XXVIII DOMENICA TEMPO ORDINARIO - ANNO B - RITO ROMANO Grado della Celebrazione: Domenica Colore liturgico: Verde COMMENTO AL VANGELO SE L'E' TIRATA ED E' ANDATO VIA… Un giovane si avvicina da Gesù. Gli evangelisti che raccontano il fatto non riferiscono il nome. Lo chiamano un tale. Ci sarà un motivo. Vedremo il perché! Il giovane chiede: "Che cosa devo fare per ottenere la vita eterna?". Ottenere! Uhm: puzza di bruciato questo verbo. Non sarà che avendo molte ricchezze il tipo voglia comperare anche la vita eterna come se fosse una cosa? Giovane, svegliati! La vita eterna non la si mette in tasca, la si conquista! Infatti Gesù precisa: "Se vuoi entrare (non "ottenere") nella vita eterna osserva i comandamenti". Cioè: non pensare ad ottenere, ma ad essere. E il giovane? Gli evangelisti non lo dicono, ma è facile immaginarlo: gonfia il petto, risponde forte perché tutti lo sentano: "Tutte queste cose le ho osservate da sempre". Se Nicodemo è un curioso, un povero diavolo con la sua piaga nel cervello, questo è un ambizioso. Nella dimensione più nobile. Vuol essere perfetto. Tutti i ragazzi puntano ad essere perfetti. Non è orgoglio. Non è ambizione di carriera: è puerile, spavaldo ardore, è inesperienza della vita. Poi, guardandosi attorno, aspetta che Gesù gli dica: "Tranquillo! La vita eterna è tua". Invece le cose non vanno come lui pensa. Di quella spavalderia, noi disillusi della maturità ci saremmo infastiditi. Gesù, invece, guardandolo con tenerezza, lo amò. Quel giovane è in gamba, ha stoffa', ma anche tanta confusione: vede tutto come "cose", anche i comandamenti. Però una cosa ce l'ha: la convinzione che la vita non dipende dai beni, dalle cose che uno ha, ma da come uno se ne serve. Quel giovane va aiutato a capire. Lo ama. Perché un ragazzo che crede ancora in questi ideali - onestà e ubbidienza - che vive con impegno la bontà fa tenerezza. E sarà quasi crudele, anche se necessario, dovergli rispondere: "Perché mi chiami buono? E perché m'interroghi di ciò che è buono? Nessuno è buono tranne Dio solo". Lo ama perché quella creatura che gli sta inginocchiata davanti dice - e dice il vero - che i comandamenti li ha osservati. Bravo piccolo. Che commovente mistero un giovanotto puro, sincero, docile ai suoi doveri. Che voglia di spettinarti festosamente quella testolina ricciuta, di mandarti via promosso al Regno dei cieli. Ma quest'uomo non è ancora un santo: è un ricco. E Gesù lo aiuta lanciandogli una palla formidabile: "Se vuoi essere perfetto...". Coraggio, giovane. Fa' uno scatto di reni, lanciati sulla palla! Prendi in mano la tua vita! Dimostra a te stesso che non sei il servo delle cose, ma il padrone, tanto che puoi farne ciò che vuoi, anche venderle, anche regalarle. Niente! Il giovane rimane di sale, immobile, completamente spiazzato come i portieri di fronte ai rigori di certi campioni. Ahi... ahi... ahi... E' bravo, ma non ama l'avventura. E' per bene, ma non ama l'azzardo. I comandamenti? Fossero stati quaranta, tutto ok! Ma rinunciare alla sicurezza delle cose, questo no! "Ma allora chi si può salvare?" Lo chiedono gli apostoli. E la pagina di questo vangelo torna a complicarsi. Come dire: nessuno. Quasi che tutti, in un modo o nell'altro, fossimo ricchi. Ed è vero anche questo. Tutti infatti possediamo ricchezze. Forse buttare lo scrigno in mare, cancellare con un frego tutto quello che il catasto annovera di nostro è il meno difficile. Ma l'altro tesoro? Amori, abitudini, luoghi, bravure nostre, nostalgie coltivate, dolci veleni del pensiero, frammenti di materia o di sogno familiari a noi soli. I miei figli, quella donna, gli amici? Crediamo siano legittimi, invece sono ancora "cose", sono i "molti beni" che aveva quel giovane di cui ci parla l'evangelista. Abbassa la testa, gira i tacchi e se ne va via triste. Triste. Perché capisce che gli è stata offerta un'occasione che non si ripeterà più. Nella vita nulla si ripete! Le ore, i giorni, gli anni e ciò che essi offrono non sono né fotocopiabili, né riciclabili. Sono unici e irripetibili. Sempre! O li firmi, o li vivi da protagonista, o li perdi. Triste. Perché intuisce che rimarrà "un tale": uno dei tanti, uno del gregge, uno che segue la corrente. Perché solo chi ha il coraggio di firmare la propria vita ha il diritto e la gioia di essere chiamato per nome! Un giorno, apparve un piccolo buco in un bozzolo; un uomo che passava per caso, si mise a guardare la farfalla che per varie ore si sforzava per uscire da quel piccolo buco. Dopo molto tempo sembrava che essa si fosse arresa ed il buco fosse sempre della stessa dimensione. Sembrava che la farfalla ormai avesse fatto tutto quello che poteva, e che non avesse più la possibilità di fare niente altro. Allora l'uomo decise di aiutare la farfalla: