XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C - RITO ROMANO ====================================================== Grado della Celebrazione: SOLENNITA' Colore liturgico: VERDE COMMENTO AL VANGELO Questa è una delle pagine più conosciute del vangelo, eppure ogni volta che la incontriamo ha il potere di scombussolarci, forse a causa di tante (troppe?) interpretazioni, che rendono ostiche e incomprensibili parole tanto semplici, pur così profonde e dense. Marta È la padrona di casa, (non per niente Marta significa signora), è lei che ospita Gesù, e lo fa sentire a casa, in famiglia, senza nascondergli il malumore e i problemi organizzativi tra le due sorelle. Marta era distolta per i molti servizi. Avere ospiti in casa arreca sempre un aumento di lavoro e di preoccupazioni: il desiderio che l'ospite stia bene, possa vivere ore e giorni sereni sotto il proprio tetto, preparare per lui un luogo accogliente e pulito, del cibo, ma non solo: è nostro ospite perché gli vogliamo bene, lo conosciamo, e proprio per questo desideriamo stare con lui, parlargli, visitare la città, vivere bei momenti con lui. Marta ha accolto Gesù, è contenta di averlo in casa, gli vuole bene, e tutto ciò che fa lo fa più che volentieri. Tuttavia (e qui il testo greco, come sempre ci illumina), Marta è "frammentata", divisa, spezzettata. Succede anche a te, quando hai una lista di cose da fare e poco tempo per farle. Inizi ad affannarti, a correre, a pensare, poi ti dimentichi un appuntamento (riaffiorerà mezz'ora dopo l'orario stabilito), e più il tempo scorre, inesorabile, più tu vivi questa frammentazione sempre più invasiva e distruttiva. Ti senti un oggetto tra altri oggetti, un robot che deve fare delle cose nel minor tempo possibile, e mentre fai una cosa pensi alle altre mille che incombono. In tutta questa giostra vedi le altre persone che vivono serenamente, e ti chiedi come fanno: lo stress aumenta, e tu ti senti un mucchietto di polvere, che vola via al primo alito di vento. Il problema di Marta non sono le cose da fare. Il grande problema di Marta è vivere un insieme di cose, di situazioni e relazioni senza un ordine, una priorità. Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose. A Marta Gesù non rimprovera il molto lavoro (di lì a poco anche Lui si siederà a tavola e gusterà il cibo delizioso preparato da Marta). Gesù constata che Marta è frammentata e glielo dice, senza mezzi termini: tu sei strattonata in tante direzioni (questo riporta il testo originale). E la chiama due volte, forse per farsi sentire, immersa com'è nel caos delle cose da fare. Quel "ti agiti" in realtà è ben più grave: "tu sei nel panico", Marta è profondamente turbata, non è la normale agitazione. Vivere frammentati, dispersi, disorientati, porta a situazioni sempre più insostenibili, che possono sfociare nella patologia. L'essenza più profonda della persona è l'unità, è l'unità che permette l'identità, la conoscenza, la relazione. Un carico di cose da fare può, se gestito male, annullare questa unità, e quindi un'intera esistenza. Maria Maria, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Verrebbe facile incolpare Maria della poca collaborazione: una sorella senza cuore, pigra e indolente! Abbiamo già detto però, che il problema di Marta non sono le cose da fare (le fa volentieri), ma come lei vive tutto questo. Maria ci dà subito un'immagine di pace, di serenità, di unità: non fa mille cose insieme, è tutta lì, rannicchiata ai piedi del Signore, e ascolta ciò che il Maestro le dice. Maria in realtà sta servendo anch'essa Gesù, lo ascolta, gli fa compagnia (sarebbe brutto lasciare l'ospite da solo in soggiorno mentre entrambe le sorelle spadellano in cucina). In realtà la grande differenza tra Marta e Maria è l'atteggiamento di fondo che anima ciascuna di loro, che distrugge Marta disperdendola e tutela Maria, tutta intenta ad essere presente in ciò che sta facendo. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta. Il pranzo è pronto! Eh sì, perché Gesù parla di "buona porzione" (prova a cercare ?????? su Google). Mentre Marta è spezzettata, Maria sceglie (vuole, è decisa) la porzione buona, che non è non fare nulla, a dispetto della sorella così indaffarata: la buona porzione è invece essere presente a se stessa, attenta a non farsi portare via dagli eventi. La buona porzione è anche bella (lo stesso termine greco viene usato per indicare bontà e bellezza): Maria ai piedi del Signore sceglie e quindi manifesta bontà e bellezza; è indicata a Marta come esempio da seguire. Questa buona porzione non le sarà tolta, perché è frutto del suo essere più profondo, e per nulla al mondo Maria si alzerà da quel posto, se non per seguire il Signore ed essere tutta presente dove Lui vorrà. Marta e Maria sono le due possibilità che ogni giorno possiamo vivere: dispersione, panico, frustrazione, oppure unità, presenza, bontà, bellezza. Anche Marta, come Maria, desidera stare ai piedi di Gesù, e anche per lei è pronta una buona porzione, gustosa e nutriente, che la ristorerà da tanta fatica. Il Signore rimane l'Ospite che desidera condividere con te la bontà e la bellezza di un amore senza limiti. LITURGIA DELLA PAROLA Colletta Sii propizio a noi tuoi fedeli, o Signore, e donaci in abbondanza i tesori della tua grazia, perché, ardenti di speranza, fede e carità, restiamo sempre vigilanti nel custodire i tuoi comandamenti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. oppure: Colletta O Padre, nella casa di Betania tuo Figlio Gesù ha conosciuto il premuroso servizio di Marta e l'adorante silenzio di Maria: fa' che nulla anteponiamo all'ascolto della sua parola. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. PRIMA LETTURA (Gn 18,1-10) Signore, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo In quei giorni, il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno. Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. Si vada a prendere un po’ d’acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l’albero. Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi; dopo potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa’ pure come hai detto». Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre sea di fior di farina, impastala e fanne focacce». All’armento corse lui stesso, Abramo; prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. Prese panna e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse loro. Così, mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l’albero, quelli mangiarono. Poi gli dissero: «Dov’è Sara, tua moglie?». Rispose: «È là nella tenda». Riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio». SALMO RESPONSORIALE (Sal 14) Rit: Chi teme il Signore, abiterà nella sua tenda Colui che cammina senza colpa, pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore, non sparge calunnie con la sua lingua. R. Non fa danno al suo prossimo e non lancia insulti al suo vicino. Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, ma onora chi teme il Signore. R. Non presta il suo denaro a usura e non accetta doni contro l’innocente. Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre. R. SECONDA LETTURA (Col 1,24-28) Il mistero nascosto da secoli, ora è manifestato ai santi Fratelli, sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa. Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio verso di voi di portare a compimento la parola di Dio, il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi. A loro Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo alle genti: Cristo in voi, speranza della gloria. È lui infatti che noi annunciamo, ammonendo ogni uomo e istruendo ciascuno con ogni sapienza, per rendere ogni uomo perfetto in Cristo. Canto al Vangelo (Lc 8,15) Alleluia, alleluia. Beati coloro che custodiscono la parola di Dio con cuore integro e buono, e producono frutto con perseveranza. Alleluia. VANGELO (Lc 10,38-42) Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta». |
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