XIII DOMENICA TEMPO ORDINARIO - ANNO A - RITO ROMANO Grado della Celebrazione: Domenica/Solennità Colore liturgico: Verde COMMENTO AL VANGELO ACCOGLIERE SIGNIFICA FIDARSI Niente da fare. Mi giro e mi rigiro tra le mani questo Vangelo, ho pure sfogliato qualche importante commento... No, la percezione che resta è la stessa: di inaudita lontananza dalla nostra realtà. E' questa, probabilmente, una delle pagine più dure del Vangelo. Questo Gesù che chiede il primo posto, prima degli affetti, questo Gesù che ci chiede di entrare nel mistero della sofferenza, questo Dio che ci chiede di perderci, lascia sbigottiti. E' possibile vivere ciò che il Signore chiede? E' davvero realizzabile quanto il Signore vuole? Misurando, con un po' di sano realismo e di autenticità, questa parola con la nostra vita, non si può che restare scoraggiati. Eppure... No, non credo che la Buona Notizia scoraggi, non credo che il Signore attento al lumignolo fumigante, si trasformi in un Molock esigente. Non penso che il Vangelo, che è proposta di vita, stile di libertà, pienezza di amore, ci ponga degli obiettivi così irragiungibili. No, non credo questo. Allora? La proposta che il Signore fa', pur sconcertante, svela un'altra realtà, piena di speranza. La prima reazione, leggendo la Parola, è quella di sentirci inadeguati. Il Signore, invece, ci chiede di spostare lo sguardo da noi a lui. Invece di dire: "non è possibile essere cristiani in questo modo!", il Signore ci chiede di dargli fiducia. Allora la Parola si illumina, e mi chiedo: ma colui che pretende così tanto, questo Signore così esigente, cosa ci propone in cambio? Il Signore si presenta come colui che è più dei nostri affetti, più della sofferenza, più della vita stessa. Dio si presenta come il tutto, mantiene ciò che promette, gioca a chi è più generoso. Sì, amici, questa pagina deve gonfiare il nostro cuore di gioia. Non perché sentiamo che le cose che il Signore ci chiede sono irragiungibili. No. Ma perché se ce lo chiede è che la sua presenza è di più! Intuisco, allora, quanto grande dev'essere la presenza del Signore nel cuore di chi crede sul serio. Intuisco, barlume nella mia mediocrità, quale luce abbagliante può colmare la vita di chi si affida veramente in Dio. Ma: come arrivare a tanto? Accogliendo, ci dice il Vangelo. Accogliendo chi porta la Parola senza pregiudizi, con semplicità e fede. Come accogliamo la Parola? Come accogliamo chi ce l'anuncia? Sempre così pronti a fermarci a chi ne parla, piuttosto che ad ascoltare il contenuto. Esiste una chiusura di cuore (la più terribile!) che ci impedisce di accogliere il Vangelo perché scandalizzati o infastiditi da chi l'annuncia. "Ma come, questo prete, questo cristiano, così incoerente mi parla in questo modo di Dio?". E così sbarriamo il cuore alla Parola, impediamo a Dio di agire nella nostra vita. Accogliere significa fidarsi. Accogliere significa abbattere i propri muri per finalmente intravvedere la pienezza dell'amore. Gesù ci suggerisce l'atteggiamento del giusto. Giusto, nel linguaggio della Bibbia, è chi non giudica secondo le apparenze, ma, come Dio, giusto è chi guarda nel profondo del cuore. Così, accogliendo con uno sguardo puro la Parola del Signore, potremo sperimentare la grande gioia della donna che, nella prima lettura, accolse il profeta Eliseo. La donna facoltosa, leggiamo, ebbe come ricompensa di diventare madre. Anche noi, se accettiamo chi parla di Dio, diventeremo fecondi di vita nuova. Lasciamo allora ch e la Parola di oggi ci spinga ad abbandonarci con più forza alla Parola del Signore! LETTURE Colletta O Dio, che ci hai reso figli della luce con il tuo Spirito di adozione, fa’ che non ricadiamo nelle tenebre dell’errore, ma restiamo sempre luminosi nello splendore della verità. Per il nostro Signore Gesù Cristo... oppure: Colletta Infondi in noi, o Padre, la sapienza e la forza del tuo Spirito, perché camminiamo con Cristo sulla via della croce, pronti a far dono della nostra vita per manifestare al mondo la speranza del tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (2Re 4,8-11.14-16) Costui è un uomo di Dio, un santo, si fermi da noi. Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c’era un’illustre donna, che lo trattenne a mangiare. In seguito, tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei. Ella disse al marito: «Io so che è un uomo di Dio, un santo, colui che passa sempre da noi. Facciamo una piccola stanza superiore, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e un candeliere; così, venendo da noi, vi si potrà ritirare». Un giorno che passò di lì, si ritirò nella stanza superiore e si coricò. Eliseo [disse a Giezi, suo servo]: «Che cosa si può fare per lei?». Giezi disse: «Purtroppo lei non ha un figlio e suo marito è vecchio». Eliseo disse: «Chiamala!». La chiamò; ella si fermò sulla porta. Allora disse: «L’anno prossimo, in questa stessa stagione, tu stringerai un figlio fra le tue braccia». SALMO RESPONSORIALE (Sal 88) Rit: Canterò per sempre l’amore del Signore. Canterò in eterno l’amore del Signore, di generazione in generazione farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà, perché ho detto: «È un amore edificato per sempre; nel cielo rendi stabile la tua fedeltà». Beato il popolo che ti sa acclamare: camminerà, Signore, alla luce del tuo volto; esulta tutto il giorno nel tuo nome, si esalta nella tua giustizia. Perché tu sei lo splendore della sua forza e con il tuo favore innalzi la nostra fronte. Perché del Signore è il nostro scudo, il nostro re, del Santo d’Israele. SECONDA LETTURA (Rm 6,3-4.8-11) Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti con lui: camminiamo in una vita nuova. Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù. VANGELO (Mt 10,37-42) Chi non prende la croce non è degno di me. Chi accoglie voi, accoglie me. In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa». |
0 Comments
Leave a Reply. |
Archivi
Settembre 2024
|