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La Liturgia di Domenica 16 Luglio 2017

14/7/2017

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XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO A - RITO ROMANO
Grado della Celebrazione: Solennità Domenicale
Colore liturgico: Verde
COMMENTO AL VANGELO
SEMINARE SEMPRE
​

Il seminatore esce a seminare. Quanta Parola abbiamo ascoltato nella nostra vita, quanta ne ascoltiamo! Ma: come la ascoltiamo? È cambiato qualcosa nella nostra vita, nelle nostre scelte, nei nostri giudizi a causa della Parola?


Ci immaginiamo il gesto ampio e solenne del seminatore, che non ha paura di gettare il seme con abbondanza, fin sull'asfalto, nella speranza che buchi la crosta dura del nostro cuore. Così è Dio: esagera. Non gli importa la stretta logica del guadagno, compie gesti insensati, getta con generosità la Parola. Dio è il grande ottimista della Storia, continua parlare anche quando la Parola cade nel vuoto.
Gesù analizza i risultati della semina. Il primo è disastroso, il Signore stesso ne dà l'interpretazione: gli uccelli sono il maligno che non vuole correre il rischio che la Parola buchi l'asfalto della nostra indifferenza e della nostra abitudine. La seconda categoria di persone raggiunte dalla Parola sono gli entusiasti un po' incostanti. Sono quelli che, raggiunti dalla Parola, ne restano affascinati, soprattutto emotivamente, ma, appena fuori dal contesto, cominciano piano piano a lasciarsi riassorbire dalle preoccupazioni e, inesorabilmente, cadono nella dimenticanza. La terza categoria è quella che, pur cresciuta, viene soffocata dalle spine. Chi, dopo aver accolto la Parola, averla maturata, averla accolta con gioia, incontra difficoltà, sofferenze, aridità e ne viene soffocato. Infine il seme cade su terra buona e produce frutto, in maniera diversa, rispettando la peculiarità di ciascuno, adattandosi alla vita interiore di ogni uomo. La Parola produce frutto, crea abbondanza, dona vita, ciò che pensavi essere arido diventa fecondo, ciò che non capivi, si illumina, la tristezza diviene conversione alla gioia.
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LITURGIA DELLA PAROLA
Colletta
O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità,  
perché possano tornare sulla retta via,  
concedi a tutti coloro che si professano cristiani  
di respingere ciò che è contrario a questo nome  
e di seguire ciò che gli è conforme.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...  

oppure:
Colletta  
Accresci in noi, o Padre, con la potenza del tuo Spirito  
la disponibilità ad accogliere il germe della tua parola,  
che continui a seminare nei solchi dell’umanità,  
perché fruttifichi in opere di giustizia e di pace  
e riveli al mondo la beata speranza del tuo regno.  
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Is 55,10-11)
La pioggia fa germogliare la terra.

Così dice il Signore:
«Come la pioggia e la neve scendono dal cielo
e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme a chi semina
e il pane a chi mangia,
così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 64)
Rit: Tu visiti la terra, Signore, e benedici i suoi germogli.

Tu visiti la terra e la disseti,
la ricolmi di ricchezze.
Il fiume di Dio è gonfio di acque;
tu prepari il frumento per gli uomini.

Così prepari la terra:
ne irrìghi i solchi, ne spiani le zolle,
la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli.

Coroni l’anno con i tuoi benefici,
i tuoi solchi stillano abbondanza.
Stillano i pascoli del deserto
e le colline si cingono di esultanza.    

I prati si coprono di greggi,
le valli si ammantano di messi:
gridano e cantano di gioia!

SECONDA LETTURA (Rm 8,18-23) 
L’ardente aspettativa della creazione è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio. 

Fratelli, ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi. L’ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio. 
La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità – non per sua volontà, ma per volontà di colui che l’ha sottoposta – nella speranza che anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. 
Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo.

VANGELO (Mt 13,1-23) 
Il seminatore uscì a seminare. 

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».
Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono. 
Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice:
“Udrete, sì, ma non comprenderete,
guarderete, sì, ma non vedrete.
Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,
sono diventati duri di orecchi
e hanno chiuso gli occhi,
perché non vedano con gli occhi,
non ascoltino con gli orecchi
e non comprendano con il cuore
e non si convertano e io li guarisca!”.
Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!
Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».

oppure:
VANGELO Forma breve (Mt 13,1-9)
Il seminatore uscì a seminare. 

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».
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