XXV DOMENICA TEMPO ORDINARIO - ANNO B - RITO ROMANO =================================================== Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: VERDE COMMENTO AL VANGELO Che fatica diventar piccoli! Tutto il Vangelo di Marco è un cammino dei discepoli col Maestro che non è un rapporto di alunni col prof., ma un seguire il modo di vivere del Maestro. Camminano con Lui, ma sono ancora molto lontani dal capirlo veramente. Lo seguono con i piedi, ma la testa è altrove .I discepoli erano ancora tributari della mentalità giudaica che aveva una concezione politica del Messia che sarebbe comparso sulle nubi del cielo e avrebbe messo in fuga i nemici, avrebbe fatto piazza pulita dei Romani per fare di Israele un regno libero e potente che avrebbe dominato sugli altri. Ma Gesù voleva instaurare una regalità che era esattamente l'opposto. Non era venuto per mandare a casa i Romani ma per liberarli e liberarci dal nemico delle anime . Sempre la solita storia! I Vangeli sono anche storia e non solo annuncio. Abbiamo storici di rilievo che ci tramandano quella situazione politica. Giuseppe Flavio, ebreo e comandante delle truppe ebraiche in Galilea, adottato dall'imperatore romano (da qui il secondo nome Flavio che è romano) scrisse le celebri "Antichità Giudaiche" dove spiega la situazione di allora. E allora capiamo un po' meglio perché in questo vangelo ci vengono narrati i sogni trionfalistici di alcuni apostoli. Ed ecco perché appena giunti a Cafarnao Gesù domanda loro: " Di cosa stavate discutendo lungo la via?" Ed essi tacevano. Per via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande. Incredibile ma vero! Dopo la grande e tragica rivelazione di Gesù sulla sua fine imminente e cioè che sarebbe stato ucciso e dopo tre giorni sarebbe risorto, i suoi amici più intimi stavano coltivando sogni di grandezza. Ecco di che pasta siamo fatti! La natura umana, lasciata a se stessa, non è proprio capace di grandi voli! Ne facciamo tutti l'esperienza. Solo la grazia fa volare... E naturalmente, allorché Gesù li interroga su cosa stessero dicendo lungo la via, si guardano bene dal dirglielo! Smascherati... Allora sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: " Se uno vuole essere il primo sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti". Ecco smascherati in pieno i loro sogni di grandezza e rivelati i pensieri nascosti nel loro cuore. Risposta che centra in pieno l'obiettivo e non lascia sussistere la minima illusione di "carriera". In un sol colpo il Maestro abbatte tutti i sogni trionfalistici dei Dodici. "Servire è regnare" diceva già sant'Ireneo di Lione, ma chi la capisce ancora questa lingua? O, perlomeno, chi la parla ancora, anche qualora la capisca? Alzi la mano colui per il quale "servire" è sinonimo di "regnare" e colui che aspira ad arrivare al potere solo per servire! Questo Vangelo ci mostra dunque due modi di tacere dei Dodici, dettati da due atteggiamenti diversi: prima, quando Gesù annuncia la sua prossima fine, tacciono perché non capiscono e non osano far domande. E forse non le fanno proprio per il timore di capire ciò che non vogliono capire. Contare fino a zero Poi, quando Gesù li interroga su cosa stessero dicendo tra di loro, tacciono di nuovo perché evidentemente si vergognano di rivelare quali aspirazioni abitassero i loro cuori, proprio dopo aver udito il grande annuncio della Passione. Aspiravano ad essere grandi, ma Gesù rivela loro che l'unico modo per essere grandi è diventare piccoli: " E preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse: chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me". Gesto sorprendente perché i bambini contavano zero nell'Antico Oriente. Siamo dunque invitati a non voler crescere troppo, o perlomeno a non innalzarci, perché poi sarà sempre più difficile ridiventare piccoli ed essere felici di essere servi di tutti. LITURGIA DELLA PAROLA Colletta O Dio, che nell'amore verso di te e verso il prossimo hai posto il fondamento di tutta la legge, fa' che osservando i tuoi comandamenti possiamo giungere alla vita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. oppure: Colletta O Dio, sorgente della vita, davanti a te il più grande è colui che serve: donaci la sapienza che viene dall'alto, perché accogliendo i piccoli e gli ultimi riconosciamo in loro la misura del tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA (Sap 2,12.17-20) Condanniamo il giusto a una morte infamante [Dissero gli empi:] «Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo e si oppone alle nostre azioni; ci rimprovera le colpe contro la legge e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta. Vediamo se le sue parole sono vere, consideriamo ciò che gli accadrà alla fine. Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto e lo libererà dalle mani dei suoi avversari. Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti, per conoscere la sua mitezza e saggiare il suo spirito di sopportazione. Condanniamolo a una morte infamante, perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà». SALMO RESPONSORIALE (Sal 53) Rit: Il Signore sostiene la mia vita Dio, per il tuo nome salvami, per la tua potenza rendimi giustizia. Dio, ascolta la mia preghiera, porgi l’orecchio alle parole della mia bocca. Poiché stranieri contro di me sono insorti e prepotenti insidiano la mia vita; non pongono Dio davanti ai loro occhi. Ecco, Dio è il mio aiuto, il Signore sostiene la mia vita. Ti offrirò un sacrificio spontaneo, loderò il tuo nome, Signore, perché è buono. SECONDA LETTURA (Giac 3,16-4,3) Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia Fratelli miei, dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni. Invece la sapienza che viene dall’alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera. Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia. Da dove vengono le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostre membra? Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre passioni. VANGELO (Mc 9,30-37) Il Figlio dell’uomo viene consegnato… Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato». |
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