+ DOMENICA DI PENTECOSTE
- MESSA DELLA VIGILIA
- MESSA DEL GIORNO
DOMENICA DI PENTECOSTE - ANNO B - RITO ROMANO MESSA DELLA VIGILIA ============================================ Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: ROSSO LITURGIA DELLA PAROLA Colletta Dio onnipotente ed eterno, che hai racchiuso la celebrazione della Pasqua nel tempo sacro dei cinquanta giorni, rinnova il prodigio della Pentecoste: fa’ che i popoli dispersi si raccolgano insieme e le diverse lingue si uniscano a proclamare la gloria del tuo nome. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. oppure: Colletta Rifulga su di noi, Dio onnipotente, lo splendore della tua gloria, Gesù Cristo, luce della tua luce, e confermi con il dono dello Spirito Santo i cuori di coloro che per tua grazia sono rinati a vita nuova. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA - Gen 11,1-9 La si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra Tutta la terra aveva un’unica lingua e uniche parole. Emigrando dall’oriente, gli uomini capitarono in una pianura nella regione di Sinar e vi si stabilirono. Si dissero l’un l’altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da malta. Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo, e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra». Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che i figli degli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: «Ecco, essi sono un unico popolo e hanno tutti un’unica lingua; questo è l’inizio della loro opera, e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro». Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra. SALMO RESPONSORIALE - Sal 32 Rit. Su tutti i popoli regna il Signore Il Signore annulla i disegni delle nazioni, rende vani i progetti dei popoli. Ma il disegno del Signore sussiste per sempre, i progetti del suo cuore per tutte le generazioni. Rit. Beata la nazione che ha il Signore come Dio, il popolo che egli ha scelto come sua eredità. Il Signore guarda dal cielo: egli vede tutti gli uomini. Rit. Dal trono dove siede scruta tutti gli abitanti della terra, lui, che di ognuno ha plasmato il cuore e ne comprende tutte le opere. Rit. SECONDA LETTURA - Rm 8,22-27 Lo Spirito intercede con gemiti inesprimibili Fratelli, sappiamo che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. Nella speranza infatti siamo stati salvati. Ora, ciò che si spera, se è visto, non è più oggetto di speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe sperarlo? Ma, se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza. Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio. VANGELO - Gv 7,37-39 Sgorgheranno fiumi di acqua viva Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù, ritto in piedi, gridò: «Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me. Come dice la Scrittura: dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva». Questo egli disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non vi era ancora lo Spirito, perché Gesù non era ancora stato glorificato. |
DOMENICA DI PENTECOSTE - ANNO B - RITO ROMANO MESSA DEL GIORNO ============================================ Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: ROSSO COMMENTO AL VANGELO Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Tempo e spazio: sono le due coordinate fondamentali per la vita su questa terra. Un giorno come gli altri, un luogo familiare e ordinario diventano lo scenario dell’incontro tra Dio e le sue creature, proprio come quel giorno a Nazareth, quando una ragazzina diede il suo ok a un progetto più grande di lei, un progetto grande come solo Dio può immaginare. Pensiamo che Dio sia un tizio fuori dal tempo e dallo spazio, con una bacchetta magica tra le mani, e invece ogni pagina della Bibbia ci presenta un Dio che si sporca le mani, che si abbassa, si umilia, si incarna. E a incarnarsi non è solo il Figlio, in quella santa umanità che ci ha reso possibile la relazione con Dio, rendendo visibile e toccabile il suo amore. A incarnarsi oggi è lo Spirito, stabilendo un’ora e un luogo, per incontrare, per essere presenza di Dio. