II DOMENICA DEL TEMPO DI QUARESIMA - ANNO C - RITO ROMANO OLTRE L’IMMAGINE, LA NOSTRA TRASMISSIONE La Trasfigurazione del Signore non ci indica altro se non la nostra missione: quella di andare sempre ?oltre' ciò che viviamo con i nostri sensi esterni o interni, per raggiungere la Verità, per trovare la strada giusta: la Via, per essere pienamente noi stessi: la Vita. Gesù va oltre per aiutare i suoi e noi a fare altrettanto, e questa è la missione della Chiesa: andare e mandare 'oltre' tutto ciò che avviene nella storia; fare da ponte, proprio come lo è il Papa: pontefice: che fa da ponte. E allora ogni cosa, persona o avvenimento acquistano energia, vitalità e senso nuovo, grazie allo Spirito del Risorto, che Lui trasmette a noi per essere a nostra volta trasmettitori con Lui. Ognuno e ogni realtà diventa - o meglio si trasfigura - per essere ?segno'. Azioni privilegiate per questo miracolo della natura della fede le troviamo sparse nel cammino Quaresimale: sono i segni sacri della liturgia, della preghiera orante, della meditazione e della contemplazione. E la garanzia l'abbiamo poi nella condivisione dell'esperienza: non è altro che la comunione umana, sociale, amicale, liturgica, ecclesiale e mistica. Tutte racchiuse nella comunione con il Risorto, metro e centro di misura del persorso, dell' "esodo" verso la Pasqua. La Trasfigurazione ridona all'uomo la coscienza naturale, semplice, oriiginale ed efficace del potere del segno: dell'essere segni, dell'accogliere i segni, del fare segni...e allora i pensieri, le parole e le azioni della vita si incanalano verso il fiume di questo percorso esodale che sfocia dell'oceano pasquale, ovvero nello sguardo capacitato dallo Spirito di poter vivere sempre in ogni cosa l'esperienza annunciata e anticipata da quell' "oltre" che Gesù ci chiede di condividere con Lui, e attraverso di Lui di trasmettere, come una vera e propria trasmissione di energia vitale e rigenerante, per tutta quanta la sfera della nostra umanità in cammino. LETTURE DELLA DOMENICA Colletta O Padre, che ci chiami ad ascoltare il tuo amato Figlio, nutri la nostra fede con la tua parola e purifica gli occhi del nostro spirito, perché possiamo godere la visione della tua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA - Gen 15,5-12.17-18 Dio stipula l’alleanza con Abram fedele. In quei giorni, Dio condusse fuori Abram e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle» e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia. E gli disse: «Io sono il Signore, che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questa terra». Rispose: «Signore Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?». Gli disse: «Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un colombo». Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all’altra; non divise però gli uccelli. Gli uccelli rapaci calarono su quei cadaveri, ma Abram li scacciò. Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco terrore e grande oscurità lo assalirono. Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un braciere fumante e una fiaccola ardente passare in mezzo agli animali divisi. In quel giorno il Signore concluse quest’alleanza con Abram: «Alla tua discendenza io do questa terra, dal fiume d’Egitto al grande fiume, il fiume Eufrate». SALMO RESPONSORIALE - Sal 26 Rit. Il Signore è mia luce e mia salvezza. Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura? Ascolta, Signore, la mia voce. Io grido: abbi pietà di me, rispondimi! Il mio cuore ripete il tuo invito: «Cercate il mio volto!». Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi. Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. SECONDA LETTURA - Fil 3,17- 4,1 Cristo ci trasfigurerà nel suo corpo glorioso. Fratelli, fatevi insieme miei imitatori e guardate quelli che si comportano secondo l’esempio che avete in noi. Perché molti – ve l’ho già detto più volte e ora, con le lacrime agli occhi, ve lo ripeto – si comportano da nemici della croce di Cristo. La loro sorte finale sarà la perdizione, il ventre è il loro dio. Si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi e non pensano che alle cose della terra. La nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose. Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete in questo modo saldi nel Signore, carissimi! oppure forma breve SECONDA LETTURA - Fil 3, 20-4,1 Cristo ci trasfigurerà nel suo corpo glorioso. Fratelli, la nostra cittadinanza è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose. Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete in questo modo saldi nel Signore, carissimi! VANGELO - Lc 9,28-36 Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d’aspetto. In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto. |
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Marzo 2025
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