II DOMENICA DOPO NATALE - RITO ROMANO ==================================== Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: BIANCO COMMENTO AL VANGELO "Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto; ma a quanti però lo hanno accolto, ha dato il potere di diventare figli di Dio" (Giovanni 1, 11-12) È l'inno dell'amore di Dio per noi, un inno all'ottimismo, il sì di Dio sull'umanità, su questa umanità che Dio ha fatto sua. In principio era il verbo In principio tu sei Signore, prima del tempo, prima dello spazio, prima dell'inizio di tutte le cose, perché tu sei. La tua Parola ci introduce nel tuo mistero divino, del non tempo, del non spazio, dove tu sei principio. Principio del tempo e dello spazio, della nostra vita, della nostra stessa esistenza come uomini nella terra che tu, Parola eterna, hai creato. E il verbo si è fatto carne Sei entrato nel tempo, che tu ci hai donato, e ti sei fatto storia; sei entrato nello spazio che tu ci hai donato, e ti sei fatto uomo, o Signore! Compagno del nostro cammino. Hai posto la tua tenda tra di noi, non una casa o un palazzo, non un tempio o un santuario. Solo una tenda per parlarci di semplicità, di provvisorietà, di precarietà, di mobilità... di qualcosa da smontare e rimontare perché sia sempre nuova. Ma i suoi non l'hanno accolto Signore, volevamo accoglierti con tutti gli onori, e ti abbiamo cercato inutilmente: ti aspettavamo potente e ti abbiamo cercato tra i potenti, ti aspettavamo forte e ti abbiamo cercato tra i forti, ti aspettavamo ricco e ti abbiamo cercato tra i ricchi. Non ti abbiamo riconosciuto e non ti abbiamo accolto. Signore, aspettavamo grandi cose segni potenti, gesti poderosi, qualcosa di celeste e di regale... Non ti abbiamo riconosciuto e ti abbiamo rifiutato come il peggiore degli uomini: ingiuriato, percosso, umiliato, torturato, condannato a morte, ammazzato! Come il peggiore degli uomini, quelli che tutti i giorni rifiutiamo: perché sono diversi da noi, non sanno parlare, non si fanno capire, sono solo di passaggio, clandestini, sporchi, poveri, bugiardi. Gente inutile: intralciano le nostre strade, ci portano via tutto, ci tolgono la libertà, inquinano la nostra cultura. Diventare figli di Dio La tua Parola, o Signore, è incredibile, ci parla di un amore insensato, totale, gratuito: verso i nemici, coloro che dicono male di noi, coloro che ci fanno del male. Ci dice di fare del bene a chi ci odia, di regalare a chi ci ruba, di prestare a chi non restituisce, di accompagnare chi cammina. E tu Signore ci hai dato l'esempio: hai accolto i pubblicani e le prostitute, sei stato amico dei disperati e dei rifiutati, hai perdonato i tuoi aguzzini. A chi ti riconosce perché ama di questo tuo stesso amore, capace di rendere nuovi, hai dato il potere di diventare figli di Dio. LITURGIA DELLA PAROLA Colletta Dio onnipotente ed eterno, luce dei credenti, riempi della tua gloria il mondo intero, e rivelati a tutti i popoli nello splendore della tua luce. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. oppure: Colletta O Dio, nostro Padre, che nel Verbo venuto ad abitare in mezzo a noi riveli al mondo la tua gloria, illumina gli occhi del nostro cuore, perché, credendo nel tuo Figlio unigenito, gustiamo la gioia di essere tuoi figli. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA (Sir 24,1-4.12-16) La sapienza di Dio è venuta ad abitare nel popolo eletto. La sapienza fa il proprio elogio, in Dio trova il proprio vanto, in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria. Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca, dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria, in mezzo al suo popolo viene esaltata, nella santa assemblea viene ammirata, nella moltitudine degli eletti trova la sua lode e tra i benedetti è benedetta, mentre dice: «Allora il creatore dell’universo mi diede un ordine, colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda e mi disse: “Fissa la tenda in Giacobbe e prendi eredità in Israele, affonda le tue radici tra i miei eletti” . Prima dei secoli, fin dal principio, egli mi ha creato, per tutta l’eternità non verrò meno. Nella tenda santa davanti a lui ho officiato e così mi sono stabilita in Sion. Nella città che egli ama mi ha fatto abitare e in Gerusalemme è il mio potere. Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso, nella porzione del Signore è la mia eredità, nell’assemblea dei santi ho preso dimora». SALMO RESPONSORIALE (Sal 147) Rit. Il Verbo si è fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi. Celebra il Signore, Gerusalemme, loda il tuo Dio, Sion, perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli. R. Egli mette pace nei tuoi confini e ti sazia con fiore di frumento. Manda sulla terra il suo messaggio: la sua parola corre veloce. R. Annuncia a Giacobbe la sua parola, i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele. Così non ha fatto con nessun’altra nazione, non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi. R. SECONDA LETTURA (Ef 1,3-6.15-18) Mediante Gesù, Dio ci ha predestinati a essere suoi figli adottivi. Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato. Perciò anch’io [Paolo], avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell’amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi. VANGELO (Gv 1,1-18) Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato. oppure: VANGELO Forma breve (Gv 1,1-5.9-14) Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. |
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Marzo 2025
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