IV SETTIMANA DEL TEMPO DI AVVENTO - ANNO C - RITO ROMANO BENEDETTA TU FRA LE DONNE E BENEDETTO E' IL FRUTTO DEL TUO GREMBO La quarta domenica d'Avvento ci fa pregustare già il clima natalizio. Iniziamo dal Salmo che riporta una accorata preghiera rivolta a Dio, affinché Egli salvi il suo popolo. Il pio Israelita avvertiva che solo il Signore poteva liberare il suo popolo, liberarlo non solo dal nemico, ma soprattutto dal peccato che è la vera rovina della nostra anima e della nostra società. Il Salmista così implora: «Tu, pastore d'Israele, ascolta [...]. Risveglia la tua potenza e vieni a salvarci. [...] guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna, proteggi quello che la tua destra ha piantato. [...] ci farai rivivere e noi invocheremo il tuo nome (Sal 79). Solo Dio poteva salvare l'umanità. Per questo motivo Dio mandò il suo unico Figlio a riscattarci dal dominio del peccato. Gesù nella sua umanità, che ha preso venendo in questo mondo, ha pienamente obbedito alla Volontà dal Padre. Di questa pronta obbedienza parla la seconda lettura di oggi: «Entrando nel mondo, Cristo dice: ecco io vengo per fare la tua volontà» (Eb 10,9). Per venire in questo mondo, il Figlio di Dio poteva scegliere tanti modi diversi. Fra tutti, Egli scelse di venire nel silenzio e nel nascondimento di una piccola borgata quasi dimenticata dalla maggior parte degli Israeliti. Egli nacque a Betlemme. Di questa scelta parla la prima lettura di oggi. Questo fatto ci ricorda ancora una volta quelle che sono le preferenze di Dio: Egli sceglie ciò che è umile per confondere i potenti. Michea così dice: «E tu, Betlemme di Efrata, così piccola per essere fra i villaggi di Giuda, da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele» (5,1). La profezia poi continua con una frase misteriosa: «Le sue origini – ossia le origini del Messia – sono dall'antichità, dai giorni più remoti» (ivi). Cosa si deve intendere con queste parole? Con ciò si vede un riferimento alle origini eterne del Figlio di Dio, ovvero alla sua Divinità: Egli, eterno con il Padre e lo Spirito Santo, nella pienezza dei tempi, ha voluto assumere la nostra natura umana, è diventato uomo, pur continuando – ovviamente – a rimanere vero Dio. La profezia di Michea parla anche della Madre da cui sarebbe nato il Messia. Egli, infatti, dice: «Perciò Dio li metterà in potere altrui, fino a quando partorirà colei che deve partorire» (Mic 5,2). In tutte le profezie riguardanti il Messia, e quindi anche in questa, non si parla mai del padre del Messia, ma solo della Madre. Questo particolare ci fa comprendere la nascita straordinaria, verginale, del Redentore. Egli è stato concepito per opera dello Spirito Santo nel grembo della Vergine Maria. Infine, la profezia parla della salvezza operata dal Messia. Già la frase di prima ci fa capire che la nascita di Gesù segna come l'inizio della nuova Era, quella della salvezza. Grazie a Gesù, noi non siamo più sotto il potere del maligno, ma abbiamo ricevuto la libertà dei figli di Dio. Egli, il Messia, salverà il suo popolo, lo «pascerà con la forza del Signore» (Mic 5,3) ed «Egli stesso sarà la pace» (Mic 5,4). Al "Sì" di Gesù che ha obbedito prontamente alla Volontà del Padre, fa eco il "Sì" di Maria che si è definita la serva del Signore, sempre disponibile a compiere la Volontà di Dio. Il brano del Vangelo di oggi riporta la commovente scena della Visitazione. La Vergine Maria aveva da poco ricevuto l'annuncio dell'angelo Gabriele e aveva concepito per opera dello Spirito Santo il Figlio di Dio nel suo grembo verginale. Subito dopo «si alzò e andò in fretta» (Lc 1,39) da Elisabetta. Per quale motivo? Certamente per aiutare l'anziana parente che stava attendendo un bambino, ma soprattutto per portare il Signore in quella casa. È molto bello sottolineare che la Madonna si recò in fretta da Elisabetta: la carità non ammette lentezza e pigrizia. Appena Maria varcò la porta di quella casa, il Signore compì delle meraviglie di grazia: nel grembo di Elisabetta, il bambino, ovvero Giovanni Battista, sussultò di gioia (cf Lc 1,41) e fu santificato, come interpretano i Santi Padri; ed Elisabetta «fu colmata di Spirito Santo» (ivi) e iniziò a profetizzare. Questa è la grande missione della Madonna: portare Gesù alle anime. E, con Gesù, Ella vi porta la grazia di Dio. Se nel nostro cuore ci sarà sempre la devozione alla Madonna, se sulle nostre labbra fiorirà sempre la preghiera dell'"Ave Maria", allora il Signore compirà delle meraviglie di grazia anche nella nostra vita. Volendo ora terminare con un proposito pratico di miglioramento, nell'immediata preparazione al Natale, propongo due cose: la prima di essere solleciti anche noi, come la Madonna, nel compiere il bene, senza pigrizia; la seconda di recitare assiduamente il Rosario, per far entrare la Vergine anche nella nostra casa LETTURE DELLA DOMENICA Colletta Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre, tu, che nell’annunzio dell’angelo ci hai rivelato l’incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Oppure: O Dio, che hai scelto l’umile figlia di Israele per farne la tua dimora, dona alla Chiesa una totale adesione al tuo volere, perché imitando l’obbedienza del Verbo, venuto nel mondo per servire, esulti con Maria per la tua salvezza e si offra a te in perenne cantico di lode. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Mi 5,1-4) Da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele. Così dice il Signore: «E tu, Betlemme di Èfrata, così piccola per essere fra i villaggi di Giuda, da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall’antichità, dai giorni più remoti. Perciò Dio li metterà in potere altrui, fino a quando partorirà colei che deve partorire; e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d’Israele. Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore, suo Dio. Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande fino agli estremi confini della terra. Egli stesso sarà la pace!». SALMO RESPONSORIALE (Sal 79) Rit: Signore, fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi. Tu, pastore d’Israele, ascolta, seduto sui cherubini, risplendi. Risveglia la tua potenza e vieni a salvarci. Dio degli eserciti, ritorna! Guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna, proteggi quello che la tua destra ha piantato, il figlio dell’uomo che per te hai reso forte. Sia la tua mano sull’uomo della tua destra, sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte. Da te mai più ci allontaneremo, facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome. SECONDA LETTURA (Eb 10,5-10) Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà. Fratelli, entrando nel mondo, Cristo dice: «Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: “Ecco, io vengo – poiché di me sta scritto nel rotolo del libro – per fare, o Dio, la tua volontà”». Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo per fare la tua volontà». Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre. VANGELO (Lc 1,39-45) A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». |
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