XXI DOMENICA TEMPO ORDINARIO - ANNO C - RITO ROMANO =================================================== Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: VERDE COMMENTO AL VANGELO «Signore, quanti sono coloro che si salvano?» È una domanda alla quale Dio non risponde. Bisogna prendere atto che ci sono domande alle quali Dio non risponde. Anche riguardo al tempo della fine del mondo Gesù non risponde e chiude velocemente il discorso con le celebri parole: «Non sta a voi conoscere il tempo e il momento!». Perché? Perché le domande che gratificano solo la curiosità non hanno senso nel rapporto religioso: Dio, infatti, cerca uno spazio nella vita dell'uomo e non nelle curiosità degli uomini.. Derivano alcune conseguenze: la Bibbia va letta con la volontà e l'umiltà di chi cerca una strada e una proposta da vivere, non per altri motivi. La fede dà certezze, ma non sempre e non in tutto dà chiarezza: anzi spesso la fede è cammino nel buio. Pertanto in nome della fede non posso pretendere di capire tutto, al punto da sostituirmi a Dio: accade il contrario: la fede mi fa capire la mia piccolezza e mi dà la gioia di essere un salvato e un salvato sempre e unicamente da Dio. Comprendiamo allora l'atteggiamento di Gesù. Egli non solo non risponde alla domanda, ma sposta l'attenzione sul vero problema e dice: "Sforzatevi di entrare per la porta che è stretta". In altre parole Gesù sottolinea: non importa sapere quanti si salvano, quel che importa è sapere come ci si salva e, soprattutto, a me importa sapere come posso salvare me stesso. Gesù porta il discorso in questa direzione: il suo Vangelo infatti va sempre diritto al cuore della persona e invita ciascuno a cominciare da se stesso il cambiamento del mondo. E' uscito ultimamente un libro dal tilolo: "Cambiare noi"; ci porta su questa linea. Ecco allora la prima parte della risposta di Cristo: «È' stretta la porta». Dio è una persona leale: non ci attira con gli specchietti né con la demagogia, che è sempre un inganno. Apertamente egli dice: «La vostra liberazione, la conquista della salvezza, il cammino della vostra felicità passa attraverso la croce, attraverso il martirio». La fede di una persona diventa adulta solo quando la croce non scandalizza più, quando non scoraggia più, ma diventa cammino quotidiano con Cristo e accoglienza della forza di Cristo nella propria vita. Il cardinale Stefano Wyszynski scrisse in carcere, nel settembre del 1953: «La mia vita sarebbe stata imperfetta se non avessi conosciuto la prigione». In una visita in Albania, un uomo, che ricordava le sofferenze provare nella persecuzione e che parlava della situazione del mondo consumista nella sua fatica a credere, ha affermato: "Se non si soffre un po', non si capisce Dio". Questa è la prima verità del Vangelo: la vita è bella non nell'egoismo, ma quando si appropria della croce e la riempie di un amore che libera e fa sprigionare tutto il bene che è dentro di noi. Aveva ragione il grande Johann von Goethe, quando disse: «Le lacrime rischiarano la vista». (da Credere). LITURGIA DELLA PAROLA Colletta O Dio, che unisci in un solo volere le menti dei fedeli, concedi al tuo popolo di amare ciò che comandi e desiderare ciò che prometti, perché fra le vicende del mondo là siano fissi i nostri cuori dove è la vera gioia. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Oppure: O Padre, che chiami tutti gli uomini per la porta stretta della croce al banchetto pasquale della vita nuova, concedi a noi la forza del tuo Spirito, perché, unendoci al sacrificio del tuo Figlio, gustiamo il frutto della vera libertà e la gioia del tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Is 66,18-21) Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti. Così dice il Signore: «Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria. Io porrò in essi un segno e manderò i loro superstiti alle popolazioni di Tarsis, Put, Lud, Mesec, Ros, Tubal e Iavan, alle isole lontane che non hanno udito parlare di me e non hanno visto la mia gloria; essi annunceranno la mia gloria alle genti. Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti come offerta al Signore, su cavalli, su carri, su portantine, su muli, su dromedari, al mio santo monte di Gerusalemme – dice il Signore –, come i figli d’Israele portano l’offerta in vasi puri nel tempio del Signore. Anche tra loro mi prenderò sacerdoti levìti, dice il Signore». SALMO RESPONSORIALE (Sal 116) Rit: Tutti i popoli vedranno la gloria del Signore. Genti tutte, lodate il Signore, popoli tutti, cantate la sua lode. Perché forte è il suo amore per noi e la fedeltà del Signore dura per sempre. SECONDA LETTURA (Eb 12,5-7.11-13) Il Signore corregge colui che egli ama. Fratelli, avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli: «Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui; perché il Signore corregge colui che egli ama e percuote chiunque riconosce come figlio». È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non viene corretto dal padre? Certo, sul momento, ogni correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati. Perciò, rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche e camminate diritti con i vostri piedi, perché il piede che zoppica non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire. VANGELO (Lc 13,22-30) Verranno da oriente a occidente e siederanno a mensa nel regno di Dio. In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi». Preghiera dei fedeli Gesù ci chiede di vivere la vita come un costante impegno nell’obbedienza al suo Vangelo. Questo radicalità può sorgere solo da una sincera conversione alla sua Parola. Preghiamo insieme e diciamo: Salvaci, Signore. 1. Perché la Chiesa sia fedele alla missione che le hai affidato di annunciare a tutti il Vangelo della misericordia. Preghiamo. 2. Perché la grandezza del tuo amore vinca l’incapacità degli uomini di perdonarsi reciprocamente. Preghiamo. 3. Perché nelle prove della vita non disperiamo mai della tua provvidenza. Preghiamo. 4. Perché la nostra vita non sia contraddittoria con la testimonianza del Vangelo, ma diventi continuo impegno perché tutti siano salvati nell’amore fraterno. Preghiamo. O Padre, aiutaci ad aprire il cuore alla tua misericordia e ad avere fiducia nella tua promessa. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. ESEGESI di Padre Michelini |
Nella Diocesi di Bergamo BEATO ALESSANDRO DORDI, SACERDOTE E MARTIRE Memoria fac. Don Alessandro Dordi (noto anche come padre Sandro Dordi Negroni; l’ultimo è il cognome della madre) è stato un sacerdote diocesano di Bergamo, appartenente alla Comunità Missionaria del Paradiso. Immediatamente dopo l’ordinazione sacerdotale, venne inviato nel Polesine, poi in Svizzera come cappellano degli emigranti italiani e, dal 1980, in Perù. S’impegnò a fondo nella pastorale familiare e nella promozione umana, che riteneva fosse l’antidoto ai movimenti guerriglieri che imperversavano nel Paese. Cadde vittima di un attentato da parte di alcuni militanti di Sendero Luminoso, un movimento armato maoista, il 25 agosto 1991. Aveva sessant’anni ed era sacerdote da trentasette. La sua causa di beatificazione si è svolta nella diocesi di Chimbote dal 9 agosto 1996 al 25 agosto 2002, unita a quella dei padri Francescani conventuali Michał Tomaszek e Zbigniew Strzałkowski, uccisi sedici giorni prima di lui. Il decreto che sancisce ufficialmente il loro martirio in odio alla fede cattolica è stato promulgato il 3 febbraio 2015, mentre la beatificazione si è svolta il 5 dicembre 2015 a Chimbote. I resti mortali di don Alessandro riposano nel cimitero adiacente alla chiesa parrocchiale di Santa Maria Nascente a Gromo San Marino, il suo paese d’origine. Colletta O Padre, che ti compiaci di rivelare il tuo Figlio ai piccoli e mai abbandoni il tuo popolo, concedi a noi tuoi fedeli il coraggio apostolico che sostenne il beato Alessandro, sacerdote, nel donare la propria vita per il Vangelo fino alla prova suprema dell’effusione del sangue. Per il nostro Signore Gesù Cristo. |