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La Liturgia di Domenica 25 Aprile 2021

25/4/2021

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IV DOMENICA DI PASQUA - ANNO B - RITO ROMANO
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Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: BIANCO
COMMENTO AL VANGELO
A tutti sarà capitato di dire almeno una volta, in riferimento a qualcuno, "che bella persona!". Cosa significa essere "belli"? Bello è colui che incanta per il suo modo di fare, appassiona col suo modo di credere a ciò che fa, affascina per la sua personalità... Infatti una persona non fa la bella, ma è bella: è abitata dalla bellezza, è plasmata da essa, ed è da essa animata!

Gesù dice letteralmente «Io sono il Pastore bello» (Gv 10, 14), ma è chiaro che non c'è alcun riferimento all'estetica, o almeno non in senso diretto. La sua bellezza deriva dalle cose "belle" che fa e dal bel motivo per cui le compie: "offrire la vita", verbo ripetuto più volte in questo brano del Vangelo (Gv 10,11-18), per sottolineare l'importanza del gesto. E questa offerta di Gesù non è solo il morire, ma l'atto proprio di Dio, come quello di una madre, come quello della linfa della piante... dà vita e mantiene in vita!

Il Signore, però, mette poi in guardia dal modo in cui, invece, dà la vita un mercenario rispetto al pastore: il mercenario, infatti, non ha a cuore. A Dio, invece, tutte le creature stanno a cuore.

Gesù insegna la passione che dobbiamo metterci nelle cose che facciamo, che non è mai passione di autocompiacimento, mai autoreferenziale, mai egocentrica... ma allocentrica (cioè incentrata sull'altro/Altro) e dove il guadagno non è mai come quello dei mercenari che fanno ciò fanno per un tornaconto.

A questo punto molti penseranno: "ma io già lo faccio". Attenzione a non confondere l'atteggiamento altruista e generoso della filantropia con quello cristiano. Il filantropo agisce in modo disinteressato per il bene del genere umano; il cristiano non agisce in modo disinteressato solo per la crescita umana, ma anche (e soprattutto) per quella spirituale dell'uomo. Per un cristiano il suo unico guadano è far guadagnare le anime a Dio: attraverso il proprio esempio di vita e la propria dedizione permette al mondo di incontrare Dio (il Bello!). In altri termini: una vita insaporita di Gesù che parla di Dio senza alcun bisogno di parole.

Direbbe San Francesco di Sales: «Non parlare di Dio a chi non te lo chiede. Ma vivi in modo tale che, prima o poi, te lo chieda».
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LITURGIA DELLA PAROLA
Colletta
Dio onnipotente e misericordioso,
guidaci al possesso della gioia eterna,
perché l’umile gregge dei tuoi fedeli
giunga dove lo ha preceduto Cristo, suo pastore.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

oppure:
Colletta
Dio, nostro Padre,
che in Cristo buon pastore
ti prendi cura delle nostre infermità,
donaci di ascoltare oggi la sua voce,
perché, riuniti in un solo gregge,
gustiamo la gioia di essere tuoi figli.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (At 4,8-12)
In nessun altro c’è salvezza

In quei giorni, Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro:
«Capi del popolo e anziani, visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato, sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato.
Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d’angolo.
In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 117)
Rit: La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo.

Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nell’uomo.
È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nei potenti.

Ti rendo grazie, perché mi hai risposto,
perché sei stato la mia salvezza.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.

Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,
sei il mio Dio e ti esalto.
Rendete grazie al Signore, perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.

SECONDA LETTURA (1Gv 3,1-2)
Vedremo Dio così come egli è
Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.

VANGELO (Gv 10,11-18)
Il buon pastore dà la propria vita per le pecore

In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».
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