COMMENTO AL VANGELO ESPRESSIONE di don Luciano Sanvito La Pasqua del mondo è una impressione... Quella del Cristo, invece, è una "espressione" Mentre la Pasqua del mondo giunge al clou, alla sua completezza e alla sua pienezza, riempendo le pance e gli stomaci dell'egoismo umano, che ne gode in pienezza, imprimendosi sempre più su se stesso nel narcisismo fattosi carne... Il Cristo fa Pasqua: passa nella storia, con la sua espressione serena e equilibrata, a richiamare che la storia e tutto di essa è un passaggio continuo, che deve essere vissuto, per essere libero, nell'espressione della Pasqua traghettante. E mentre il mondo si ferma attorno al tavolo che racchiude attorno a sè le migliori ricette che si consumano in poche ore, ecco che il Cristo diventa medicina di salvezza per ognuno e per ogni cosa, antidoto delle realtà che si consumano. L'espressione, nella Pasqua del cristiano, è il Cristo che rivela, riluce e ritempra il cammino di ogni realtà verso il farsi dell'eterno nella nostra storia: questo condimento, che è il sapore della Sapienza dello Spirito, rende gioiosa la Pasqua in ogni suo fondamento, in ogni radice, in ogni progetto, in ogni farsi dell'umano. La Pasqua è sempre espressione... E quando non lo è, rimane sterile impressione. Nella Pasqua del Cristo, i due termini non si distinguono. E così deve essere per il cristiano, chiamato ad esprimersi in Cristo. Solo così la Pasqua è atto sublime dell'umano e delle realtà del mondo. ALTRIMENTI, RIMANE MOMENTANEA E FUTILE IMPRESSIONE...UNA MORTE LETTURE DELLA DOMENICA Che cos’è che fa correre l’apostolo Giovanni al sepolcro? Egli ha vissuto per intero il dramma della Pasqua, essendo molto vicino al suo maestro. Ci sembra perciò inammissibile un’affermazione del genere: “Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura”. Eppure era proprio così: non meravigliamoci allora di constatare l’ignoranza attuale, per molti versi simile. Il mondo di Dio, i progetti di Dio sono così diversi che ancor oggi succede che anche chi è più vicino a Dio non capisca e si stupisca degli avvenimenti. “Vide e credette”. Bastava un sepolcro vuoto perché tutto si risolvesse? Credo che non fu così facile. Anche nel momento delle sofferenze più dure, Giovanni rimane vicino al suo maestro. La ragione non comprende, ma l’amore aiuta il cuore ad aprirsi e a vedere. È l’intuizione dell’amore che permette a Giovanni di vedere e di credere prima di tutti gli altri. La gioia di Pasqua matura solo sul terreno di un amore fedele. Un’amicizia che niente e nessuno potrebbe spezzare. È possibile? Io credo che la vita ci abbia insegnato che soltanto Dio può procurarci ciò. È la testimonianza che ci danno tutti i gulag dell’Europa dell’Est e che riecheggia nella gioia pasquale alla fine del nostro millennio. Colletta O Padre, che in questo giorno, per mezzo del tuo unico Figlio, hai vinto la morte e ci hai aperto il passaggio alla vita eterna, concedi a noi, che celebriamo la Pasqua di risurrezione, di essere rinnovati nel tuo Spirito, per rinascere nella luce del Signore risorto. Egli è Dio e vive e regna con te... PRIMA LETTURA (At 10,34a.37-43) Noi abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome». SALMO RESPONSORIALE (Sal 117) Rit: Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo. Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre. Dica Israele: «Il suo amore è per sempre». La destra del Signore si è innalzata, la destra del Signore ha fatto prodezze. Non morirò, ma resterò in vita e annuncerò le opere del Signore. La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo. Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi. SECONDA LETTURA (Col 3,1-4) Cercate le cose di lassù, dove è Cristo Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria. SEQUENZA Alla vittima pasquale, s’innalzi oggi il sacrificio di lode. L’Agnello ha redento il suo gregge, l’Innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre. Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa. «Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?». «La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto, e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti. Cristo, mia speranza, è risorto: precede i suoi in Galilea». Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto. Tu, Re vittorioso, abbi pietà di noi. VANGELO (Gv 20,1-9) Egli doveva risuscitare dai morti. Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti. |
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