VII DOMENICA del TEMPO ORDINARIO - C - RITO ROMANO =============================================== Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: VERDE COMMENTO AL VANGELO La parola evangelica "guida" di questa domenica è "COME"... ed è in buona sostanza la continuazione delle Beatitudini. Il testo si può dividere in due parti: nella prima parte c'è un richiamo ad abbandonare la logica del taglione - la cui logica è quella di punire nella stessa misura di quanto subito; mentre la seconda parte ci svela questa possibilità di superare la logica umana. Cosa è che fa superare la logica "umana"? Quello che non è umano, ossia quello che è "divino", ovvero sia che noi, in Cristo, con Cristo e per Cristo, siamo "figli" di Dio, e pertanto godiamo di una realtà che supera ogni limite e logica di natura umana. E quale è il tratto caratteristico della divinità trinitaria verso l'Uomo? L'AMORE, semplicemente l'amore tradotto in MISERICORDIA. Ma questo tratto caratteristico ha una condizione ben precisa in una particella avverbiale di modo: COME. Tutto è condizionato da questo "come" che ripetutamente si presenta nei Vangeli, sulla bocca di Cristo, come a richiamare che l'Amore/Misericordia ha la misura con la quale noi ameremo e saremo misericordiosi verso l'altro. Testo principe del "COME" è il Padre Nostro, che per ben due volte lo cita: un come che riguarda la volontà (...sia fatta la tua volontà, così in cielo "come" in terra) e quello molto impegnativo che supera la logica umana del non perdono (...e rimetti a noi i nostri debiti, così "come" noi li rimettiamo ai nostri debitori... ammesso che ci siano dei debitori nei nostri confronti perché tutto sommato siamo tutti umani e peccatori uno verso l'altro...). Credetemi, quel "COME", così sottovalutato in primis da me e poi dai cristiani perbenisti e farasaici, non mi fa dormire la notte...ha una forza dirompente, un macigno psicologico che dovrebbe essere la "key" di ogni nostro atteggiamento relazionale verso il prossimo. La "morale" del cristiano non è di tipo imperativo, ne desunta da principi astratti di natura umana, ma bensì è la partecipazione allo stile divino di amare insegnato da Cristo e trasmesso con il primo sacramento, gesto concreto, del perdono che è il Battesimo, manifestazione vera, profonda, ontologica della Trinità che opera per la salvezza dell'Uomo. La vita cristiana, cioè lo stile concreto di essere che dovrebbe caratterizzare un cristiano è un dono che viene elargito dall'alto e che chiede un processo di cambiamento e conversione radicale, senza considerare il Vangelo un peso, una costrizione, un ostacolo alla propria libertà di conformarsi al mondo. Certo le logiche del mondo - quella della concorrenza, del profitto, del guadagno ad ogni costo, del godimento immediato e spensierato, dell'accumulo e del prestigio, del principio "mors tua vita mea" (la tua morte coincide con la mia vita), che riscontra senza alcuna perplessità che i nemici sono nemici - ci pongono in un certo modo "fuori gioco". L'UOMO non né un puro frutto del caso che deve semplicemente sopravvivere, ma è FIGLIO di un AMORE trascendente il TEMPO che trova nella MISERICORDIA divina la STORIA per la SALVEZZA dell'Uomo stesso. Riflettiamoci. DOMANDA Quale è la mia misura di Amore-Misericordia verso chi penso sia debitore nei miei confronti? LITURGIA DELLA PAROLA Colletta Il tuo aiuto, Dio onnipotente, ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito, perché possiamo conoscere ciò che è conforme alla tua volontà e attuarlo nelle parole e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. oppure: Colletta Padre misericordioso, che fai sorgere il sole sui buoni e sui malvagi, rendici capaci di perdonare chi ci fa del male, affinché il nostro amore non conosca nemici, e viviamo da figli e fratelli in Cristo Signore. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA (1Sam 26,2.7-9.12-13.22-23 Il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano. In quei giorni, Saul si mosse e scese nel deserto di Zif, conducendo con sé tremila uomini scelti di Israele, per ricercare Davide nel deserto di Zif. Davide e Abisài scesero tra quella gente di notte ed ecco, Saul dormiva profondamente tra i carriaggi e la sua lancia era infissa a terra presso il suo capo, mentre Abner con la truppa dormiva all’intorno. Abisài disse a Davide: “Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che io l’inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo e non aggiungerò il secondo”. Ma Davide disse ad Abisài: “Non ucciderlo! Chi mai ha messo la mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito?”. Davide portò via la lancia e la brocca dell’acqua che era presso il capo di Saul e tutti e due se ne andarono; nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò: tutti dormivano, perché era venuto su di loro un torpore mandato dal Signore. Davide passò dall’altro lato e si fermò lontano sulla cima del monte; vi era una grande distanza tra di loro. Davide gridò: “Ecco la lancia del re, passi qui uno dei servitori e la prenda! Il Signore renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà, dal momento che oggi il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano sul consacrato del Signore”. SALMO RESPONSORIALE (Sal 102) Rit. Il Signore è buono e grande nell'amore. Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome. Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tutti i suoi benefici. R. Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità; salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia. R. Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. Non ci tratta secondo i nostri peccati, e non ci ripaga secondo le nostre colpe. R. Quanto dista l’oriente dall’occidente, così egli allontana da noi le nostre colpe. Come è tenero un padre verso i figli, così il Signore è tenero verso quelli che lo temono. R. SECONDA LETTURA (1Cor 15,45-49) Come eravamo simili all'uomo terreno, così saremo simili all'uomo celeste. Fratelli, il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita. Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale. Il primo uomo, tratto dalla terra, è fatto di terra; il secondo uomo viene dal cielo. Come è l’uomo terreno, così sono quelli di terra; e come è l'uomo celeste, così anche i celesti. E come eravamo simili all'uomo terreno, così saremo simili all'uomo celeste. VANGELO (Lc 6,27-38) Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio» |
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