prese un temperino ed aprì il bozzolo. La farfalla uscì immediatamente. Però il suo corpo era piccolo e rattrappito e le sue ali erano poco sviluppate e si muovevano a stento. L'uomo continuò ad osservare perché sperava che, da un momento all'altro, le ali della farfalla si aprissero e fossero capaci di sostenere il corpo, e che essa cominciasse a volare. Non successe nulla! La farfalla passò il resto della sua esistenza trascinandosi per terra con un corpo rattrappito e con le ali poco sviluppate. Non fu mai capace di volare. E Gesù lo vede allontanarsi. Ma cosa fa? Non prova assolutamente a fermarlo, non cerca di convincerlo abbassando il prezzo. Lo lascia andare via. Rispetta la libertà di quel giovane come quella di tutti. Non ricorre al "tu devi essere perfetto", ma rimane fedele al "se vuoi essere perfetto". Non c'è gioia senza libertà! LITURGIA DELLA PAROLA Colletta Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia, Signore, perché, sorretti dal tuo paterno aiuto, non ci stanchiamo mai di operare il bene. Per il nostro Signore Gesù Cristo... oppure: Colletta O Dio, nostro Padre, che scruti i sentimenti e i pensieri dell’uomo, non c’è creatura che possa nascondersi davanti a te; penetra nei nostri cuori con la spada della tua parola, perché alla luce della tua sapienza possiamo valutare le cose terrene ed eterne, e diventare liberi e poveri per il tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo... PRIMA LETTURA (Sap 7,7-11) Al confronto della sapienza stimai un nulla la ricchezza. Dal libro della Sapienza Pregai e mi fu elargita la prudenza, implorai e venne in me lo spirito di sapienza. La preferii a scettri e a troni, stimai un nulla la ricchezza al suo confronto, non la paragonai neppure a una gemma inestimabile, perché tutto l’oro al suo confronto è come un po’ di sabbia e come fango sarà valutato di fronte a lei l’argento. L’ho amata più della salute e della bellezza, ho preferito avere lei piuttosto che la luce, perché lo splendore che viene da lei non tramonta. Insieme a lei mi sono venuti tutti i beni; nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile. Parola di Dio SALMO RESPONSORIALE (Sal 89) Rit: Saziaci, Signore, con il tuo amore: gioiremo per sempre. Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio. Ritorna, Signore: fino a quando? Abbi pietà dei tuoi servi! Saziaci al mattino con il tuo amore: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni. Rendici la gioia per i giorni in cui ci hai afflitti, per gli anni in cui abbiamo visto il male. Si manifesti ai tuoi servi la tua opera e il tuo splendore ai loro figli. Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio: rendi salda per noi l’opera delle nostre mani, l’opera delle nostre mani rendi salda. SECONDA LETTURA (Eb 4,12-13) La parola di Dio discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. Dalla lettera agli Ebrei La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto. Parola di Dio VANGELO (Mc 10,17-30) Vendi quello che hai e seguimi. + Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio». Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà». Parola del Signore. oppure: VANGELO Forma breve (Mc 10, 17-27) Vendi quello che hai e seguimi. Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio». Parola del Signore Preghiera dei fedeli La Parola di Dio ci stimola a riflettere sulle nostre abitudini e sicurezze e a non confidare soltanto nei beni materiali. Preghiamo perché il nostro cuore sia sempre aperto alla parola di Dio e disponibile ad affidarsi a Lui. Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore. 1. Per i pastori, i vescovi e i sacerdoti: sappiano dare un esempio concreto di distacco dai beni materiali, scegliendo la via della povertà, preghiamo. 2. Per il mondo ricco e industrializzato, perché le nuove politiche non spingano soltanto alla difesa dei propri interessi e confini, ma sappiano invece valorizzare e stimolare l'economia e lo sviluppo dei Paesi più poveri, preghiamo. 3. Per coloro che in questo tempo di crisi hanno serie difficoltà economiche, perché trovino persone di buona volontà che diano loro idee, energie e stimoli per superare le ristrettezze e la povertà, preghiamo. 4. Per la nostra comunità cristiana, perché sappia organizzarsi con gesti concreti di solidarietà verso i fratelli e le sorelle in difficoltà, a cui manca un posto di lavoro o la possibilità di vivere con dignità, preghiamo. O Padre, spesso siamo tentati dalle cose materiali e facciamo fatica ad affermare i valori veri: l'onestà, la generosità, l'amore verso i piccoli e verso Dio, più preziosi di ogni altra cosa. Donaci la forza di essere cristiani sinceri e uomini coerenti. Per Cristo nostro Signore. |
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