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. All’improvviso: come uno squarcio nel tempo e nello spazio, come un solco tracciato sul terreno per depositarvi il seme buono. Come un fragore, come un fuoco che divampa, come un vento che soffia, come… e ci vengono a mancare le parole, ricorriamo a metafore, a similitudini, incapaci di spiegare ciò che succede. Davanti all’azione di Dio le parole diventano silenzio, perché è la Parola che crea, è Dio che realizza il suo progetto; a noi rimane il silenzio e l’adorazione. Silenzio per accogliere la Parola, adorazione per assimilarla e viverla. Se la definizione dell’evento è confusa, non lo è la conseguenza: “tutti furono colmati di Spirito Santo” colmati, totalmente immersi in Dio, totalmente aperti all’azione dello Spirito. Ecco l’incarnazione che continua, un mistero iniziato duemila anni fa, oggi è ancora presente in ogni persona che accoglie Dio in sé, e si lascia colmare della sua presenza. “Cominciarono a parlare in altre lingue” dopo il silenzio e l’adorazione, ecco il momento della missione: lo Spirito è il Comunicatore che ci mette in relazione con Dio, ma non solo: lo Spirito travalica la differenza linguistica e gli ostacoli culturali, rendendo possibile a chiunque l’esperienza di Dio. La preghiera di Gesù viene esaudita il giorno di Pentecoste: “Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Gv 17,21). Questa unità non è il traguardo, non è il fine, ma è lo strumento per tagliare il traguardo: “il mondo creda che tu mi hai mandato” il mondo, quindi TUTTI, possano fare esperienza di incarnazione dell’amore di Dio, TUTTI possano vivere la fede nel Figlio di Dio e grazie a Lui vivere una vita nuova, modellata e plasmata dal Vangelo. Li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio. Ecco che il cerchio si chiude: dopo il silenzio e l’adorazione davanti all’azione di Dio, avviene l’annuncio di chi ha fatto esperienza dello Spirito, permettendo ad altri di vivere il silenzio e l’adorazione che porterà anch’essi alla missione, all’annuncio. Pentecoste non è un evento che inizia e finisce, ma è la normale esperienza di fede che ogni credente vive, ogni giorno, tutti i giorni. I rischi sono due: spezzare questo circolo virtuoso (non vizioso eh), non vivere il silenzio e l’adorazione, fare di testa propria, privandosi della Presenza di Dio, salvo poi invocarne l’aiuto. L’altro rischio è di intendere la missione e l’annuncio solo come un blablabla continuo, ma anche qui siamo fuori strada: lo Spirito è “ospite dolce dell’anima” e da lì dentro vuole fare cose belle là fuori, con le tue mani i tuoi piedi, i tuoi occhi, il tuo sorriso, la tua parola. Dio ha bisogno di tutto te stesso, non solo del tuo apparato fonetico! Pentecoste è l’oggi di Dio, è l’incarnazione che prosegue, senza grandi colpi di scena o effetti speciali, ma con la certezza che Dio rimane vicino a noi, e noi vicini a Lui, illuminati e sostenuti dallo Spirito. LITURGIA DELLA PAROLA Colletta O Dio, che nel mistero della Pentecoste santifichi la tua Chiesa in ogni popolo e nazione, diffondi sino ai confini della terra i doni dello Spirito Santo, e rinnova anche oggi nel cuore dei credenti i prodigi che nella tua bontà hai operato agli inizi della predicazione del Vangelo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA - At 2,1-11 Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e proséliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio». SALMO RESPONSORIALE - Sal 103 Rit. Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra Benedici il Signore, anima mia! Sei tanto grande, Signore, mio Dio! Quante sono le tue opere, Signore! Le hai fatte tutte con saggezza; la terra è piena delle tue creature. Rit. Togli loro il respiro: muoiono, e ritornano nella loro polvere. Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra. Rit. Sia per sempre la gloria del Signore; gioisca il Signore delle sue opere. A lui sia gradito il mio canto, io gioirò nel Signore. Rit. SECONDA LETTURA - Gal 5,16-25 Il frutto dello Spirito Fratelli, camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è Legge. Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. SEQUENZA Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto. O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sórdido, bagna ciò che è árido, sana ciò che sánguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli, che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. VANGELO - Gv 15,26-27; 16,12-15 Lo Spirito di verità vi guiderà alla verità tutta intera In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». |
DOMANI 20 MAGGIO 2024 RIPRENDE IL TEMPO ORDINARIO Il "Tempo Ordinario" in gergo liturgico è detto "Tempo per annum". È il tempo dedicato al "cammino" della Chiesa nella quotidianità della vita. Con la Chiesa e alla sua scuola, il cristiano si lascia condurre dalla parola di Dio per dare un significato profondo alle realtà ordinarie del lavoro, della famiglia, dell'impegno sociale. Sostenuto dallo Spirito Santo, conformerà la sua vita a quella di Cristo; con lui si consegnerà al Padre giorno per giorno fino all'approdo nel regno dei cieli dove Gesù ci ha preceduti e ci invita al banchetto delle sue nozze. Ma per realizzare tutto questo ci vuole perseveranza, santità di vita e il non aver mai perso di vista la meta definitiva. Lo Spirito sostiene, verifica e incoraggia. |