IV DOMENICA DI AVVENTO - ANNO A - RITO ROMANO ============================================ Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: VIOLA COMMENTO AL VANGELO di Luca Rubin Cambio di programma (o forse no) Hai presente quando organizzi nel dettaglio una giornata o una settimana, ma anche un periodo molto più lungo, e poi interviene sempre qualcuno o qualcosa a scombinare tutto? Ecco che ricorri al piano B, C, D... barcamenandoti tra le onde burrascose della tua vita, cercando di stare a galla. La pagina di vangelo a cui ci riferiamo illustra proprio il capovolgimento dei piani di Maria, di Giuseppe, di Dio stesso, un capovolgimento fecondo e straordinariamente vitale. Il progetto di Maria Una ragazzina vive sempre di grandi sogni e desideri. Sogna il suo futuro, si innamora, esprime la propria sensibilità, si lascia avvolgere dall'abbraccio di chi ama e dall'innamoramento passa piano piano all'amore. Il progetto di Maria si chiama Giuseppe, e con lui intende vivere tutta la sua vita. Ma ecco che Maria si ritrova in attesa di un figlio: la sua unica obiezione, la sua richiesta di chiarimento non è un perché, ma un come: "Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?" (Lc 1,34). Il progetto di Maria ora si chiama Gesù. Giuseppe tuttavia non viene escluso, perché Dio sa bene come muoversi in mezzo ai nostri desideri senza ferirci, senza infrangerli. Il progetto di Giuseppe Giuseppe ha trovato in Maria la donna della sua vita, la sposa e la madre dei suoi figli; anche lui sicuramente innamorato, si prepara a essere marito e padre. Il vangelo stesso lo definisce "uomo giusto", e desidera fare le cose per bene. Ecco che anche sulla vita di Giuseppe si scatena una violenta tempesta: Maria è incinta, e il figlio non è suo. Decide di lasciarla, pur amandola. Un "non temere" rincuora Giuseppe. Il progetto di Giuseppe ora si chiama Gesù. Anche in questo caso Maria rimane stella luminosa nella vita di Giuseppe, sposa e madre. Dio rispetta il cuore dell'uomo. Il progetto di Dio Potrebbe sembrare che Dio si svegli una mattina e per portare avanti il suo progetto, rompe le scatole al resto del mondo. No, le cose non stanno così, non sarebbe giusto nei confronti di due poveri ''orescelti''; inoltre se Dio avesse bisogno di questi escamotage, non sarebbe Dio. Il progetto di Dio ha il tuo nome e il tuo volto, perché un figlio realizzato e felice è la realizzazione e la felicità del genitore. Per dirla in altre parole, Dio Padre non distrugge il progetto di Maria e Giuseppe, anzi: li ama così tanto che si unisce al loro progetto, e proprio come un papà, prende in braccio i suoi piccoli, per stringerli al cuore. In questo abbraccio è contenuto tutto il mistero dell'incarnazione, cioè il mistero della vicinanza di Dio. Noi non siamo vite disperse e vaganti, ma figli di un Padre che ama e tutela ciascuno. Il mio progetto Tutto è lineare e semplice quando riguarda la vita degli altri. Certo possiamo immaginare stati d'animo, tensioni, emozioni, ma altro è immaginare, altro è viverli. Il mio progetto è sempre quello più complesso e articolato, perché riguarda la mia vita, le mie scelte, i miei atteggiamenti, i miei pregi e difetti. Sono io in prima persona a realizzare il progetto, a incarnarlo, a personalizzarlo, e come un cursore sensibilissimo, sono io a vivere l'abbattimento o la soddisfazione, la gioia o la tristezza. In questo progetto tutto da realizzare, necessito anch'io, come Maria e Giuseppe, di una mano che buca le nubi, di qualcuno che percorra le mie strade, e venga a prendermi, a darmi luce sulle scelte, a rincuorarmi quando non ce la faccio più. Come Maria e Giuseppe anch'io sogno ad occhi aperti, poi mi scontro con la realtà, con me stesso. Prima di tutto questo, però, Dio ha già in serbo per me un progetto, non solo mio, ma neanche solo suo. È un progetto che disegneremo insieme, giorno dopo giorno, tra i silenzi e il tedio, tra commozioni e fatiche, in mezzo a canti di festa o tra il rumore del traffico di prima mattina. Il segreto di una buona riuscita sono in realtà due: relazione e incarnazione. La mia relazione con Dio non come rifugio o fuga dalla realtà, ma come incarnazione di una vita da vivere fino in fondo. Relazione e incarnazione sono il segreto di Giuseppe che "fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa". Relazione e incarnazione sono il segreto di Maria: "Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola". (Lc 1,38). Relazione e incarnazione porteranno il Figlio a gridare in croce: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito" (Lc 23,46). Il cerchio si chiude, il progetto è realizzato. LITURGIA DELLA PAROLA Non si dice il Gloria. Colletta Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre: tu, che all’annuncio dell’angelo ci hai rivelato l’incarnazione di Cristo tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. oppure: Colletta O Dio, Padre buono, che hai rivelato la gratuità e la potenza del tuo amore nel silenzioso farsi carne del Verbo nel grembo di Maria, donaci di accoglierlo con fede nell’ascolto obbediente della tua parola. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA - Is 7,10-14 Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio In quei giorni, il Signore parlò ad Acaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto». Ma Àcaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore». Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele». SALMO RESPONSORIALE - Sal 23 Rit. Ecco, viene il Signore, re della gloria Del Signore è la terra e quanto contiene: il mondo, con i suoi abitanti. È lui che l’ha fondato sui mari e sui fiumi l’ha stabilito. R. Chi potrà salire il monte del Signore? Chi potrà stare nel suo luogo santo? Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non si rivolge agli idoli. R. Egli otterrà benedizione dal Signore, giustizia da Dio sua salvezza. Ecco la generazione che lo cerca, che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. R. SECONDA LETTURA - Rm 1,1-7 Gesù Cristo, dal seme di Davide, Figlio di Dio Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore; per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome, e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo –, a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo! VANGELO - Mt 1,18-24 Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa. |
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