nelle mani di questo grande Santo. Maria, invece, è Madre naturale di Gesù. Da Lei, il Figlio di Dio ha preso la carne e il sangue, solo da Lei. Per tale motivo ci doveva essere una straordinaria somiglianza tra Gesù e la sua Madre Santissima. La vita di Maria a Nazareth, come pure quella di san Giuseppe, fu una continua adorazione. Essi avevano sempre sotto il loro sguardo Gesù; i loro occhi e i loro cuori non potevano distaccarsi da Lui. La Santa Famiglia di Nazareth ci offre dei grandissimi insegnamenti per la nostra vita cristiana, per la vita delle nostre famiglie. Prima di tutto essa ci insegna a mettere al primo posto la Volontà di Dio. Solo compiendo l'adorabile Volontà del Padre Celeste potremo essere felici, su questa Terra e in Paradiso. Nemmeno il più piccolo peccato nella Santa Famiglia di Nazareth: tutto era santo! Sull'esempio di Gesù, Giuseppe e Maria, impariamo anche noi ad evitare il peccato, pensando che esso è la più grande disgrazia che si possa abbattere sulle nostre famiglie. Insegnava un Santo, ad esempio, che la bestemmia e il non andare a Messa la domenica, allontanano sempre di più la benedizione di Dio sulle nostre famiglie. E poi pensiamo ai peccati contro la vita, alla contraccezione, all'aborto: altro che santa famiglia! Ripuliamo le nostre famiglie da tutte queste macchie che la rendono sempre più opaca. Chiediamo alla Madonna e a san Giuseppe di renderle un riflesso quanto più splendente della loro Santa Famiglia. Un altro insegnamento riguarda la preghiera. Ricordiamolo sempre: una famiglia che prega insieme è una famiglia che rimane insieme, una famiglia benedetta da Dio. Un tempo, alla sera, le famiglie si radunavano attorno al focolare per la recita del Rosario. Oggi, purtroppo, non è più così e i risultati si vedono con evidenza: famiglie distrutte, separazioni e divorzi. Ritorniamo alla preghiera e ritroveremo l'unità famigliare.. LITURGIA DELLA PAROLA Colletta O Dio, che nella santa Famiglia ci hai dato un vero modello di vita, fa’ che nelle nostre famiglie fioriscano le stesse virtù e lo stesso amore, perché, riuniti insieme nella tua casa, possiamo godere la gioia senza fine. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. oppure: Colletta O Dio, nostro creatore e Padre, tu hai voluto che il tuo Figlio crescesse in sapienza, età e grazia nella famiglia di Nazaret; ravviva in noi la venerazione per il dono e il mistero della vita, perché diventiamo partecipi della fecondità del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA (1Sam 1,20-22.24-28) Samuele per tutti i giorni della sua vita è richiesto per il Signore. Al finir dell’anno Anna concepì e partorì un figlio e lo chiamò Samuèle, «perché –diceva– al Signore l’ho richiesto». Quando poi Elkanà andò con tutta la famiglia a offrire il sacrificio di ogni anno al Signore e a soddisfare il suo voto, Anna non andò, perché disse al marito: «Non verrò, finché il bambino non sia svezzato e io possa condurlo a vedere il volto del Signore; poi resterà là per sempre». Dopo averlo svezzato, lo portò con sé, con un giovenco di tre anni, un’efa di farina e un otre di vino, e lo introdusse nel tempio del Signore a Silo: era ancora un fanciullo. Immolato il giovenco, presentarono il fanciullo a Eli e lei disse: «Perdona, mio signore. Per la tua vita, mio signore, io sono quella donna che era stata qui presso di te a pregare il Signore. Per questo fanciullo ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho richiesto. Anch’io lascio che il Signore lo richieda: per tutti i giorni della sua vita egli è richiesto per il Signore». E si prostrarono là davanti al Signore. SALMO RESPONSORIALE (Sal 83) Rit: Beato chi abita nella tua casa, Signore. Quanto sono amabili le tue dimore, Signore degli eserciti! L’anima mia anela e desidera gli atri del Signore. Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente. R. Beato chi abita nella tua casa: senza fine canta le tue lodi. Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio e ha le tue vie nel suo cuore. R. Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera, porgi l’orecchio, Dio di Giacobbe. Guarda, o Dio, colui che è il nostro scudo, guarda il volto del tuo consacrato. R. SECONDA LETTURA (1Gv 3,1-2.21-24) Siamo chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio, e qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che gli è gradito. Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. In questo conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato. VANGELO (Lc 2,41-52) Gesù è ritrovato dai genitori nel tempio in mezzo ai maestri. I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. |
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