XXI DOMENICA TEMPO ORDINARIO - ANNO B - RITO ROMANO ================================================== Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: VERDE COMMENTO AL VANGELO Il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, raccontato sei volte dagli evangelisti, segna l'inizio della fine di Gesù. Da questo momento le cose andranno sempre peggio. Gesù è preso per un pazzo che indugia su discorsi senza senso. La folla pensava di aver trovato un panettiere a buon mercato, la soluzione al problema della fame del mondo...e lui parla del pane di vita! Questa parola è dura, in greco “skleros”, cioè pesante, insopportabile. Cos'è questa parola dura? In poche battute Gesù ha distrutto tutti i miti di Israele: La Legge, il culto, il tempio, i sacerdoti. Per la maggioranza degli uditori, l'insegnamento di Gesù è troppo categorico e assoluto. E' la prova che hanno ben capito, in un certo senso, la posta in gioco. Gesù si distacca dalla tradizione dei padri, invitando i discepoli a farsi dono, farsi pane per gli altri. Loro credevano di seguire un Messia trionfatore che con l'aiuto di Dio, come Mosè, avrebbe compiuto di nuovo i prodigi di Mosè. Quando sentono il discorso in cui Gesù insiste che il regno di Dio che lui è venuto a inaugurare, non sarà imposto con la violenza, ma attraverso il dono della propria vita agli altri, non lo vogliono ascoltare. Scandalo Gesù chiede quasi ironico: «Questo vi scandalizza?». Questa parola, frequente nei sinottici, in Giovanni si legge solo qui e in 16,1 («Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi»). Ha un senso molto forte: dice che la fede è messa in grave pericolo. Infatti, alcuni discepoli non andranno oltre. Abbiamo un'immagine di Dio così contorta, deformata, che Gesù scandalizza prima la folla, poi addirittura i suoi discepoli, raccontando un Dio diverso. Siamo nati in un paese cristiano, formalmente siamo quasi tutti cristiani. Si contano a migliaia le chiese, in molti luoghi pubblici ci sono i crocefissi. I bambini sono quasi tutti battezzati, fanno la prima comunione, ecc. Ma la nostra fede è proprio così vera? Il periodo estivo è un buon termometro per misurare la costanza della nostra religiosità. Man mano che la temperatura sale, le chiese si svuotano. Il fervore per Gesù Cristo sembra seguire il ciclo delle stagioni. La fede è cambiamento personale, del tuo modo di sentire, dei tuoi pensieri, del tuo progetto di vita. Ecco la conversione! Se il vangelo non diventa vita è semplicemente inutile, resta solo un bel raccontino. Per molti, questo fu troppo e lo lasciarono, proprio come accade nelle nostre parrocchie. Siamo in buona compagnia... Adulti Gesù è stato deludente e deluderà sempre tutti quelli che sognano un Dio che risponde con miracoli, che ci lascia a bocca aperta, che ha nelle sue mani tutto e tutti. Dio ancora oggi delude chi lo cerca come un maghetto pronto a esaudire le nostre richieste, i nostri desideri. Dopo le folle, dopo i discepoli, Gesù, si rivolge agli apostoli. La cerchia si restringe sempre più. Dalla folla ai discepoli, dai discepoli ai dodici. Il momento è drammatico, anche i più vicini a lui potrebbero abbandonarlo. Forse pensava davvero di convertire la folla con l'amore. Che illuso. Era rimasto solo con quei dodici, chiunque se li sarebbe tenuti ben stretti, coccolati, e invece: «Volete andarvene anche voi?». Sembra che Gesù suggerisca loro di tornare a casa e riprendere la vita di prima. Gli apostoli erano i suoi amici, la sua casa ma Gesù non si attacca a loro, non li lusinga. Gesù non abbassa il tiro per trattenersi almeno quelli della cerchia più intima. Noi avremmo agito così: come far ritornare la folla? Un altro miracolo! Sarebbero accorsi certamente ma non spinti dal cuore. Il figlio di Dio non trattiene quanti se ne vanno. Il maestro non ha mai trattenuto nessuno. Gesù lascia liberi. Dio lascia liberi. Perché l'Amore lascia liberi. Gesù non vuole con sé persone che non accolgano la pienezza del suo annuncio. Lui non indietreggia di un millimetro semplicemente perché non è il padrone della sua missione. Non è un battitore libero, perché annuncia in nome del Padre. Non siamo noi i padroni della messe, non siamo noi i possessori dell'annuncio. La Bibbia è il libro delle domande. Gesù non suggerisce risposte, non impartisce lezioni ma ti porta a guardarti dentro. Ha capito perché le folle lo seguivano. Ha capito perché i discepoli lo seguivano. E tu amico lettore perché lo segui? Qual è il desiderio che ti muove? Rischio «Volete andarvene anche voi?». La domanda a questo punto nasce spontanea: se avessero detto “si” cosa avrebbe fatto Gesù? Noi non riusciamo forse a comprendere fino in fondo il rischio che si è preso il figlio di Dio perché rileggiamo la storia