XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A - RITO ROMANO ===================================================== Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: VERDE COMMENTO AL VANGELO GRIDIAMOLO SUI TETTI Gridiamolo sui tetti! Il vangelo non può restare chiuso nelle sacrestie, vissuto nei conventi, ristretto negli angusti spazi del sacro. Il Cristo affida alle nostre fragili mani l'annuncio da portare ad ogni uomo, diamoci una mossa! Siamo chiamati a gridare sui tetti che Dio conta anche i capelli del nostro capo, che Dio non è brutto e incomprensibile come ce lo raffiguriamo, che Dio ama eternamente i passerotti e ne conosce le pene, che Dio, il Dio di Gesù, è splendido. Gridiamolo sui tetti che Dio è grande, che Dio ci ama, che Dio è presente, come il cuore dell'innamorato che, gonfio, vuole comunicare a tutti la sua esperienza. All'uomo indifferente oppure travolto dal caos della vita, Gesù annuncia il tenero volto di un Dio che cammina con noi. Gridatelo sui tetti! Non nelle Chiese, non nelle sacrestie, non al piccolo gregge, ma nella piazza, al bar, in ufficio. La fede è stata a lungo nascosta nei tabernacoli, senza avere il coraggio di contagiare la nostra vita. Non è forse questo il dramma della nostra fede? Quello di essere timidamente rintanata in angusti spazio del sacro? Non è forse perché Dio è stato cacciato dalla nostra economia, dalle nostre scelte, dalle nostre famiglie, dalla nostra cultura, per essere idolatrato nel tempo del sacro, che molti uomini guardano con sospetto al Vangelo, quasi fosse una rinuncia alla piena umanità? Gridiamolo sul tetto questo Vangelo, facciamocene carico, entriamo nella compagnia di chi prende sul serio l'ansia di pienezza che inquieta il Signore. LITURGIA DELLA PAROLA Colletta Dona al tuo popolo, o Padre, di vivere sempre nella venerazione e nell’amore per il tuo santo nome, poiché tu non privi mai della tua guida coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo... oppure: Colletta O Dio, che affidi alla nostra debolezza l’annunzio profetico della tua parola, sostienici con la forza del tuo Spirito, perché non ci vergogniamo mai della nostra fede, ma confessiamo con tutta franchezza il tuo nome davanti agli uomini, per essere riconosciuti da te nel giorno della tua venuta. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Ger 20,10-13) Ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori. Sentivo la calunnia di molti: «Terrore all’intorno! Denunciatelo! Sì, lo denunceremo». Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta: «Forse si lascerà trarre in inganno, così noi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta». Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei persecutori vacilleranno e non potranno prevalere; arrossiranno perché non avranno successo, sarà una vergogna eterna e incancellabile. Signore degli eserciti, che provi il giusto, che vedi il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa! Cantate inni al Signore, lodate il Signore, perché ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori. SALMO RESPONSORIALE (Sal 68) Rit. Nella tua grande bontà rispondimi, o Dio. Per te io sopporto l’insulto e la vergogna mi copre la faccia; sono diventato un estraneo ai miei fratelli, uno straniero per i figli di mia madre. Perché mi divora lo zelo per la tua casa, gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me. Ma io rivolgo a te la mia preghiera, Signore, nel tempo della benevolenza. O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi, nella fedeltà della tua salvezza. Rispondimi, Signore, perché buono è il tuo amore; volgiti a me nella tua grande tenerezza. Vedano i poveri e si rallegrino; voi che cercate Dio, fatevi coraggio, perché il Signore ascolta i miseri non disprezza i suoi che sono prigionieri. A lui cantino lode i cieli e la terra, i mari e quanto brùlica in essi. SECONDA LETTURA (Rm 5,12-15) Il dono di grazia non è come la caduta. Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato. Fino alla Legge infatti c’era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la Legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire. Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti. VANGELO (Mt 10,26-33) Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo. In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli». |
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