sapendo già il finale. Capite il rischio che ha corso? In caso di risposta affermativa sarebbe rimasto davvero solo compromettendo definitivamente la missione affidata dal Padre? Sì, amici. Avrebbe certamente continuato lo stesso la sua strada, da solo. Tra gli apostoli e la sua missione, Gesù non ha dubbi: sceglie la sua strada. Non ha paura di rimanere da solo. Eternità Ecco la risposta di Pietro a queste domande: «Signore da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna». Giovanni sembra riprendere in parte la confessione di fede a Cesarea di Filippo narrata dai sinottici. Dove possiamo trovare tanta luce, tanta pace, tanta verità, tanto assoluto? È davvero l'affare migliore della nostra vita. Le Sue sono Parole che portano vita! Danno vita al cuore, alla mente, allo spirito e creano cose che meritano di non morire. Il discepolo, come Pietro, non sempre comprende tutto ma in fondo sa che conviene restare. Un giorno capirà. Ma tutto questo inevitabilmente non semplifica le cose ma le complica. Pietro ci indica anche un metodo: «Noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». Prima c'è il credere poi il conoscere. E' necessario tornare a essere bambini i quali prima si fidano e poi lentamente conoscono. Le cose importanti della vita (il matrimonio, la consacrazione), si comprendono vivendole. Prima ci siamo innamorati e poi abbiamo iniziato a conoscere nostra moglie e nostro marito, un percorso che non avrà mai fine. La solennità della formula fa intuire una delle prime “confessioni di fede”. Ma questa è la risposta di Pietro, non la nostra. Nessuno può credere al posto nostro. La Chiesa non può rispondere al mio posto. Ognuno di noi si trova personalmente al cospetto di Dio e deve rispondere alle domande del Vangelo. La provocazione di Gesù («Volete andarvene anche voi?») è più attuale che mai. La Chiesa diviene sempre più una minoranza all'interno di un mondo globalizzato, che però è chiamata, a essere creativa, significativa, nella logica del sale, della luce e del lievito. La bella notizia di questa Domenica? Le Sue sono parole dal sapore eterno perché donano eternità a tutto ciò che di bello l'uomo porta nel cuore. LITURGIA DELLA PAROLA Colletta O Dio, che unisci in un solo volere le menti dei fedeli, concedi al tuo popolo di amare ciò che comandi e desiderare ciò che prometti, perché tra le vicende del mondo là siano fissi i nostri cuori dove è la vera gioia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. oppure: Colletta O Dio, nostra salvezza, che in Cristo, tua parola eterna, riveli la pienezza del tuo amore, guidaci con la luce dello Spirito, perché nessuna parola umana ci allontani da te, unica fonte di verità e di vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA (Gs 24,1-2.15-17.18) Serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio. In quei giorni, Giosuè radunò tutte le tribù d’Israele a Sichem e convocò gli anziani d’Israele, i capi, i giudici e gli scribi, ed essi si presentarono davanti a Dio. Giosuè disse a tutto il popolo: «Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrèi, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore». Il popolo rispose: «Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dèi! Poiché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati. Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio». SALMO RESPONSORIALE (Sal 33) Rit: Gustate e vedete com’è buono il Signore. Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino. Gli occhi del Signore sui giusti, i suoi orecchi al loro grido di aiuto. Il volto del Signore contro i malfattori, per eliminarne dalla terra il ricordo. Gridano e il Signore li ascolta, li libera da tutte le loro angosce. Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato, egli salva gli spiriti affranti. Molti sono i mali del giusto, ma da tutti lo libera il Signore. Custodisce tutte le sue ossa: neppure uno sarà spezzato. Il male fa morire il malvagio e chi odia il giusto sarà condannato. Il Signore riscatta la vita dei suoi servi; non sarà condannato chi in lui si rifugia. SECONDA LETTURA (Ef 5,21-32) Questo mistero è grande: lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa. Fratelli, nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto. E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso. Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come anche Cristo fa con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo. Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne. Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! VANGELO (Gv 6,60-69) Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna. In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». |
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